CDP - accesso al credito e formazione per stimolare export PMI

 

Studio CDP su PMI mercati esteriLo studio presentato da Cassa Depositi e Prestiti insieme ai principali istituti nazionali di promozione di Francia, Germania, Regno Unito e Spagna mostra un quadro dell'attività delle piccole e medie imprese europee nel panorama dei mercati esteri. 

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Cassa Depositi e Prestiti (CDP) ha presentato insieme agli istituti nazionali di promozione delle principali economie europee - Bpifrance (Francia), KfW (Germania), British Business Bank (Regno Unito) e Instituto de Crédito Oficial (Spagna) - uno studio congiunto incentrato sull’attività sui mercati esteri delle piccole e medie imprese dei propri Paesi d’appartenenza.

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Dal documento presentato a Bruxelles emerge che l'Unione europea continua a essere il maggiore esportatore al mondo, e che, "per poter mantenere e accrescere questo trend positivo", è fondamentale favorire lo sviluppo delle PMI all’estero, in primis facilitandone l’accesso al credito

Con esportazioni di beni e servizi pari a 6,8 trilioni di euro, l'UE, si legge nella nota ufficiale di CDP, ha una quota del 30% del mercato mondiale, pari al doppio di quella dei Paesi NAFTA che includono USA, Canada e Messico. Le esportazioni intra-UE rappresentano il 60% del totale. Sono "tutti segni che il mercato unico europeo funziona", spiega Cassa Depositi e Prestiti.

Nonostante le PMI contribuiscano per più del 50% in termini di valore aggiunto del PIL all’interno dei mercati nazionali e rappresentino circa due terzi della forza lavoro, meno del 30% di essere riesce a esportare i propri beni o servizi, e solo il 3% riesce a investire direttamente in Paesi esteri.

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Alla luce di questa situazione, lo studio suggerisce, quindi, di allargare l’ambito delle attività delle aziende di piccole dimensioni al mercato europeo, "da cui possono provenire ottime occasioni di sviluppo".

Nonostante le buone possibilità di espansione sui mercati internazionali, si legge ancora sulla nota di CDP, solo un numero limitato di PMI prende in considerazione di sviluppare attività di import-export. Gli ostacoli principali all'internazionalizzazione riguardano, spesso, la poca informazione, le difficoltà di individuare eventuali aziende partner all’estero, la "farraginosità dei processi amministrativi" e "il numero esiguo di risorse umane impiegate".

Proprio per sostenere lo sviluppo e il consolidamento delle imprese italiane all'estero, va ricordato, il Gruppo CDP fornisce il suo supporto tramite l'attività congiunta di SACE e SIMEST, che insieme formano il Polo unico per l'Internazionalizzazione e l'Export.

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