Coronavirus e obbligo fattura elettronica spingono crescita ecommerce b2b
L'emergenza coronavirus ha evidenziato l'importanza del digitale per poter garantire la continuità operativa delle aziende anche in situazioni straordinarie. In questo contesto si fa sempre più evidente la crescita dei numeri relativi alla fatturazione digitale in Italia.
> Fattura elettronica: la guida dell’Agenzia delle entrate
Non si può trattare di avvento del digitale tra aziende senza parlare di fatturazione elettronica che, grazie all’obbligo normativo entrato in vigore a gennaio 2019 ha rappresentato una svolta per la gestione del commercio interaziendale in ambito nazionale.
L'e-commerce, nello specifico, ha avuto un’impennata nel 2019 arrivando a toccare i 410 miliardi di euro, pari al 19% del fatturato complessivo fra aziende. La diffusione del coronavirus ha rappresentato un motore di crescita ulteriore, consentendo di portare avanti i processi aziendali e di abilitare nuovi servizi e opportunità di business.
L’Osservatorio Digital B2B della School of Management del Politecnico di Milano, in occasione del convegno online "Digitalizzare per (r)esistere", ha presentato i risultati della ricerca sull’importanza del digitale e evidenziando i numeri che riguardano la fatturazione elettronica.
Fatturazione elettronica in Italia
La fatturazione elettronica è la soluzione digital b2b più diffusa con il 78% delle imprese italiane che l’ha adottata nel corso dell’anno. 2,09 miliardi di fatture elettroniche sono transitate attraverso il Sistema di Interscambio (SdI), inviate da 3,9 milioni di imprese.
Nello specifico, il 55% è destinato a soggetti privati (B2b), il 44% a consumatori finali (B2c), l'1% alla PA (B2g). Quasi il 60% è stato emesso da imprese del Nord Italia (il 34% in Lombardia) e il 47% proviene dai settori del commercio all'ingrosso e al dettaglio e delle utility. Le grandi imprese hanno trasmesso il 57% delle fatture, le PMI il 23%, le micro imprese e le ditte individuali il restante 20%.
Dopo un anno di fatturazione elettronica, si iniziano a vedere i primi benefici nel contrasto all'evasione: da gennaio a novembre sono stati individuati e bloccati falsi crediti IVA per 945 milioni di euro su 104,7 miliardi di euro di versamenti. In questi 11 mesi i versamenti sono aumentati del 3,6% rispetto al 2018, con un aumento attribuibile alla fatturazione elettronica stimato tra 0,9 e 1,4 miliardi di euro tra gennaio e giugno 2019.
Tuttavia, l'estensione della digitalizzazione ad altri documenti del ciclo dell'ordine è ancora limitata. L'ordine elettronico è stato inviato dal 26% delle aziende, il documento di trasporto (DdT) dal 20%, solo il 12,9% dei fornitori e il 9,6% dei clienti gestiscono in modo elettronico i tre documenti.
Più avanzato il progresso digitale dei processi interni, con il 72% delle aziende che utilizza almeno uno strumento fra ERP, CRM, sistemi di conservazione digitale o di gestione elettronica documentale e workflow approvativi. Il 53% delle imprese ha digitalizzato almeno una delle tredici fasi che compongono l'eProcurement (dall'albo fornitori alla loro qualifica, fino alla gestione del catalogo elettronico) e l'eSupply chain collaboration - l'impiego di strumenti digitali per la gestione di processi collaborativi come il monitoraggio della supply chain - è presente nel 32%.
A proposito dei benefici della fatturazione elettronica, ne sono stati riscontrati diversi dalle imprese sia nel ciclo passivo, con risparmio di tempi e costi, riduzione degli errori, miglioramento della qualità delle informazioni e dei processi, sia nel ciclo attivo, con benefici in termini di efficienza (meno costi legati ai materiali consumabili e minor tempo di esecuzione delle attività).
Considerando i limiti dello strumento digitale, il 16% delle aziende percepisce degli appesantimenti sul ciclo passivo, come una scarsa fluidità del processo di riconciliazione della fattura con gli altri documenti del ciclo e il 28% dichiara di aver riscontrato effetti negativi anche sul ciclo attivo, ad esempio per la necessità di personalizzare molte informazioni all’interno delle fatture su richiesta dei clienti.
Nelle aziende con una migliore integrazione del processo, la fatturazione elettronica può portare anche benefici indiretti, migliorando le attività connesse al processo di fatturazione. Fra le grandi aziende, un 40% percepisce questi benefici, con i miglioramenti più significativi che riguardano il monitoraggio dei crediti insoluti (50%) e la gestione fiscale (49%), mentre fra le PMI li riscontro una su tre, specialmente nella contabilità analitica (33%).
La crescita dell'e-commerce tra imprese
Trainato dall'obbligo normativo legato alla fatturazione elettronica, cresce e si diffonde l'e-commerce B2b, che vede il valore degli ordini scambiati tramite strumenti digitali fra imprese italiane raggiunge quota 410 miliardi di euro.
