Mercato unico dei capitali: il Piano BEI per sostenere gli investimenti produttivi

 

L'Eurogruppo accoglie con favore il Piano d’azione della BEI per sostenere lo sviluppo dell'Unione dei mercati dei capitali. Con l'obiettivo di sbloccare i risparmi privati e indirizzarli verso investimenti produttivi, il Piano prevede misure come un'estensione dell’iniziativa European Tech Champions, l'aumento degli investimenti in equity e venture debt e il varo di un nuovo Fondo per finanziare acquisizioni e quotazioni di start-up tecnologiche da parte di aziende europee.

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Prosegue in questo modo il lavoro delle istituzioni europee per la realizzazione di un vero e proprio mercato unico dei capitali in tutti gli Stati membri, capace di sbloccare finanziamenti che stimolino la crescita e di creare nuove opportunità di investimento per i cittadini, con un elevato livello di protezione degli investitori. 

Un obiettivo importante, dal momento che l’attuale frammentazione dei mercati dei capitali è stata individuata come un ostacolo chiave per la competitività europea dai rapporti Letta e Draghi. Fragilità messe in risalto anche dalla Banca Centrale Europea che ha ripetutamente sottolineato come un mercato unico dei capitali profondo e integrato sia essenziale per la stabilità finanziaria e per raggiungere alcuni degli obiettivi politici principali dell'UE, dal finanziamento delle transizioni verde e digitale al consentire ai risparmiatori di ottenere rendimenti più elevati.

In tale contesto, il Piano d’azione della Banca europea per gli investimenti (BEI) va in questa direzione, prevedendo misure per sbloccare i risparmi privati e indirizzarli verso investimenti produttivi, al fine di incrementare l'innovazione, la competitività, l'autonomia strategica e la crescita della produttività in Europa.

Che cos’è l’Unione dei mercati dei capitali

L’unione dei mercati dei capitali è un'iniziativa volta a creare un vero e prorio mercato unico dei capitali in tutta l'UE che, malgrado i notevoli progressi compiuti negli ultimi anni, non ha ancora raggiunto il suo pieno potenziale. 

Una debolezza che si riflette, tra le altre cose, anche sulla competitività delle imprese europee - in particolare quelle più innovative - che non riescono ad accedere a capitali sufficienti per competere a livello mondiale e sono obbligate a cercare finanziamenti all'estero o a rilocalizzare le attività al di fuori dell'Europa.

Gli sforzi per creare un mercato unico dei capitali sono iniziati nel 1957 con il trattato di Roma e i lavori in questo settore si sono intensificati negli anni 1990 e 2000, con il trattato di Maastricht del 1992 che ha sancito la libera circolazione dei capitali come una delle quattro libertà fondamentali del mercato unico.

A seguito della crisi finanziaria del 2011, nel 2015 la Commissione europea ha presentato il suo primo piano di azione per l'unione dei mercati dei capitali. Nel 2020 la Commissione ha pubblicato un nuovo piano di azione per portare avanti il completamento dell'unione dei mercati dei capitali a cui sono seguiti, nel 2021 e nel 2022, due pacchetti recanti varie proposte legislative.

In questo modo si è giunti al 2023-2024, periodo in cui l'Eurogruppo ha lavorato a un'iniziativa strategica volta a ottenere un accordo tra i ministri delle Finanze di tutti gli Stati UE in merito alle priorità fondamentali per rafforzare e approfondire i mercati europei dei capitali nei prossimi anni, individuando tre settori d’intervento prioritari:

  • L’architettura: per lo sviluppo di un sistema di regolamentazione e di vigilanza competitivo e intelligente che funzioni per imprese, investitori e risparmiatori, rafforzi la condivisione dei rischi e assicuri la stabilità finanziaria;
  • Le imprese: per l’aumento degli investimenti nell'UE, soprattutto nei settori digitale e della sostenibilità, e garantire che le imprese, in particolare le PMI abbiano accesso a finanziamenti adeguati per crescere all'interno dell'UE, possano essere competitive e non siano ostacolate da oneri amministrativi eccessivi;
  • I cittadini: per agevolare l'accesso dei risparmiatori ai mercati dei capitali, rendendo anzitutto più facile l'accesso a una scelta più ampia di possibilità di investimento per i risparmi e le pensioni. Ma anche fornendo strumenti per migliorare l'alfabetizzazione finanziaria e creando prodotti di investimento attraenti e incentrati sui consumatori, fondati su un solido quadro di tutela degli investitori al dettaglio che rafforzi la fiducia nei mercati dei capitali.

Le iniziative BEI per il mercato unico dei capitali

In tale contesto, a distanza di due mesi dalla pubblicazione del rapporto “The scale-up gap: Financial market constraints holding back innovative firms in the European Union”, nel quale la BEI prospetta una serie di soluzioni per migliorare la capacità di investimento nell’UE, la Banca ha presentato ieri, 7 ottobre, il suo Piano d'Azione volto a sostenere lo sviluppo dell'Unione dei mercati dei capitali.

A spiegarne la ratio è stata la stessa presidente del Gruppo BEI, Nadia Calviño. "Il Gruppo BEI è già di per sé uno strumento dell'Unione dei mercati dei capitali. Il Piano d'Azione discusso con i ministri aiuterà gli innovatori europei a far crescere il loro business e contribuire a canalizzare i risparmi verso investimenti produttivi, promuovere l'innovazione, creare posti di lavoro e guidare l'Europa verso un modello di crescita più robusto, assicurando che le aziende europee nate in Europa restino in Europa”.

Il Piano d'Azione copre tre aree principali:

  • Migliorare l'integrazione del mercato per i green e digital bonds: Il Gruppo BEI continuerà a svolgere un ruolo di leadership nel mercato europeo dei green bond, attraverso l'emissione e anche l'ampliamento dell'acquisizione di obbligazioni;
  • Colmare il gap di finanziamento durante il ciclo aziendale e innovativo: Il Gruppo BEI prevede di aumentare il supporto per i mercati del capitale di rischio e del private equity dell'UE per aiutare a colmare il divario di finanziamento e trattenere le scale-up più innovative in Europa;
  • Mobilitare investimenti su larga scala per le priorità politiche dell'UE: ad esempio, lavorare con la Commissione su una piattaforma di finanziamento per l'edilizia abitativa.

L'incontro del 7 ottobre con l'Eurogruppo si è concentrato sulla seconda area, quella relativa agli strumenti per colmare il gap di finanziamento durante il ciclo aziendale e innovativo. Su tale fronte il Piano include proposte di finanziamento per la crescita delle aziende unicorno europee, tramite un'estensione della riuscita iniziativa European Tech Champions, aumentando gli investimenti in equity e venture debt e con un nuovo Fondo dedicato, una "piattaforma di uscita", per finanziare acquisizioni e quotazioni di start-up tecnologiche da parte di aziende europee. 

Queste proposte saranno ulteriormente discusse e finalizzate dal Consiglio di Amministrazione della BEI, in collaborazione con la Commissione.

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