Crowdfunding - aumentano piattaforme in Italia
82 piattaforme di crowdfunding in Italia, per un valore complessivo dei progetti finanziati pari a 56,8 milioni di euro
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A fornire i dati, il report frutto della ricerca realizzata dall'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e coordinata dalla professoressa di Sociologia economica Ivana Pais, con il contributo di TIM quale sponsor dell'iniziativa ed il supporto tecnico di Starteed.
All'indagine hanno risposto 51 piattaforme (il 62% del totale), delle quali 40 sono attive (il 57% delle attive mappate) e 11 sono in fase di lancio (l’85% delle piattaforme in fase di lancio mappate).
Quante e quali piattaforme
Iniziamo con i dati relativi al numero di piattaforme di crowdfunding italiane: se ne contano 82, di cui 69 attive (al 21 ottobre 2015) e 13 in fase di lancio. Rispetto all’ultima mappatura delle piattaforme di crowdfunding, si nota un forte incremento: nel maggio 2014 se ne contavano 41 attive, con un aumento ad oggi del +68%.
Quanto alle tipologie diffuse in Italia, a prevalere è il Reward-based, il modello di crowdfunding più diffuso anche in termini generali, che prevede una serie di ricompense a fronte di diversi scaglioni di donazioni. In Italia, tali piattaforme rappresentano il 49% del totale.
Seguono le Donation-based, in cui i sostenitori del progetto contribuiscono al medesimo finanziandolo senza aspettarsi un beneficio tangibile dalla donazione (19%); le piattaforme Equity-based, vale a dire il crowdfunding associato che permette ad una rete distribuita di finanziatori di ottenere quote di una società, con intrinseco, potenzialmente, un tasso di crescita esponenziale (anche in questo caso, rappresentano 19% del totale italiano).
Il 12% delle piattaforme italiane adotta il modello ibrido Reward+Donation; il 4% si basa sul debito e l'1% adotta il modello ibrido Donazione+Debito.
Il valore del crowdfunding
Il valore complessivo dei progetti finanziati attraverso le piattaforme intervistate è pari a quasi 56,8 milioni di euro, con un aumento dell’85% rispetto ai 30,6 milioni di euro rilevati a maggio 2014.
A pesare maggiormente, le piattaforme basate sul Debito (che raccolgono 22.824.000 euro), seguite dalle Donation-based (1.356.410 euro), Donazione+Debito (20.230.324 euro), Equity-Based (1.637.631 euro), Reward-based (7.104.340 euro) e Reward+Donation (3.630.034 euro).
Donatori, finanziatori
Complessivamente, le piattaforme di crowdfunding attive intervistate hanno raccolto 857.331 donatori/finanziatori. Di questi, i finanziatori “seriali” (che hanno finanziato più di un progetto) rappresentano mediamente il 30%.
Dove si trovano
A livello geografico, la maggior parte delle piattaforme di crowdfunding è collocata nell'Italia settentrionale (26 sedi legali e 33 operative); un ruolo di rilievo ricopre la città di Milano, sede legale di 16 piattaforme e sede operativa di 18. Dati in linea con quelli relativi alla distribuzione territoriale delle start up italiane.
Nel Centro Italia sono collocate 7 sedi legali e 9 sedi operative; nel Sud Italia si registrano 5 sedi legali e 3 sedi operative.
Chi fonda le piattaforme di crowdfunding
Gli imprenditori di questo settore sono prevalentemente uomini (68%), sotto i 40 anni (l’età media è 38,5 anni), laureati (81%), con una formazione in ambito economico (32%) o ingegneristico (12%). Il 67% svolge attività ulteriori rispetto alla gestione della piattaforma. E prevalgono le reti personali: nel 47% dei casi i fondatori sono parenti o amici.
Mercato e pubblico di riferimento
Complessivamente, per circa 3 piattaforme su 4 (il 73%) il mercato di riferimento è quello nazionale; il 14% delle piattaforme si rivolge a un mercato locale e solo il 12% a un mercato estero (europeo, 8% o extra-europeo, 4%).
Nello specifico, la maggior parte delle piattaforme (82%) si rivolge a privati, ma è alta anche la percentuale di quelle che si rivolgono ad associazioni (74%), superiore rispetto alle aziende (67%); la quota di piattaforme che si rivolge alla Pubblica Amministrazione è del 49%.
Campagne
Aumenta il numero dei progetti presentanti e pubblicati, ma cala il tasso di successo: 100.924 i progetti presentati (+108% da maggio 2014), 21.384 quelli pubblicati (+67% da maggio 2014), e un tasso di successo del 30% (era del 37% nel 2014).
Prevalgono le campagne di piccolo taglio, tra i 1.000 e i 10mila euro (81% delle campagne pubblicate e 91% delle finanziate). A fare la parte del leone, le campagne creative e culturali (37%) e sociali (34%), quelle imprenditoriali si fermano al 20%. Per il 2016 le piattaforme prevedono una crescita delle piattaforme imprenditoriali, civiche e immobiliari.
L'indagine ha chiesto inoltre alle piattaforme (sia attive che in fase di lancio) di fare una previsione rispetto alle campagne che immaginano di promuovere nel 2016: il confronto con quelle pubblicate finora mostra un aumento previsto delle campagne imprenditoriali (dal 20 al 26%), civiche (dal 6 al 9%) e immobiliari (dal 2 al 5%) e una diminuzione dei progetti di tipo creativo e culturale (dal 37 al 34%) e sociale (dal 34 al 27%).
Lavoro
Le piattaforme di crowdfunding italiane intervistate danno lavoro, complessivamente, a 249 persone, con una media di 5,7 lavoratori per piattaforma. Mediamente, all’interno delle piattaforme lavorano 1,5 dipendenti, 2,1 collaboratori stabili e 2,1 collaboratori occasionali.
Come far crescere il settore
Il report si chiude una raccolta di spunti e riflessioni per far crescere il business del settore. Le norme contano poco, è più importante la diffusione della cultura del crowdfunding, dichiara il 73% degli intervistati. Grande importanza viene inoltre attribuita alla crescita dei finanziamenti e all'instaurarsi di partnership con grandi aziende.
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