ADB: come far ripartire il turismo colpito dall'emergenza Covid-19
Il turismo è tra i settori più colpiti dagli effetti negativi derivanti dal Covid-19. Come è possibile rimettere in moto questo ecosistema e come dovrà adattarsi l'industria turistica per sopravvivere alla pandemia? Ecco le risposte della Banca asiatica di sviluppo (ADB).
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Il comparto turistico rappresenta una pietra miliare dell'economia dell'Asia Pacifica: sono circa 700 milioni le persone che ogni anno hanno scelto questa come meta per le loro vacanze. Tuttavia il 2020 non è un anno come gli altri.
Dal settore alberghiero alle compagnie aeree, sono molti i player rimasti praticamente bloccati dalle quarantene e dai blocchi che hanno seguito lo scoppio dell'emergenza Covid-19. L'industria del turismo in Asia, nel complesso, rischia di perdere 70 milioni di posti di lavoro, più 1,1 trilioni di dollari di PIL.
Considerando questo quadro generale la Banca asiatica di sviluppo (ADB) ha cercato di fornire dei consigli per la ripartenza del settore, nonostante le restrizioni dettate dal coronavirus, che possono essere utili anche a livello globale.
ADB: il turismo nel 2019 e l'impatto sociale della pandemia
Come ha osservato Tiffany Misrhai, vicepresidente del World Travel and Tourism Council (WTTC), il comparto turistico rappresenta "330 milioni di posti di lavoro nel mondo, il 10,3% del PIL globale ed è il settore che è cresciuto più velocemente, nel quadro dell'economia internazionale, per il nono anno consecutivo".
Tanto importante è il valore del comparto, quanto pesante è stata l'entità della crisi. "Abbiamo visto che finora 142 milioni di posti di lavoro su 330 milioni sono stati persi a causa della pandemia di Covid-19. Ciò equivale a 3,8 trilioni di dollari di perdite e stimiamo che se le restrizioni non verranno allentate e le cose non miglioreranno entro la fine dell'anno, quella cifra potrebbe raggiungere i 174 milioni di posti di lavoro".
Un crollo che, ovviamente, ha anche dei risvolti sociali, con un conseguente aumento della disuguaglianza economica e della povertà, unito ad uno stallo su innovazione e sviluppo generale delle comunità.
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Come far ripartire il settore turistico dopo il Covid-19?
Nonostante il contesto attuale delinei una situazione difficile da superare, secondo l'esperto del settore turistico in ADB Steven Schipani è giusto pensare che ci siano prospettive rassicuranti per una buona ripresa nei paesi, come quelli asiatici, che sono stati in grado di controllare il coronavirus.
"Ci aspettiamo una ripresa per fasi, la prima è il turismo interno. Più tardi, quando le frontiere saranno aperte in sicurezza e i paesi potranno concordare tra loro i protocolli per farlo, ci aspetteremmo la rinascita del turismo internazionale. Per adesso, i paesi - come la Repubblica popolare cinese, il Vietnam, la Thailandia - che hanno grandi mercati interni e una popolazione numerosa, stanno già osservando un rapido miglioramento del turismo domestico", ha spiegato Schipani.
Considerando le possibili proposte da rivolgere ai politici per la futura ripartenza dell'ecosistema turistico, lo stesso Schipani ha sottolineato la necessità di ripensare l'intera filiera, in modo da renderla più resiliente e sostenibile, in ottica di transizione verde.
Sulla stessa lunghezza d'onda anche il commento dell'amministratore delegato della Pacific Asia Travel Association, Mario Hardy: "comprendiamo le difficoltà e le sfide che i governi stanno affrontando in questo momento, decidendo tra la salute e la sicurezza dei loro cittadini con la riapertura dei confini. Tuttavia, noi come industria abbiamo bisogno di sapere dai vari governi le tempistiche e i protocolli che verranno messi in atto, come e quando inizierà la riapertura, in modo che le imprese possano programmarla, possano formare il proprio personale, e iniziare a promuovere i propri prodotti dal 2021 in poi. Quindi la preparazione e la pianificazione sono davvero fondamentali".
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