Etichettatura alimenti: Italia boccia il Nutriscore e abbandona negoziato UE
L'Italia lascia il tavolo del negoziato sul nuovo sistema di etichettatura nutrizionale fronte-pacco armonizzato a livello UE. Per la ministra dell'Agricoltura Bellanova, data la pressione per un'adozione rapida del modello Nutriscore, cioè l'etichettatura a semaforo da tempo nel mirino dell'Italia, è impossibile proseguire il confronto con i colleghi europei.
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"L'Italia non proseguirà nel negoziato europeo per un testo di conclusioni del Consiglio Agrifish sulle etichettature alimentari", si legge in una nota del Ministero delle Politiche agricole. Quanto anticipato dalla ministra Teresa Bellanova nel corso del bilaterale con la sua omologa portoghese è stato confermato in occasione del Coreper, la riunione dei rappresentanti permanenti dell'Unione, chiamati a preparare il Consiglio Agricoltura del 15 dicembre.
La Germania vorrebbe infatti sfruttare l'ultimo Consiglio Agrifish del suo semestre di presidenza per portare a casa un accordo su un nuovo schema di etichettatura nutrizionale armonizzato a livello europeo e basato sul Nutriscore, il modello di etichettatura a semaforo che classifica gli elementi con una scala di colori in base ai contenuti di grassi, sali e zuccheri. Una classificazione che, non tenendo conto delle porzioni, finirebbe per penalizzare molte eccellenze dell'agroalimentare made in Italy, dal parmigiano al prosciutto.
Scontro sull'etichettatura a semaforo
Con la strategia Farm to Fork, la Commissione europea si è impegnata a presentare, nel quarto trimestre del 2022, una proposta di etichettatura nutrizionale fronte-pacco, oltre a valutare l'estensione a determinati prodotti dell'obbligo delle indicazioni di origine o di provenienza degli alimenti.
L'Italia si era già espressa contro il ricorso al sistema di etichettatura alimentare a semaforo in occasione dell'Agrifish informale che si è tenuto all'inizio di settembre a Coblenza, in Germania, e aveva presentato in alternativa al Nutriscore un modello di etichettatura nutrizionale denominato NutrInform battery. Un sistema a batteria, oggetto di un decreto interministeriale dei dicasteri Politiche agricole, Salute e Sviluppo economico, già notificato alla Commissione europea.
A fine settembre, inoltre, insieme ai suoi omologhi di Cipro, Grecia, Lettonia, Romania, Repubblica Ceca e Ungheria, la ministra Bellanova aveva presentato un non paper, contenente le richieste dei sette Paesi per l'elaborazione di un sistema di etichettatura nutrizionale condiviso a livello europeo. Tra queste, la previsione di un taglio informativo e non prescrittivo, il riferimento all'apporto giornaliero di sostanze nutritive, la ricerca di alternative a strumenti semplicistici come l'uso del colore e l'esclusione dei prodotti tutelati da denominazioni protette e indicazioni geografiche e dei prodotti con un solo ingrediente, come l'olio d'oliva.
"La dieta e il benessere alimentare sono concetti molto più complessi di un algoritmo. I consumatori hanno diritto ad essere informati correttamente e le nostre eccellenze alimentari non possono essere penalizzate da semafori" che "pretendono di dare un giudizio complessivo e artificiale sull'alimento indicando cosa fa bene o cosa no in modo semplicistico e fuorviante", aveva spiegato la ministra. "Con l'etichetta dobbiamo dare informazioni chiare e comprensibili per permettere a ciascun consumatore di fare scelte corrette e adatte ai propri bisogni individuali".
I promotori del documento puntavano a far convergere altri Stati membri sulla stessa visione e a convincere la presidenza tedesca del Consiglio a tenerne conto nell'ambito dei negoziati UE. La Germania, invece, vorrebbe accelerare i tempi e approvare già a dicembre delle conclusioni a favore del modello Nutriscore, sostenuto anche dalla Francia e dalla Spagna.
Da qui la decisione dell'Italia di uscire dal negoziato. "Chiediamo che i prodotti tradizionali siano protetti e i consumatori rispettati, nel quadro di un approccio che favorisca diete bilanciate, senza discriminare alcun prodotto", ha detto la ministra, rilevando come le trattative in corso a Bruxelles non siano state ispirate ad un approccio neutrale e abbiano confermato l'impossibilità di un'intesa.
Resta ferma la disponibilità dell'Italia a riaprire il confronto una volta che la Commissione europea aveva presentato la sua proposta di etichettatura fronte-pacco, nel 2022.
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Foto di mohamed Hassan da Pixabay
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