Turismo - successo del bando per la concessione di fari
Boom di offerte per il primo bando di gara in Italia che propone in affitto, fino a 50 anni, i fari di proprietà dello Stato
- Turismo - verso riqualificazione Case cantoniere e linee ferroviarie
- Mibact - contributi per istituti culturali, convegni e pubblicazioni
Successo per “Valore Paese Fari”, il primo bando di gara italiano per il recupero e il riuso di 11 fari di pregio storico e paesaggistico localizzati in Sicilia, Calabria, Campania, Puglia e Toscana.
Il bando Valore Paese Fari
Il bando si inserisce nel più ampio circuito di Valore Paese, progetto per la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico italiano, promosso dall’Agenzia del Demanio, Invitalia e ANCI - FPC, con il coinvolgimento del Ministero della Cultura e del Ministero dello Sviluppo economico, di concerto con le Amministrazioni locali.
Nello specifico, il bando prevede il recupero e riuso dei fari non solo a fini turistico-ricettivi, nel rispetto degli ecosistemi nei quali sono inseriti, vale a dire alcuni tra i più straordinari territori costieri italiani. L'obiettivo è anche quello di valorizzare questi beni partendo da un'idea imprenditoriale innovativa e sostenibile a livello ambientale, come avviene già in Europa, negli USA, in Canada e in Australia, paesi che già da tempo hanno sperimentato il modello del lighthouse accommodation: una formula turistica in chiave "green" a sostegno della conoscenza, dello sviluppo e della salvaguardia del territorio.
I fari potranno accogliere iniziative ed eventi di tipo culturale, sociale, sportivo e per la scoperta del territorio insieme ad attività turistiche, ricettive, ristorative, ricreative, didattiche e promozionali.
Le offerte presentate
39 le offerte presentate entro la scadenza del 12 gennaio 2016 da parte di associazioni sociali e ambientali, dell’imprenditoria immobiliare e di investitori esteri.
La maggior parte di esse hanno riguardato il Faro di Capo d’Orso a Maiori (Salerno), che con 7 proposte ha ottenuto il maggior numero di offerte.
Le altre offerte hanno riguardato:
- Il Faro di Murro di Porco a Siracusa (SR): 6 offerte;
- Il Faro di Punta Imperatore a Forio d’Ischia (NA): 6 offerte;
- Il Faro di Capo Grosso nell’Isola di Levanzo – Favignana (TP): 4 offerte;
- Il Faro di Brucoli ad Augusta (SR): 3 offerte;
- Il Faro di Punta Cavazzi ad Ustica (PA): 3 offerte;
- Il Faro di San Domino alle Isole Tremiti (FG): 3 offerte;
- Il Faro Formiche di Grosseto: 3 offerte;
- Il Faro Punta del Fenaio: 2 offerte;
- Il Faro di Capel Rosso sull’Isola del Giglio (GR): 2 offerte.
Nessuna offerta, invece, è stata presentata per il Faro di Capo Rizzuto a Isola di Capo Rizzuto (KR).
A questo punto, prende il via la seconda fase della gara: due commissioni, appositamente costituite, - una per l’Agenzia del Demanio e l’altra per il Ministero della Difesa, che hanno gestito i bandi - procederanno in seduta pubblica all’apertura dei plichi e verificheranno la correttezza della documentazione presentata dai partecipanti.
Il criterio di valutazione è l’offerta “economicamente più vantaggiosa”. La valutazione della proposta progettuale terrà inoltre conto di elementi qualitativi quali: le soluzioni di recupero del faro, la manutenzione, la fruibilità pubblica, il contributo allo sviluppo locale sostenibile e la possibilità di creare un network tra più strutture, attraverso una rete di servizi e attività condivise.
Photo credit: blugalu via Foter.com / CC BY-NC-SA