Economia circolare - parte dall’Italia progetto UE per raccolta RAEE
Il progetto Inno-WEEE punta a rendere più efficiente la filiera dei RAEE, i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, con l’applicazione di modelli di economia circolare. La sperimentazione partirà da due città italiane e una britannica.
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Individuare sistemi innovativi per la tracciabilità e l’incremento della raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE) nelle aree urbane e sviluppare metodi per il prolungamento del ciclo di vita dei prodotti riutilizzabili, all’insegna dei principi dell’economia circolare. È questo l’obiettivo del progetto Inno-WEEE - finanziato dal fondo European Institute of Innovation & Technology (EIT) con il supporto della EIT Climate-KIC - che punta a rendere più efficiente la filiera dei RAEE con l’applicazione di modelli di economia circolare.
Cosa prevede Inno-WEEE
Tre le città dove saranno sperimentati questi modelli: Trento, Cava de’ Tirreni (Salerno) e Bath (Regno Unito).
Oltre alle tre amministrazioni locali, partecipano al progetto l'ENEA, la Fondazione Bruno Kessler e le aziende Ecodom, Metellia Servizi, Dedagroup e l’azienda Better Points (Regno Unito).
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ENEA svilupperà e metterà a disposizione della cittadinanza di Cava de’ Tirreni un sistema di contenitori innovativi e una piattaforma di dati utili anche per la tracciabilità dei rifiuti. Spetteranno all’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile inoltre il supporto tecnico-scientifico alla Pubblica amministrazione sui temi dell’impatto ambientale della filiera dei rifiuti, lo sviluppo e il trasferimento di metodologie e strumenti innovativi per l’adozione condivisa da parte della cittadinanza delle migliori pratiche disponibili, ma anche le attività di formazione ed informazione in real time all’utenza, con la possibilità di contribuire alle programmazioni strategiche nel settore.
In buona sostanza dopo una prima parte del progetto dedicata allo studio dell'attuale configurazione della raccolta di piccoli elettrodomestici da cittadini, scuole e uffici, si svilupperanno meccanismi innovativi per incentivare i cittadini ad incrementarla e una filiera per il riutilizzo delle apparecchiature elettriche ed elettroniche ancora funzionanti.
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L’Agenzia attiverà poi percorsi di sperimentazione sul campo sia relativamente alla raccolta e tracciabilità sia all’allungamento di vita delle apparecchiature, anche attraverso lo studio di sistemi di premialità, come ad esempio la “gamification”, cioè l’utilizzo di elementi mutuati dai giochi.
“Il tema dell’efficienza della filiera dei RAEE rappresenta in Italia e in Europa una sfida complessa in quanto i cittadini tendono a tenere in casa i RAEE o a smaltirli in maniera impropria, con ripercussioni negative su tutta la filiera dei rifiuti”, sottolinea Marco Tammaro del laboratorio Tecnologie per il riuso, riciclo, recupero e la valorizzazione di rifiuti e materiali dell’ENEA.
“Le ultime statistiche ci dicono che in Italia ogni anno si recuperano solo 4 kg di RAEE per abitante a fronte di una produzione media annua procapite di circa 13 kg. Per aumentarne la raccolta metteremo a disposizione degli enti locali i migliori modelli di economia circolare sviluppati dopo anni di attività anche partecipando a progetti internazionali”, conclude Tammaro.
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