Eolico offshore, idrogeno e fotovoltaico: a Ravenna un hub energetico unico al mondo
Saipem e Qint'x investiranno 1 miliardo nel progetto Agnes, acronimo di The Adriatic Green Network of Energy Sources, che prevede l'attivazione di due parchi eolici per circa 520 Mw, più idrogeno verde da energia solare.
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L’obiettivo è ambizioso: creare nel Mar Adriatico il primo distretto energetico verde integrato, mediante la riconversione di strutture del settore idrocarburi a largo delle coste di Ravenna, in acque storicamente legate all’estrazione del gas.
Un’ambizione che va inquadrata nel più ampio contesto della strategia europea per l’eolico offshore, che guarda con grande attenzione al mar Mediterraneo per via del suo doppio potenziale rappresentato dall'energia eolica offshore, perlopiù galleggiante, e dall'energia del moto ondoso e mareomotrice.
Il progetto Agnes
Alla base del progetto sta la riconversione delle piattaforme petrolifere che si trovano nelle acque del comune romagnolo per realizzare 620 MW di potenza rinnovabile in mare.
Nel dettaglio, 520 MW proverranno da turbine offshore, e andranno a costituire una delle più grandi wind farm del Mediterraneo. La capacità restante verrà da un parco di fotovoltaico flottante (100 MW) cui si aggiungerà anche una serie di elettrolizzatori, sia a terra che su piattaforme offshore, per la produzione di 4mila tonnellate di idrogeno l’anno.
Quest’ultima connessione tra energia solare e idrogeno rappresenta un unicum mondiale: Agnes si propone di produrre idrogeno verde mediante l'elettrolisi dell'acqua di mare, utilizzando esclusivamente l'energia rinnovabile prodotta dalle turbine eoliche e dall'impianto fotovoltaico galleggiante, grazie a 50 Mw di capacità di immagazzinamento con accumulatori al litio.
Distretti energetico integrati anche in Sicilia e Sardegna?
Il progetto Agnes dovrebbe essere il primo passo di una strategia potenzialmente molto più ampia.
“Attraverso la nostra divisione XSIGHT – dichiarano Francesco Balestrino, Renewable and Green Technologies Product Manager, e Matteo Anzalone, Renewable Engineer, della Divisione XSIGHT di Saipem – stiamo studiando analoghi progetti anche in Sicilia e in Sardegna che prevedono l’utilizzo della nostra tecnologia basata su fondazioni galleggianti per le turbine eoliche, oggetto anche di un accordo di collaborazione tra Saipem e il CNR”.
L’accordo, siglato a novembre 2020, consentirà all’ente di ricerca di utilizzare il concept di HEXAFLOAT, la soluzione di Saipem il cui brevetto è in attesa di validazione, per la fondazione galleggiante a pendolo per turbine eoliche.
L’ambito di utilizzo sarà un progetto di ricerca strategico per il sistema industriale del settore delle energie rinnovabili offshore (studi su piattaforme galleggianti per l’eolico ed il solare a mare), finanziato dal fondo della Ricerca di Sistema Elettrico e che rientra nell’ambito dell’accordo di programma stipulato con il Ministero dello Sviluppo Economico per il triennio 2019-2021.
Il primo prototipo di HEXAFLOAT potrebbe essere varato nel corso della primavera del 2021.
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