Industria 4.0 - Confindustria, manifesto per responsabilita' sociale
Confindustria lancia il manifesto per la responsabilità sociale d'impresa per l'Industria 4.0 con l'obiettivo di promuovere una produzione più sostenibile nelle imprese italiane.
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Confindustria ha realizzato il manifesto per la responsabilità sociale per l'Industria 4.0 al fine di promuovere la diffusione della pratica e della cultura della sostenibilità nel sistema industriale italiano.
Il documento affronta diverse tematiche, dalla governance per la competitività all'innovazione dei modelli di business, prendendo come punto di riferimento gli obiettivi di sviluppo sostenibile indicati nell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Industria 4.0, manifesto per la responsabilità sociale
La transizione verso un modello produttivo basato sull'Industria 4.0 richiede un'attenzione costante ai temi della sostenibilità - sottolinea Confindustria nel manifesto - in quanto fattore discriminante per la crescita e la competitività delle imprese.
Infatti, le imprese che sapranno interpretare al meglio, con i loro beni e servizi, i nuovi bisogni e le nuove sensibilità e che sapranno realizzare i propri prodotti con minori impatti ambientali e sociali, inclusi quelli della propria catena di fornitura, avranno maggiori vantaggi competitivi nel medio-lungo termine.
La gestione sostenibile della produzione, improntata ai criteri della responsabilità sociale d’impresa (RSI), comporta l'identificazione e la pratica di comportamenti responsabili e sostenibili più consoni con il proprio contesto di business, tenendo presente il settore, il tipo di mercato, la posizione nella catena del valore, l'attività dell’impresa, le relazioni con il territorio e con gli stakeholder più rilevanti.
Per orientare le imprese italiane verso un sistema produttivo sostenibile, Confindustria si impegnerà in azioni volte a:
- alimentare e supportare la sensibilità e la consapevolezza dei problemi sociali e ambientali che hanno maggiore probabilità di impatto per le aziende italiane, sia in termini di potenziali nuovi spazi di business sia in termini di prevenzione dei possibili rischi;
- promuovere la considerazione della sostenibilità nei sistemi di governance delle imprese, quali i Consigli di Amministrazione (ad esempio con iniziative di formazione dei Consiglieri), nei sistemi di remunerazione del top management e nella redazione dei piani strategici;
- promuovere l’innovazione dei modelli di business e lo sviluppo di strategie aziendali orientate verso i Sustainable Development Goals, anche attraverso la raccolta e la diffusione di best practice;
- sviluppare programmi di formazione sulla sostenibilità, sulle caratteristiche dell’Agenda 2030 e degli obiettivi di sviluppo sostenibile e partecipare alla definizione di un piano di azione comune, anche attraverso gruppi di lavoro con altre Associazioni di imprese;
- sostenere e promuovere l’adozione di politiche e sistemi di gestione volti ad assicurare l’integrità dei comportamenti e il contrasto alla corruzione, che rappresenta un importante ostacolo alla competizione di mercato e allo sviluppo di un sano sistema produttivo.
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Inoltre, l’azione di Confindustria sarà rivolta verso le istituzioni, al fine di:
- proporre e ottenere strumenti di politica economica a favore delle imprese che adottano buone pratiche di RSI attraverso la leva fiscale, la valorizzazione negli appalti pubblici e nella concessione dei finanziamenti da parte del sistema bancario e creditizio;
- orientare le iniziative di sostegno alla ricerca, pubblica e privata, verso soluzioni che diano risposta ai problemi dello sviluppo sostenibile;
- richiedere al Governo un impegno costante per sostenere e promuovere il raggiungimento dei Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite attraverso l’implementazione della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile e misure coerenti con gli impegni sottoscritti.
Infine, l’impegno di Confindustria sarà anche rivolto alla collaborazione con altre organizzazioni, come ad esempio le università e le organizzazioni no profit.
In particolare, l’obiettivo sarà di:
- promuovere lo sviluppo di partnership pubblico-private, e con il terzo settore, attraverso azioni di sensibilizzazione e informazione verso le imprese, per favorire l’innovazione e la creazione di valore condiviso;
- incoraggiare le Business School e le Università a sviluppare una cultura della sostenibilità come modello di comportamento per le imprese.
UCIMU, crescono gli ordini di macchine utensili con Piano Industria 4.0
In concomitanza con il lancio del manifesto di Confindustria, l'associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot, automazione e di prodotti a questi ausiliari, UCIMU-Sistemi per produrre, ha reso noti i dati degli ordini del quarto trimestre 2017.
Negli ultimi quattro mesi del 2017 l’indice UCIMU degli ordini di macchine utensili ha registrato un incremento del 21,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In valore assoluto l’indice si è attestato a 162 (base 100 nel 2010).
Il risultato complessivo è stato determinato sia dal positivo riscontro degli ordinativi esteri, ma principalmente dall’ottimo risultato raccolto dai costruttori italiani sul mercato interno. In particolare, gli ordini esteri sono cresciuti del 6,2% rispetto al periodo ottobre-dicembre 2016. Il valore assoluto dell’indice si è attestato a 138,4.
Sul fronte interno, i costruttori italiani di macchine utensili hanno registrato un incremento della raccolta ordini dell’86,2% rispetto al quarto trimestre del 2016. Il valore assoluto dell’indice si è attestato a 285,4.
"Il balzo degli ordinativi di macchinari, robot e automazione registrato da UCIMU è certamente il frutto di una congiuntura economica favorevole e della accresciuta propensione dei nostri imprenditori a competere a livello internazionale, ma è anche il risultato del nuovo sistema di incentivi - non più a bando ma automatici, semplici e focalizzati sull’innovazione - varato con il Piano Impresa 4.0, in particolare con le misure di super e iper ammortamento", ha affermato il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, in merito ai dati diffusi da UCIMU.
"Nuovi macchinari e tecnologie presuppongono inoltre nuove competenze e, proprio per favorire la formazione continua dei lavoratori e preparare gli studenti ad affrontare le sfide professionali legate alla quarta rivoluzione industriale, con l’ultima Legge di Bilancio, il Governo ha previsto il rafforzamento del pilastro sulle competenze del Piano Impresa 4.0 introducendo il credito di imposta al 40% sulle spese del personale impiegato in corsi di formazione in nuove tecnologie ed il potenziamento degli Istituti Tecnici Superiori", ha ricordato Calenda.
> Manifesto per la responsabilità sociale per l'Industria 4.0
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