L’incapacità politica degli italiani a scegliersi dei rappresentanti adeguati
In queste elezioni è ovvio che sono tutti gli italiani ad aver perso, per non aver saputo esprimere politici in grado di affermare una vera maggioranza e quindi di governare. Il centrosinistra non ha voluto liberarsi dalle logiche delle sue correnti più radicali, il centrodestra da una guida inefficace, Monti dall’aura di riformista che caro fa pagare la tenuta dei conti pubblici, Grillo dall’eccessivo populismo e dalle sconosciute capacità dei suoi candidati.
Il livello di masochismo negli italiani è sicuramente ben misurato dai risultati elettorali. L’incapacità di selezionare persone serie, preparate e oneste - sia nel candidarle che nel votarle - è ormai a valori massimi, difficilmente superabili.
Le alternative erano tra continuare a dare credito a chi lo ha perso dopo circa un ventennio al governo, a chi non è stato in grado di contrastarlo in tutto quest’arco di tempo, a chi non ne possiede, di credito, e dovrà dimostrare di poterselo guadagnare, o a chi ne ha molto - almeno all’estero - ma non ha saputo usarlo in Italia.
Le scelte non erano certo facili. Per alcune è veramente arduo inoltre comprendere come possano avere raccolto - ancora - così tanti consensi. Gli italiani avrebbero però dovuto ponderarle meglio, perché l’alternativa finale è consegnare il governo dell’Italia all’Europa - come già parzialmente avviene - e al Fondo Monetario Internazionale. Ma ciò vorrà dire che la nostra economia sarà ormai terribilmente compromessa, insieme alla nostra sovranità.
La protesta alla base del successo elettorale del movimento di Grillo non ha peraltro una giustificazione ragionevole: i politici finora alla guida del paese sono stati scelti e votati sempre da noi italiani. Ancora meno ragionevoli sono le giustificazioni di chi continua a candidare e votare i politici che hanno dimostrato - a lungo - di non saper governare.
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