Politica Coesione - Corte Conti UE, serve strategia piu' efficace
Un nuovo documento di riflessione della Corte dei Conti europea sottolinea la necessità di compiere ulteriori sforzi al fine di indirizzare la Politica di Coesione dell'UE all'efficienza e all'efficacia.
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L'analisi, incentrata sulla Politica di Coesione europea, fa il punto sulla corrispondenza non sempre puntuale tra gli impegni mantenuti a livello normativo e gli effettivi interventi efficaci sul campo.
In generale, la Corte guarda con favore ai progressi compiuti negli ultimi anni. Nello specifico, si fa riferimento alle misure volte a includere importanti elementi concettuali, fra cui la definizione, la misurazione e la valutazione di una buona performance e delle condizioni necessarie per realizzarla. Tuttavia, a questi traguardi sul piano legislativo non sempre hanno fatto seguito risultati concreti di attuazione sul campo.
Politica Coesione: i margini di miglioramento
A tal proposito, la Corte individua dei margini di miglioramento in diversi ambiti, dalla pianificazione strategica e dall’attuazione della politica al monitoraggio e alla valutazione.
“Il nostro esame è strutturato in base a 14 princìpi guida individuati sulla scorta del vasto lavoro di audit svolto dalla Corte nel corso degli anni. Riteniamo che tali princìpi siano fondamentali per garantire una politica di coesione dell’UE imperniata sulla performance”, ha affermato Iliana Ivanova, il membro della Corte dei conti europea responsabile del documento di riflessione.
Inoltre, considerando l'ipotesi di una maggior semplificazione, si evidenziano una serie di benefici e, parallelamente, una possibile perdita di importanza riposta sulla performance nella spesa relativa alla coesione durante il periodo di programmazione 2021-2027.
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Politica di Coesione post 2020
Secondo il bilancio annuale dell'Unione circa un terzo dei 140 milioni di euro stanziati è destinato alla Politica di Coesione.
In quanto alle proposte della Commissione UE per il nuovo periodo di programmazione 2021-2027, la Corte apprezza il modo in cui i fondi sono orientati, in maniera mirata, agli interventi che possono determinare un maggiore impatto, nonché gli sforzi profusi per rafforzare il quadro di misurazione della performance.
D'altra parte, la Corte segnala l’assenza di una strategia a livello UE, che faccia seguito alla strategia Europa 2020, nonché il rischio che le revisioni dei programmi non siano ispirate a considerazioni di performance.
Per concludere, sottolinea l’importanza di un’adozione tempestiva, da parte del Parlamento europeo e del Consiglio, del quadro legislativo. L’accumularsi di ritardi nell’attuazione, unito al sovrapporsi dei periodi di ammissibilità, tende a spostare l’attenzione degli Stati membri dalle considerazioni relative alla performance alla necessità di utilizzare rapidamente i fondi UE per non perderli.
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