Fondi UE post 2020 - opportunita' per innovare le imprese italiane

 

IOTHINGS Rome 2018 - Fondi UE post 2020Per cogliere a pieno le opportunità del Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 in termini di ricerca, innovazione e trasformazione digitale, le imprese italiane devono imparare a fare sistema. Questo l'appello lanciato a IOTHINGS Rome 2018 durante il workshop sui fondi europei post 2020.

Bilancio UE post 2020: i finanziamenti del programma Europa digitale 

Nell'ambito di IOTHINGS Rome 2018 - l'edizione autunnale di IOTHINGS, evento internazionale, organizzato da #Innovability, dedicato all’Internet of Things e alla Digital Transformation of Things che si svolge in primavera a Milano - si è svolto il workshop 'Fondi UE post 2020: ricerca, innovazione e trasformazione digitale', che ha visto confrontarsi rappresentanti delle istituzioni e del mondo bancario sulle proposte della Commissione UE per il Quadro finanziario pluriennale 2021-2027.

I Fondi UE post 2020

Fondi UE post 2020, novità in arrivo

Per il prossimo settennato la Commissione europea ha proposto un bilancio di 1.280 miliardi di euro per sostenere la crescita e lo sviluppo dell'economia dell'UE, ha ricordato Andrea Gallo, editore di FASI.biz, con particolare attenzione ai temi della ricerca, dell'innovazione e della trasformazione digitale.

Nel periodo 2021-2027 le risorse destinate al digitale saranno presenti in diversi programmi europei tra cui Horizon Europe, Connecting Europe Facility e il nuovo programma Europa Digitale, che stanzia 9,2 miliardi di euro per il calcolo ad alte prestazioni, l'intelligenza artificiale, la cybersicurezza e le competenze digitali avanzate.

Tra le principali novità del Quadro finanziario pluriennale post 2020 c'è la semplificazione del quadro normativo e della rendicontazione finanziaria, ha proseguito Vittorio Calaprice, analista politico e responsabile delle relazioni istituzionali della rappresentanza in Italia della Commissione europea.

Da non dimenticare poi, sul fronte dell'innovazione, l'European Innovation Council (EIC) che, nell'ambito di Horizon Europe, avrà il compito di rafforzare gli investimenti dell’UE in innovazioni pionieristiche e nuove tecnologie da immettere sul mercato. Sul fronte della difesa, invece, il Collegio dei commissari ha proposto l'istituzione di Fondo europeo per la difesa - con un budget di 13 miliardi di euro - cui si aggiungerebbe uno strumento per la pace da 10,5 miliardi esterno al bilancio UE.

Bilancio UE 2021-2027: Fondo europeo difesa e Strumento per la pace

Il punto di vista dell'Italia

La proposta della Commissione UE per il prossimo settennato è soddisfacente per quanto riguarda le richieste fatte dall'Italia con riferimento ai settori della ricerca, della cultura e del digitale, ha evidenziato Francesco Tufarelli, direttore generale dell'Ufficio Autonomie Regionali del Dipartimento Affari Regionali della Presidenza del Consiglio.

Per quanto riguarda gli strumenti finanziari, riuniti nel fondo InvestEU, ci sono sicuramente degli aspetti positivi ma anche degli elementi che possono essere migliorati, ha proseguito Andrea Benassi, responsabile Public Affairs & Sustainability di Iccrea Banca. InvestEU, infatti, permetterà di dare continuità al Piano Juncker, mobilitando investimenti pubblici e privati tramite una garanzia pubblica di 38 miliardi di euro, che sosterrà i progetti di investimento dei partner finanziari, accrescendone la capacità di rischio.

Tra gli aspetti della proposta di regolamento di InvestEU si potrebbero migliorare il sostegno alle PMI, con particolare attenzione agli interventi in ricerca, innovazione e digitalizzazione, e l'accesso al microcredito.

Sono molte le opportunità che l'UE sta definendo per il periodo 2021-2027 di interesse per le aziende italiane che vogliono innovarsi e crescere, ha evidenziato Giuseppe Settanni di Invitalia, ma per saperle cogliere è necessario che le imprese imparino a fare sistema, con il sostegno delle istituzioni. La creazione di reti d'impresa rappresenta in questo contesto uno strumento su cui agire, affinché l'Italia possa sviluppare progetti innovativi che sfruttino il potenziale delle tecnologie abilitanti.

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