Insieme al 2016 (anno successivo all'introduzione della fatturazione elettronica verso la PA), il 2019 rappresenta uno dei periodi che hanno registrato la crescita più elevata, rispettivamente +19% e +14%, contro un incremento medio annuale dell'11%. Le transazioni digitali fra aziende italiane ed estere valgono invece 134 miliardi di euro, il 27% del transato estero B2b (500 miliardi), con l'automotive come primo settore (26%), seguito da tessile-abbigliamento (15%) e meccanica (11%).
Digital b2b: quali sono i fornitori di servizi digitali?
In base ad uno studio condotto dall'Osservatorio su 250 fornitori di servizi digital b2b (tutti con oltre due milioni di euro di fatturato), è stata stilata una lista degli strumenti digitali più presenti sul mercato rivolto alle imprese.
La stragrande maggioranza del campione, offre software di digitalizzazione dei processi interni, il 62% di eSupply Chain execution, il 16% di eProcurement e il 10% di eSupply chain collaboration.
La tecnologia XML è la più presente nell’offerta dei fornitori di servizi di digital b2b: il 42% del campione la propone per la fase di fatturazione e per l'adempimento normativo, mentre il 30% fornisce Extranet/Portali b2b per aiutare le piccole aziende nella fase transazionale e pre-transazionale.
Il 6% propone inoltre servizi basati su EDI (Electronic Data Interchange, documentazione elettronica). Sono 19mila le imprese che nel 2019 hanno adottato questa soluzione di Digital b2b per scambiare i principali documenti del ciclo dell’ordine (ordine, conferma d’ordine, avviso di spedizione e fattura), con un incremento del 19% rispetto all’anno precedente.
il 3% offre marketplace che mettono in contatto i fornitori di prodotti o servizi con le aziende clienti, piattaforme che hanno visto in questi anni una significativa crescita.
Il 2%, infine, offre soluzioni di blockchain per il contract management e i processi collaborativi.
Audizione Ruffini: dalle e-fatture effetti positivi per 3,5 miliardi
In occasione dell’audizione presso la Commissione Finanze della Camera dei Deputati riguardante gli effetti dell’introduzione della fatturazione elettronica, il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini ha ripercorso le tappe fondamentali dello strumento, fornendo così una panoramica sui vantaggi ottenuti fin dalla sua introduzione.
"In una prospettiva di lungo termine, lo scopo è di favorire la nascita di una cultura digitale che pervada non solo il settore produttivo, ma l’intera società italiana. In quest’ottica, la fatturazione elettronica è, ad oggi, una realtà ormai collaudata e apprezzata dagli operatori, è un processo che ha dimostrato la sua efficacia soprattutto durante l’attuale situazione emergenziale dovuta alla crisi epidemiologica da Covid-19, in cui la dematerializzazione dei documenti ha assunto un ruolo cruciale”.
Durante il suo intervento, il direttore ha elencato le azioni messe in campo dall’Agenzia che, per agevolare gli operatori Iva e gli intermediari nell’avvio del processo, ha realizzato una serie di servizi gratuiti, in un’ottica di automatizzazione dei processi gestionali interni.
Tra questi:
- la procedura web, per predisporre e trasmettere le fatture;
- una app per tablet e smartphone, rivolta, in particolare, a chi non dispone di un'attrezzatura fissa;
- un software stand alone per predisporre le fatture elettroniche anche in assenza di una stabile connessione a internet;
- un servizio per conservare le fatture elettronicamente (con valenza sia civilistica che fiscale), disponibile previo accordo di servizio via web, che consente un’importante diminuzione dei costi per le imprese;
- un servizio per la generazione di un QRCode, un codice da stampare o salvare sul proprio smartphone, che può essere mostrato al proprio fornitore per l’acquisizione automatica dei dati anagrafici da riportare in fattura;
- un servizio di registrazione dell’indirizzo telematico dove l’operatore intende ricevere dal Sdi, di default, tutte le sue fatture passive;
- un servizio di consultazione e acquisizione di tutte le fatture emesse e ricevute.
Gli strumenti innovativi, uniti alle iniziative di supporto agli operatori nel passaggio al nuovo sistema, hanno consentito una rapida entrata a regime del processo di fatturazione elettronica, riducendo gli ostacoli operativi per utenti e amministrazione. Positivi, infatti, i dati relativi alla prima fase di avvio: 2.066 milioni di fatture elettroniche veicolate dal Sdi da circa 3,9 milioni di operatori, una percentuale di scarto delle fatture di appena il 2,4%, oltre 4,2 milioni di richieste di generazione di QRCode, circa 4,4 milioni di indirizzi telematici registrati per la ricezione delle fatture elettroniche, una media di circa 200 mila login giornalieri al portale “Fatture e Corrispettivi”, 3,4 milioni di deleghe ai servizi di consultazione. Cifre confermate anche nell'anno in corso, con un trend positivo del processo nei primi 5 mesi del 2020, fino al 31 maggio scorso.
A livello europeo, il direttore ha ricordato il primato dell’Italia quale primo paese europeo ad aver introdotto dal 1° gennaio 2019 l'obbligo generalizzato di fatturazione, recependo la direttiva 2014/55/Ue e il relativo obbligo di ricevere le fatture elettroniche conformi allo standard europeo.
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