Corte Conti Ue - migliorare chiusura Programmi Coesione e Sviluppo rurale
Una relazione della Corte dei Conti europea chiede progressi sulla verifica finale delle spese per la Coesione e lo Sviluppo Rurale.
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Alla chiusura dei Programmi operativi FSE e FESR e dei PSR 2007-2013 la Corte dei Conti europea ha registrato livelli elevati di spesa irregolare. Per migliorare rendicontabilità e trasparenza al momento della verifica finale delle spese, ha rilevato la Corte, bisognerebbe aumentare l'omogeneità tra Politica di Coesione e Politica di Sviluppo Rurale, prestare maggiore attenzione ai risultati raggiunti e allineare il periodo di ammissibilità delle spese a quello di programmazione.
La chiusura dei Programmi FSE e FESR e dei PSR
Al termine di ogni periodo di programmazione dei fondi europei, si procede alla chiusura e alla liquidazione dei Programmi operativi a valere sui fondi strutturali (per l'Italia FSE e FESR) e dei Programmi di Sviluppo Rurale (PSR) e si individua, per ogni eventuale spesa irregolare, la quota di cofinanziamento comunitario da restituire al bilancio Ue.
Nel ciclo 2000-2006 sia per la Politica di Coesione che per lo Sviluppo Rurale le spese venivano cumulativamente accettate dalla Commissione europea alla chiusura dei Programmi, mentre nella programmazione 2007-2013 sono state previste modalità diversificate per i due ambiti:
- nel caso della Coesione la chiusura veniva considerata generalmente un’accettazione definitiva della legittimità e regolarità della spesa e la Commissione calcolava per ciascun Programma un tasso di rischio residuo, tenendo conto delle rettifiche finanziarie per l’intero settennato;
- nel caso dello Sviluppo Rurale la spesa del Programma veniva liquidata annualmente e la Commissione continuava le proprie verifiche circa la legittimità e la regolarità anche dopo la sua chiusura formale.
Nel ciclo 2014-2020 si è cercato di allineare nuovamente le due Politiche, prevedendo per entrambe l’accettazione annuale dei conti, ma sono rimaste differenze in materia di terminologia, calendario e scadenze. Ad esempio per la Coesione il termine ultimo per la presentazione dei documenti finali per la chiusura è fissato al 15 febbraio 2025 (13,5 mesi dopo il termine ultimo di ammissibilità delle spese del 31 dicembre 2023) ed è necessario presentare una relazione finale di attuazione, mentre per lo Sviluppo Rurale il termine ultimo è il 30 giugno 2024 (6 mesi dopo il termine ultimo di ammissibilità del 31 dicembre 2023) e non sono richiesti ulteriori documenti alla chiusura.
Le raccomandazioni della Corte dei Conti Ue
La necessità di allineare ulteriormente le procedure di chiusura previste per le due Politiche, garantendo un processo di garanzia annuale armonizzato sia per la Coesione che per lo Sviluppo Rurale, è una delle principali raccomandazioni della Corte a fronte dei livelli eccessivamente elevati di spesa irregolare rilevati nel periodo 2007-2013.
Altro tema cruciale è quello della verifica dei risultati: gli audit della Corte hanno infatti rilevato che la Commissione non ha collegato i pagamenti all’effettivo conseguimento delle realizzazioni e degli obiettivi previsti. Tra l'altro, secondo la Corte, la Commissione dovrebbe fornire al Parlamento europeo e al Consiglio dei ministri dell'Unione una relazione consolidata sulla chiusura dei Programmi contenente anche informazioni sull’efficacia nell’attuazione degli interventi e nella spesa dei fondi Ue.
In più, osserva la relazione, l'Esecutivo dovrebbe approvare tempestivamente i grandi progetti (quelli di importo superiore ai 50 milioni di euro) che, se pendenti, impediscono alle autorità di gestione e di audit di preparare i documenti di chiusura dei Programmi 2007-2013.
Guardando alle proposte per la programmazione post 2020, inoltre, la Corte raccomanda di eliminare le sovrapposizioni tra il periodo di ammissibilità delle spese di un ciclo e il successivo, allineando il più possibile il periodo di ammissibilità a quello di programmazione e chiudendo più rapidamente i Programmi.
Al momento, infatti, la chiusura dei Programmi non coincide né con la fine del periodo di programmazione, né con la fine di quello di ammissibilità delle spese, ma viene avviata dopo la fine del periodo di ammissibilità, quando la nuova programmazione dei fondi europei è già partita, generando sovrapposizioni di compiti amministrativi che creano ritardi e inefficienze.
Secondo la Corte, i Programmi dovrebbero essere chiusi immediatamente dopo la fine del periodo di ammissibilità: gli Stati membri dovrebbero presentare i documenti di chiusura entro sei mesi al massimo e la Commissione avrebbe a disposizione altri sei mesi per prendere una decisione.
Per quanto riguarda le raccomandazioni agli Stati membri, la Corte chiede ai Paesi Ue di attivare procedure per verificare l’ammissibilità della spesa, soprattutto per gli strumenti finanziari e gli anticipi contrattuali, e di versare ai beneficiari l’intero contributo Ue per i loro progetti entro la scadenza fissata per il periodo di programmazione 2014-2020 (90 giorni di calendario a partire dalla data di presentazione di una domanda di pagamento).
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