Stati Generali della Montagna: priorita' per lo sviluppo delle aree montane

 

Stati Generali MontagnaIstituzionalizzare il tema della montagna attraverso una serie di tavoli tematici che affrontino le priorità dei territori in maniera programmatica e strutturata. A tal fine il Ministero per gli Affari regionali e le Autonomie ha lanciato gli Stati Generali della Montagna.

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Hanno preso il via nelle scorse ore con una riunione inaugurale a Roma gli Stati Generali della Montagna, inseriti all'interno del Progetto ITALIAE, cofinanziato con il Programma operativo nazionale - PON Governance e capacità istituzionale 2014-2020. L'evento è stato moderato dalla ministra per gli Affari Regionali e le Autonomie Erika Stefani e ha visto la partecipazione dei rappresentanti di istituzioni, associazioni, enti di ricerca e università maggiormente coinvolti dalla questione montana.

Gli Stati Generali della Montagna nascono dalla necessità di un confronto continuo tra il mondo della montagna e il governo, ma anche tra i vari operatori del comparto, ha spiegato in apertura dei lavori la ministra. L'Italia, ha proseguito, è fatta in gran parte di aree montuose, che negli ultimi anni stanno subendo un processo di spopolamento, con conseguenze molto gravi su territorio e economia. La sfida delle istituzioni e degli stakeholder è, dunque, quella di rilanciare la montagna come opportunità, in primis per i giovani.

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Le priorità delle aree montane

Il tema delle politiche per la montagna deve essere affrontato in modo sistematico, attraverso una strategia condivisa tra tutti gli attori, ha detto l'assessore al Bilancio dell''Emilia Romagna Emma Petitti in rappresentanza della Conferenza delle Regioni. In tal senso, ha proseguito, è fondamentale incentivare una programmazione specifica per la montagna di interventi economici e produttivi in materia di:

  • servizi,
  • turismo,
  • agricoltura,
  • finanziamento dei territori.

Dal punto di vista normativo, ha commentato il presidente della Provincia di Belluno Roberto Padrin a nome dell'Unione Province d'Italia (UPI), un passo fondamentale a sostegno della montagna è stato fatto con la Legge Delrio, che ha riconosciuto alle Province montane forme di tutela speciali. Tuttavia, ha aggiunto Padrin, nessuna legge regionale ha dato seguito a tale quadro giuridico nazionale, lasciando di fatto la questione a livello di teoria.

Ha partecipato ai lavori anche il vicepresidente di ANCI (Associazione nazionale dei Comuni italiani), sindaco di Morazzone e delegato nazionale alle Aree interne Matteo Bianchi, che ha ricordato come quella della montagna sia "una questione importante che coinvolge quattromila Comuni italiani, circa il 50%" del territorio nazionale, con oltre 9 milioni di italiani". Da tempo, ha ricordato Bianchi, ANCI è impegnata, attraverso l’Agenda Controesodo, nel contrasto al fenomeno dello spopolamento della montagna. Tema, questo, "cui deve guardare anche l’Europa prevedendo, nel prossimo ciclo di programmazione, spazio alla valorizzazione dei territori montani e delle aree interne", ha concluso.

Cruciale per le comunità montane, ha commentato Stefano Pan, vicepresidente di Confindustria e presidente del Consiglio delle Rappresentanze Regionali e per le Politiche di Coesione Territoriale, è poi la capacità di "fare squadra" per promuovere, attraverso una specializzazione intelligente, l'industria di vocazione del territorio, che produce impatti positivi su turismo, commercio, artigianato, occupazione, etc.

A fronte di una serie di svantaggi strutturali, ha detto nel suo intervento la presidente di Confartigianato Belluno Claudia Scarzanella, la montagna possiede un forte valore strategico. Tuttavia, molte sono le aree economiche e sociali su cui bisogna intervenire. Tra le altre:

  • definizione di montanità tramite l'identificazione dei punti in comune tra i territori,
  • fiscalità di vantaggio,
  • semplificazione,
  • valorizzazione dell'autogoverno,
  • promozione delle risorse naturali e dei servizi eco-sistemici,
  • focus sulla montagna nell'ambito della Strategia nazionale per le Aree interne,
  • valorizzazione delle PMI.

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Un ruolo di primo piano nella valorizzazione delle aree montane è detenuto dall'agricoltura, ha spiegato Giovanna Parmigiani di Confagricoltura. Il comparto, infatti, ha importanti ricadute sui territori di montagna in termini sociali, economici e ambientali. Finchè non si riuscirà a dare redditività alle imprese agricole montane, ha concluso Parmigiani, sarà impossibile contrastare il fenomeno dello spopolamento dei territori.

Un invito ad investire sul capitale umano e sull'innovazione per promuovere lo sviluppo delle aree montane è giunto poi da Anna Giorgi, professoressa presso l'Università della Montagna, che ha invitato istituzioni, associazioni di categoria e stakeholder a lavorare all'insegna del binomio più servizi e meno burocrazia.

PON Governance e Progetto ITALIAE

Stati generali montagnaLa riunione di Roma è stata anche l'occasione per presentare il Progetto ITALIAE, di cui gli stessi Stati Generali della Montagna fanno parte. L'iniziativa, nell'ambito del PON Governance 2014-2020, è rivolta ai piccoli Comuni – non solo montani – e promuove l'accompagnamento dei governi locali in materia di governance, semplificazione ed efficientamento dell'uso delle risorse a disposizione.

A conclusione della prima parte di lavori, la ministra Stefani ha sottolineato che le difficoltà delle aree montane non derivano solo dalla scarsità di risorse a disposizione. "I fondi di Coesione ci sono ma non vengono utilizzati", ha ricordato la responsabile degli Affari Regionali e delle Autonomie. E' dunque decisivo, in tal senso, lavorare sulle capacità di progettualità e di attuazione degli interventi da parte dei governi locali.

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La seconda parte della giornata è stata dedicata al lavoro pratico nei gruppi tematici, complessivamente 11+1 (il "Tavolo dei tavoli"):

  • Governance della montagna,
  • Nuove frontiere del turismo,
  • Agricoltura e valorizzazione dei prodotti agroalimentari, gestione forestale e filiera del legno,
  • Innovazione sostenibile e imprese in montagna,
  • Fiscalità e premialità di montagna,
  • Cultura e scienza della montagna,
  • Sport e sicurezza in montagna,
  • Servizi e infrastrutture in montagna,
  • Territorio e biosfera della montagna,
  • Economia circolare e servizi eco-sistemici,
  • Strategie macro-regionali UE e nuova programmazione comunitaria,
  • Tavolo dei tavoli: la ricchezza della montagna.

Il prossimo appuntamento è fissato alla Giornata mondiale della Montagna, il 15 dicembre 2018. In quella occasione i soggetti coinvolti nei tavoli potranno nuovamente incontrare le istituzioni e fare il punto sulle priorità da perseguire e le azioni concrete da attuare per ogni ambito specifico di lavoro.

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