Mediatore europeo: consultazione su lingue ufficiali dell'UE

 

Lingue ufficiali UEAperta fino al 30 settembre 2018 la consultazione pubblica sull'uso delle lingue nelle istituzioni, negli organismi, negli uffici e nelle agenzie dell’UE.

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Il Mediatore europeo ha lanciato una consultazione pubblica per raccogliere osservazioni sull'uso delle lingue nelle istituzioni dell'Unione al fine di promuovere l'equilibrio tra la necessità di rispettare e favorire la diversità linguistica, da un lato, e i vincoli amministrativi e di bilancio, dall’altro.

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La diversità linguistica dell'UE

Il numero di lingue ufficiali dell'UE è passato da 4, nel 1958, alle attuali 24, ponendo non poche sfide alla pubblica amministrazione dell’Unione. L’aumento dei costi di traduzione, la lentezza del processo decisionale e le discrepanze tra le versioni linguistiche rappresentano alcune delle difficoltà pratiche menzionate con maggiore frequenza.

Negli ultimi anni il Mediatore europeo ha svolto indagini sulle politiche linguistiche di alcune istituzioni dell’Unione, giungendo alla conclusione, fra le altre, che le istituzioni hanno la facoltà di limitare legittimamente l’uso delle lingue nelle comunicazioni e nei documenti interni. Un’altra conclusione indica che le restrizioni linguistiche possono essere legittimamente applicate nelle procedure amministrative con le parti interessate esterne, come nelle gare d’appalto pubbliche e negli inviti a presentare proposte, in cui l’UE interagisce con un gruppo limitato di parti interessate.

Un ambito particolarmente problematico riguarda l’uso delle lingue sui siti web delle istituzioni, che sono fra le prime fonti di informazione per le persone interessate alle politiche e ai programmi dell’UE. A quanto pare ciascuna istituzione decide autonomamente se tradurre (e, in caso affermativo, quali parti e in quali lingue) il proprio sito web. Se i siti web non sono disponibili in tutte le lingue ufficiali, potrebbe essere difficile o impossibile accedere alle informazioni per una parte considerevole di pubblico.

Un altro ambito problematico riguarda le consultazioni pubbliche volte a raccogliere i pareri del pubblico sulle nuove politiche o su eventuali proposte legislative. Le restrizioni linguistiche in questo tipo di consultazioni rischiano di limitare in modo significativo la capacità dei comuni cittadini di contribuirvi.

Consultazione pubblica

Per partecipare alla consultazione pubblica è necessario rispondere, entro il 30 settembre 2018, ad un questionario online, che raccoglie domande su diverse tematiche:

  • Norme e prassi relative alle restrizioni linguistiche
  • Siti web dell’UE
  • Consultazioni pubbliche
  • Altro

Le risposte possono essere presentate in una qualsiasi delle 24 lingue ufficiali dell’UE; i contributi raccolti saranno successivamente pubblicati sul sito del Mediatore europeo.

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