Anche quest’anno arrivano i numeri sulla ricostruzione del sisma 2016
Domani, 24 agosto, sarà l’ottavo anniversario del terremoto che nel 2016 ha colpito l’Italia Centrale. Una triste ricorrenza che ogni anno dà modo alle istituzioni di fornire i dati aggiornati sulla ricostruzione privata e pubblica di quei territori.
Ddl ricostruzione post-calamità: come funzioneranno i contributi ai privati?
Come ricordano dagli uffici del commissario al sisma, Guido Castelli, quello del 2016 è stato “un evento catastrofico che ha determinato la creazione di un cratere di otto mila chilometri quadrati: una vasta area compresa in quattro regioni (Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria) che include 138 comuni”.
Sisma 2016: i nuovi dati sulla ricostruzione privata
I primi numeri forniti dagli uffici commissariali per la ricostruzione del sisma sono quelli relativi alla ricostruzione privata.
“Al 31 luglio 2024, le richieste di contributo per la ricostruzione presentate da soggetti privati per gli immobili residenziali o produttivi danneggiati dal Sisma 2016 sono state 31.786, per un importo complessivo di 14,5 miliardi di euro. Le richieste approvate dagli Uffici Speciali per la Ricostruzione sono complessivamente pari a 20.429 e rappresentano il 64% di quelle presentate, determinando la concessione di quasi 9 miliardi di euro e la liquidazione di 4,8 miliardi.
Nel periodo compreso tra il 31 luglio 2022 e il 31 luglio del 2024, sono state presentate quasi 9mila richieste di contributo, per un importo concesso vicino ai 7 miliardi di euro: un dato che conferma come nell’ultimo biennio sia avvenuta una sensibile accelerazione. Più della metà delle richieste presentate sono relative a comuni delle Marche (il 57%, pari a 17.968 richieste) mentre il restante 43% si distribuisce tra Abruzzo (17%, 5.541 richieste), Umbria (15%, 4.896 domande) e Lazio (11%, 3.381 domande).
Sempre alla stessa data, infine, a fronte dei 20.379 cantieri autorizzati, quelli conclusi sono 11.364, con una percentuale di interventi chiusi su base regionale che va dal 62% dell’Abruzzo, al 59% di Umbria e Marche al 48% del Lazio”.
Dati che - secondo gli uffici del commissario al sisma - permettono di parlare di un “cambio di passo” e di una “accelerazione impressa alla ricostruzione” che sarebbero confermati anche dai dati aggiornati relativi alle erogazioni da parte di Cassa depositi e prestiti (Cdp). “Nel periodo che va dal 25 luglio al 12 agosto, infatti, le erogazioni da parte di Cdp nei confronti delle imprese impegnate nella ricostruzione privata ammontano a 76 milioni di euro. Un record, considerando il periodo estivo, che fa segnare un +31,3% rispetto allo stesso periodo del 2023. Nel mese di agosto salgono così complessivamente a 4,769 miliardi di euro le erogazioni di Cassa depositi e prestiti. Mentre nel 2023 era stato erogato da Cdp più di 1 miliardo di euro (1,364 pari a quasi un terzo del totale) quest’anno, al 12 agosto, la cifra si attesta già a 935 milioni di euro (il 19,6% del totale) che, rispetto allo stesso periodo negli anni 2023 e 2022, corrisponde rispettivamente al +17% e +52%”, si legge nel comunicato ufficiale della struttura commissariale.
Terremoto Italia Centrale: come procede la ricostruzione pubblica
Accanto alla ricostruzione privata, procede anche quella relativa al patrimonio immobiliare pubblico.
In questo caso i dati aggiornati al 31 maggio del 2024 evidenziano che è stato avviato il 95% delle opere (gli interventi in progettazione sono il 66% del totale di cui 25% approvati e il 12% sono i lavori conclusi).
Inoltre, sempre dalla struttura commissariale spiegano che “anche l’emergenza abitativa ha mostrato segnali positivi: nel 2024 sono stati 11.182 i nuclei familiari che hanno fatto ancora ricorso all’assistenza abitativa; erano 12.319 nel 2023 e 14.211 nel 2022”.
Sisma 2016: il contributo dell’Anac alla ricostruzione
Insieme ai dati sui contributi erogati e sui cantieri aperti, ad essere interessanti sono anche quelli relativi alla legalità del processo ricostruttivo che sta avvenendo nei territori terremotati.
Qui il polso lo danno i numeri forniti dall’Autorità nazionale anticorruzione (Anac) che spiega come l’azione di supporto fornita dall'Autorità in questi anni abbia costituito “un efficace presidio di legalità e trasparenza, evitando episodi di corruzione e azzerando quasi del tutto il contenzioso”.
“Le procedure di affidamento controllate sono state quasi una al giorno lavorativo, dopo la sottoscrizione degli Accordi di Alta Sorveglianza da parte di Anac. I pareri sono stati 2,3 per giorno lavorativo, un valore di quasi due volte e mezzo il numero delle procedure pervenute.
Quanto ai contenziosi, questi sono stati solo 12, di cui in 11 con già un esito in primo o secondo grado, e di questi ben nove favorevoli alla stazione appaltante supportata dall’Autorità”, spiegano dall’Anac.
Il risultato ultimo è che in questi anni sono stati effettuati controlli preventivi per oltre mille procedure di affidamento, per un valore complessivo superiore a 1,6 miliardi di euro, nonchè sono stati forniti quasi 4.000 pareri, con un numero esiguo di casi di contenzioso.
Per maggiori informazioni, consulta i dati forniti da Anac
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