Camera - le raccomandazioni degli esperti sul futuro dell'Ue
Presentata alla Camera la relazione del Comitato di saggi sullo stato e le prospettive dell'Unione europea voluto dalla presidente Laura Boldrini
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Dal potenziamento del programma Erasmus all'istituzione del servizio civile europeo, dalla sperimentazione di un reddito minimo di inclusione al sussidio di disoccupazione europeo. Sono alcune delle proposte contenute nella relazione finale del Comitato di esperti sullo stato e le prospettive dell'Unione europea, voluto dalla presidente della Camera Laura Boldrini, presentata oggi a Montecitorio.
L'iniziativa fa seguito alla consultazione pubblica online sull'Unione europea promossa tra il febbraio e l'agosto 2016 dalla presidente Boldrini e precede di poche settimane il sessantesimo anniversario della firma dei Trattati di Roma, che Camera e Senato celebreranno il 17 marzo con una conferenza alla quale parteciperanno i rappresentanti di tutti i Parlamenti dell'Unione.
Il Comitato di saggi è composto da Pier Virgilio Dastoli, presidente del Movimento Europeo in Italia e relatore; Tiziana Di Simone ed Eva Giovannini, giornaliste RAI; Simone Fissolo, presidente della Gioventù Federalista Europea; Enrico Giovannini, ordinario di Statistica economica presso l’Università di Roma "Tor Vergata"; Enzo Moavero Milanesi, direttore della School of Law dell’Università LUISS e presidente del Comitato; Arianna Montanari, ordinario di Sociologia dei fenomeni politici presso l’Università di Roma "La Sapienza".
Dopo aver passato in rassegna i principali risultati conseguiti nella costruzione europea e le sfide più sentite dai cittadini, la relazione sintetizza i principali inconvenienti dell’attuale sistema dell’Unione e propone un metodo di lavoro per coinvolgere l'opinione pubblica e rafforzare il senso dell'identità europea. Numerose le proposte contenute nel documento, che si concentra soprattutto sulla necessità di rafforzare la dimensione sociale dell'Ue, per stimolare lo sviluppo sostenibile e lanciare un segnale forte verso le fasce della popolazione più scettiche rispetto ai vantaggi dell'integrazione europea.
In prospettiva, il traguardo di questo percorso di riforma dovrebbe essere, secondo gli esperti, una federazione europea. Intanto, in chiusura della relazione gli autori aggiungono un post scriptum per far riflettere su alcuni vantaggi di cui i cittadini europei beneficiano spesso senza rendersene conto: dalla tessera sanitaria europea ai maggiori controlli sulla sicurezza dei prodotti, dai programmi di finanziamento europei al numero unico per le emergenze, fino al programma Erasmus e alla rete Eures per l'occupazione. Un piccolo zibaldone per ricordare che l'Unione europea non è affatto da buttare.
> Relazione finale su stato e prospettive dell'Unione europea
Photo credit: Thijs ter Haar
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