Immagazzinamento energetico: dagli Usa un metodo economico, durevole ed efficiente
I ricercatori dell’Aquion Energy di Pittsburgh hanno realizzato una batteria in grado di conservare, in modo economico ed efficiente, l’energia generata dagli impianti elettrici a produzione discontinua, come quelli solari ed eloici. Il nuovo dispositivo rappresenta un decisivo passo in avanti rispetto ai sistemi di immagazzinamento attualmente disponibili, troppo cari e poco duraturi nel tempo.
La nuova batteria resiste per più di 5mila cicli di carica e scarica e ha un costo di 300 dollari per ogni kilovatt/ora di capacità di immagazzinamento, meno di un terzo di quello delle normali batterie al litio e con un 85% di efficienza in più. Potenzialità che permetterebbero ad una centrale solare di accumulare in maniera adeguata l’energia prodotta in eccesso durante il giorno, per poi averla a disposizione di notte, quando l’assenza di luce impedisce il normale assorbimento energetico.
Il dispositivo sfrutta gli ioni di sodio, più abbondanti e meno dispendiosi di quelli di litio; inoltre, diversamente dal sistema tradizionale di conservazione energetica, che si serve di elettroliti disciolti in solventi, la batteria al sodio utilizza elettroliti disciolti in soluzione acquosa. Il che - secondo quanto afferma Jay Whitacre, fondatore dell’ Aquion Energy - rende il processo più semplice ed economico, oltre ad avere il vantaggio di produrre un apparecchio non tossico e riciclabile al 100%.
La compagnia ha già inviato i primi prototipi del prodotto alle centrali di energia solare off-grid, quegli impianti, cioè, indipendenti dalla reti di distribuzione energetica nazionale, e altri test sono previsti per i prossimi mesi.
Pareri positivi sono giunti da altri centri di ricerca.
Haresh Kamath, che si occupa dell’immagazzinamento energetico all’Electric Power Research Institute di Palo Alto, ad esempio, ha espresso il suo apprezzamento per la scoperta, che ha definito “interessante” e “promettente”. Tuttavia, mette in guardia Kamath, il dispositivo è ancora ad uno stadio tecnologico primitivo. “Non possiamo sapere di che cosa sia veramente capace […] Rimane da vedere se le promesse saranno effettivamente mantenute”.
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