Innovazione nei servizi, le proposte di Confindustria per uscire dalla crisi
Potenziare i servizi e renderli innovativi: ecco la ricetta di Confindustria per far crescere l'Italia. Gli ingredienti principali sono tre: turismo, beni culturali e tecnologia, da unire a una politica in grado di coordinare i livelli regionale, nazionale ed europeo. "Puntare sull'innovazione e il know-how industriale, concentrando le risorse sulla ricerca e sui cluster tecnologici", questa la direzione indicata dal vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, intervenuto al convegno organizzato a Roma da Confindustria Servizi innovativi.
"Se vogliamo tornare a crescere in Italia e in Europa, è fondamentale l'innovazione dei servizi e lo sviluppo di una nuova società della conoscenza", ha dichiarato in apertura del convegno Ennio Lucarelli, presidente del gruppo Servizi innovativi e tecnologici di Confindustria. In pratica, i settori su cui la federazione intende puntare sono tre: future of Internet, cultural heritage e spazio.
Settori su cui converge anche l'attenzione della Regione Lazio, rappresentata al convegno dal presidente Renata Polverini. Ma giocare la partita dell'innovazione solo su un piano regionale e nazionale non basta. Fondamentale è la collaborazione con le istituzioni comunitarie, che hanno deciso di puntare su settori in ascesa come l'hi-tech, il turismo, lo spazio e l'industria creativa e di dare vita a un Centro europeo per l'innovazione dei servizi, che dovrebbe essere operativo a partire dal 2013.
Servizi uguale cultura, in tutte le sue forme. A partire dal turismo, fetta importante dell'economia italiana, che può assumere un peso ancora maggiore se ci si muove nelle giuste direzioni: vale a dire, ampliando la varietà dell'offerta e migliorando la cooperazione. Come nel caso della Regione Lazio, che sta tentando di diversificare l'offerta turistica per raggiungere una platea più ampia. Per la cooperazione, invece, il riferimento è in primo luogo all'Ue: "è necessario inserire l'Italia all'interno di un percorso europeo per attirare turisti extra Ue", ha ribadito Tajani. Che si sta battendo, a Bruxelles, per semplificare la politica dei visti, che oggi blocca l'arrivo della classe media cinese, russa e americana.
Ma servizi significa anche industria creativa e scienza, settori che in Italia hanno le carte in regola per imporsi a livello europeo e internazionale. "Si tratta di comparti industriali con un grande avvenire, purché si realizzi una cooperazione istituzionale e si lasci spazio ai privati, il cui apporto è fondamentale per favorire crescita e occupazione", ha concluso Tajani.
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