Ue apre negoziati con il Giappone per il libero scambio
L'Unione europea guarda al paese del Sol Levante con tre obiettivi ben definiti: risollevare dello 0,8% il Pil dell'Ue, aumentare l'export verso il mercato nipponico fino al 32 per cento e creare 420mila posti di lavoro. A proporre l'apertura dei negoziati per il libero scambio tra Giappone e Europa è stato il commissario al Commercio estero Karel De Gutch. Ma il progetto, rinviato un mese fa dal Parlamento europeo, viene accolto con perplessità a Bruxelles: il timore è che l'accordo commerciale possa svantaggiare le aziende dei 27.
A temere è soprattutto l'industria dell'auto, che De Gucht ha tenuto a rassicurare confermando l'intenzione dell'Ue di non voler intavolare un negoziato 'a mani vuote'.
Inoltre, ha spiegato il commissario, l'accordo avrebbe una durata definita: "Dopo un anno dall'avvio dei negoziati, valuteremo i progressi fatti dal Giappone nello smantellamento delle barriere non tariffarie, per il quale sarà definita una tabella di marcia. Se l'applicazione non sarà soddisfacente, i negoziati saranno interrotti".
Rafforzare i rapporti commerciali con il Giappone - il secondo partner asiatico dell'Ue - è definita una scelta strategica da parte della Commissione Ue: "Se la crescita nei prossimi 20 anni arriverà come probabile dall'Asia, trascurare il Giappone sarebbe un errore molto grave", ha dichiarato De Gucht.
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Rapporto - Impact assessment report on Eu-Japan trade relations
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