Centro economia digitale: proposte per la transizione digitale in Italia
Rafforzare gli investimenti nelle infrastrutture di rete, accrescere il tasso di innovatività delle imprese e digitalizzare la PA. Sono alcune delle proposte presentate dal Centro economia digitale nel 'Libro bianco sull'economia digitale'.
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Nel Libro bianco sull'economia digitale si ricorda che, in base al Digital Economy and Society Index (DESI) 2020, l'Italia è 25esima in Europa per il livello di digitalizzazione del paese. Per colmare questo gap, reso ancora più evidente in questi ultimi mesi dalla pandemia di coronavirus, il Centro economia digitale prova a delineare nel documento "un disegno organico di policy sull’economia digitale in grado di imprimere una accelerazione allo sviluppo di una Nazione Digitale su cui fondare la ripartenza dell’economia, puntando a una crescita economica duratura e sostenibile dal punto di vista ambientale."
La prima parte del Libro bianco è dedicata alle indicazioni di policy riguardanti i fattori abilitanti che rappresentano i presupposti della trasformazione digitale, tra cui: le infrastrutture di rete, le tecnologie digitali e gli aspetti normatvi. La seconda parte del documento, invece, si concentra sugli ambiti di applicazione, ossia imprese, settore pubblico e cittadini.
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Fattori abilitanti: regole, infrastrutture di rete e tecnologie digitali
Per sostenere la trasformazione digitale del paese serve innanzitutto un quadro legislativo e regolatorio al passo con i tempi. E' necessario quindi rivedere il framework giuridico dell’economia digitale, semplificando il più possibile gli adempimenti delle aziende e investendo nella trasparenza effettiva e non formale dei siti e delle piattaforme on line.
Sul fronte delle infrastrutture di rete, invece, occorre puntare sulla comunicazione ad alta velocità, allo scopo di garantire un insieme minimo di servizi di qualità disponibili a tutti gli utenti sul territorio nazionale, a prescindere dalla loro ubicazione geografica. A tal fine, il Centro economia digitale suggerisce di aumentare le risorse per la diffusione della banda ultralarga nelle aree grigie.
Tra i fattori abilitanti per la trasformazione digitale del paese c'è anche la cybersecurity, indispensabile per tutelare la "sicurezza legata all’archiviazione, all’accesso e all’uso delle informazioni digitalizzate, ma anche delle infrastrutture e dei servizi chiave collegati a tali informazioni". Per garantire la sicurezza informatica in Italia si suggerisce di sviluppare iniziative per favorire l’integrazione dei processi di sicurezza informatica all’interno delle dinamiche aziendali e di ripensare i sistemi di certificazione della cybersecurity.
Nel Libro bianco vengono anche individuate le tecnologie digitali su cui puntare - big data, intelligenza artificiale e blockchain - il cui sviluppo deve essere necessariamente accompagnato dalla diffusione delle competenze digitali, attraverso la definizione di programmi di formazione continua all’interno delle imprese e della PA.
Gli ambiti di intervento: imprese, PA e cittadini
"Il gap innovativo è uno degli elementi che più contribuisce al ritardo competitivo dell’economia italiana rispetto ai principali competitor internazionali", si legge nel Libro bianco. Per qusto motivo il Centro economia digitale invita a promuovere strumenti che accrescano il tasso di innovatività delle aziende - con particolare attenzione alle tecnologie 4.0 - anche attraverso la cooperazione con le istituzioni pubbliche deputate alla ricerca e all’innovazione.
Inoltre, allo scopo di allineare i modelli di business ai nuovi ecosistemi digitali, è necessario da un lato prevedere azioni di sostegno per imprese in difficoltà, dall'altro promuovere un uso strategico e consapevole dei social network da parte delle aziende.
Per la trasformazione digitale nel settore pubblico, invece, si propone di: ridisegnare il modello e le piattaforme di gestione dei dati ed erogazione dei servizi pubblici digitali; promuovere un maggior ricorso al cosiddetto Innovative Public Procurement; programmare il rinnovamento tecnologico e del capitale umano della PA.
Per assicurare la diffusione delle abitudini digitali tra i cittadini, infine, è necessario promuovere: iniziative volte a garantire alla totalità della popolazione l’accesso alle informazioni e ai servizi disponibili sulla rete; strumenti finalizzati alla diffusione dell’e-commerce e alla digitalizzazione delle PMI; la digitalizzazione del sistema bancario e assicurativo; programmi di educazione alla finanza digitale; un uso consapevole e mirato dei social network.
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