Piano Juncker - Parlamento UE, migliorare utilizzo FEIS

Nel valutare l’utilizzo del Fondo europeo per gli investimenti strategici, il PE chiede equilibrio geografico, supporto alle PMI e investimenti innovativi.

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Il Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, ha approvato, con 477 voti favorevoli, 105 contrari e 35 astenuti, una risoluzione non legislativa che analizza e valuta l'uso delle risorse del FEIS, il Fondo europeo per gli investimenti strategici avviato nel quadro del Piano Juncker per rilanciare l'economia europea.

I deputati si dicono preoccupati per il fatto che l'UE-15, dove il divario d'investimento era già al di sotto della media, abbia ricevuto il 91% dei fondi FEIS. Hanno inoltre sottolineato una distribuzione settoriale irregolare, con il 46% del totale dei finanziamenti utilizzato per progetti legati al settore energetico, mentre solo il 4% delle risorse è destinato alle infrastrutture sociali, alla sanità e all'istruzione. Il Parlamento ha quindi richiesto un limite del 30% per settore.

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La finalità del FEIS, spiegano i deputati, consiste nell'assicurare l'addizionalità, ovvero un aiuto alle inefficienze del mercato e il sostegno alle operazioni che non si sarebbero potute effettuare senza la partecipazione del Fondo. Il concetto di addizionalità deve dunque essere ulteriormente chiarito, per far sì che i progetti sostenuti siano innovativi e pioneristici, quindi più rischiosi di quelli consuetamente sostenuti dalla Banca europea per gli investimenti (BEI).

I progetti di taglia ridotta e transfrontalieri mancano di un sufficiente supporto da parte del Fondo. La BEI e il Polo europeo di consulenza sugli investimenti (PECI), continua la valutazione del PE, dovrebbero promuovere l’utilizzo delle piattaforme d’investimento, raggruppando insieme progetti minori e fornendo assistenza tecnica, al fine di raggiungere la diversificazione geografica e tematica degli investimenti.

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Photo credit: European Parliament via Foter.com / CC BY-NC-ND