Italia-Mongolia: firmato un accordo di collaborazione commerciale
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Settore tessile-conciario
Per potenziare dal punto di vista industriale e commerciale la produzione e la distribuzione della pregiata lana mongola, i due Paesi realizzeranno il progetto "Mongolian Cashmere": le imprese italiane del comparto potranno collaborare alla costruzione di un nuovo insediamento industriale a Ulan Bator, dedicato alla lavorazione della lana da cachemire, del cuoio e della pelletteria, fornendo know how, macchinari, servizi; -
Settore agroalimentare
Se da un lato la Mongolia dispone di circa 15-20 milioni di capi di bestiame che ogni anno possono essere commercializzati, dall'altro le imprese italiane del settore potranno fornire tecnologia ed expertise per migliorare i processi di lavorazione, conservazione e distribuzione dei prodotti dell'allevamento e dell'agricoltura. Inoltre, per l'acquisto di materiali e tecnologie, la Mongolia costituirà un veicolo finanziario e, insieme all'Italia, definirà un'apposita leasing company, che servirà a supportare finanziariamente le proprie imprese; -
Settore minerario e terre rare
Italia e Mongolia collaboreranno attivamente su questo settore, allo scopo di sviluppare una filiera estrattiva e commerciale utile, soprattutto, nella realizzazione di componentistica tecnologica; -
Microcredito
L'Italia supporterà tecnicamente il governo mongolo nella creazione di un apposito fondo per il Microcredito, allo scopo di favorire la crescita e lo sviluppo di un sistema diffuso di Pmi, guidate in particolar modo da giovani e donne.
"L'Italia - ha dichiarato Romani - può diventare un 'terzo vicino' commerciale e industriale per la Mongolia, un Paese in forte crescita che ha l’obbiettivo di creare nuovi rapporti con realtà industriali come la nostra, anche per rafforzare la sua indipendenza rispetto a grandi Paesi confinanti come Russia e Cina. Abbiamo dunque tutte le possibilità per fare un nuovo start up della nostra collaborazione e impegnarci attivamente su grandi settori di mercato quali il tessile, l'agroalimentare, le terre rare e l'industria estrattivo-mineraria".
"Grazie alla disponibilità di materie prime del nostro Paese e alla capacità tecnologica e industriale italiana potranno nascere forme di collaborazione vantaggiose per entrambi" il commento del ministro Tunjin.
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