Fondi europei: in Gazzetta la delibera CIPESS sull'Accordo di partenariato 2021-27
La Delibera CIPESS n. 36-2022 prende atto della programmazione dei fondi europei 2021-27 concordata dall'Italia con Bruxelles e formalizzata in estate con l'adozione dell'Accordo di partenariato da circa 75 miliardi di euro.
I fondi europei a disposizione dell'Italia nel settennato 2021-27
Il via libera ufficiale all'Accordo di partenariato 2021-2027 è arrivato il 19 luglio, in coincidenza con la visita in Italia della commissaria per la Coesione e le riforme Elisa Ferreira, intervenuta in conferenza stampa a Roma con l'ex ministra per il Sud e la Coesione Mara Carfagna.
"Nei prossimi anni l'Italia disporrà di risorse senza precedenti" per investire "nella creazione di posti di lavoro, nell'aumento della competitività, nel rafforzamento della crescita economica sostenibile, nella modernizzazione del settore pubblico e in molto altro", ha detto la commissaria, sottolineando l'importanza di un'Italia forte e stabile per tutto il continente europeo.
La proposta di Accordo di partenariato e di definizione dei criteri di cofinanziamento nazionale dei fondi europei della Politica di coesione 2021-27 era stata approvata dal CIPESS nella seduta del 22 dicembre scorso. Un mese dopo Carfagna aveva annunciato l'avvio del negoziato formale con Bruxelles, sulla base dell'ultima bozza dell'Accordo di partenariato datata 17 gennaio. Negoziato formale partito in realtà dopo un intenso lavoro di confronto sul testo, che aveva condotto già nel giugno del 2021 a una prima bozza dell'Accordo di partenariato e poi a gennaio 2022 alla nuova versione.
Le osservazioni dell'Esecutivo UE sono arrivate nei tempi, il 2 marzo, e a inizio giugno si è arrivati a sciogliere gli ultimi aspetti critici del documento di programmazione, che si è assestato su una dotazione di oltre 75 miliardi di euro, circa 10 miliardi in più del ciclo 2014-2020.
A seguito dell'approvazione formale dell'Accordo di partenariato è iniziato il processo di adozione dei Programmi operativi regionali e nazionali cofinanziati dai fondi UE 2021-27, tutt'ora in corso. Nel frattempo, in Gazzetta ufficiale è approdata la Delibera CIPESS n. 36 del 2 agosto 2022 che prende atto della nuova programmazione dei fondi europei.
Accordo di partenariato 2021-27
- Quanto vale l'Accordo di partenariato 2021-2027?
- Cosa farà l'Italia con i fondi europei?
- Quali sono i nuovi programmi operativi 2021-27?
- Il testo dell'Accordo di partenariato
Quanto vale l'Accordo di partenariato 2021-27?
Le risorse programmate dall'Accordo di partenariato 2021-27 ammontano complessivamente a 75.054.620.183 euro a prezzi correnti, di cui 42.697.750.649 euro di fondi europei, in particolare risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), del Fondo sociale europeo Plus (FSE+), del Fondo per una transizione giusta (Just Transition Fund – JTF), risorse assegnate all'Italia nell'ambito dell'Obiettivo Cooperazione territoriale europea (CTE) per la nuova generazione di programmi Interreg e a titolo del Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura (FEAMPA).
I restanti 32.356.869.534 euro costituiscono il cofinanziamento nazionale.
La versione definitiva dell'Accordo di partenariato approvata il 19 luglio risulta ridimensionata rispetto agli 82,2 miliardi della bozza del giugno 2021, che si basava su un cofinanziamento nazionale di circa 40 miliardi di euro. Il cofinanziamento nazionale massimo autorizzato dalla delibera CIPESS del 22 dicembre per la Politica di coesione 2021-2027 arriva in ogni caso fino alla soglia di 41,1 miliardi, comprensivi di eventuali interventi e Programmi complementari ai PON e ai POR cofinanziati da FESR e FSE Plus e ai Programmi JTF, CTE, FEAMPA 2021-2027.
Per quanto riguarda la classificazione delle regioni, tra quelle in transizione si conferma l'Abruzzo, cui si aggiungono Umbria e Marche, che erano considerate più sviluppate nel ciclo 2014-2020. Le regioni meno sviluppate sono quelle rimanenti del Mezzogiorno (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, cui si aggiungono Molise e Sardegna, prima in transizione), mentre le più sviluppate sono tutte le altre del Centro-Nord.
L'Italia ha scelto di non usufruire della possibilità offerta dal nuovo quadro legislativo della Politica di Coesione di trasferire risorse tra regioni, mentre ha optato per l'utilizzo del trasferimento di risorse tra i fondi strutturali. Nello specifico, 237,6 milioni di euro a titolo del FESR sono stati assegnati al FSE+ “in considerazione dei fabbisogni in ambito sociale, occupazionale e di istruzione/formazione”.
Per approfondire: Il pacchetto legislativo della Politica di Coesione 2021-2027
Cosa farà l'Italia con i fondi europei 2021/27?
La strategia alla base dell’Accordo di partenariato 2021-2027 prevede che i fondi europei disponibili siano indirizzati al conseguimento degli obiettivi in materia di ambiente e clima posti dall'European Green Deal europeo e al perseguimento di una società più giusta e inclusiva, in linea con il Pilastro europeo dei diritti sociali.
Gli interventi sono quindi volti a contribuire “alla necessaria trasformazione verso modelli produttivi totalmente sostenibili e l’utilizzo diffuso delle tecnologie digitali (transizione verde e digitale) in coerenza e a sostegno agli obiettivi di coesione ed equità economica, sociale e territoriale”, presentando particolare attenzione “ai territori e contesti più fragili dal punto di vista socio-economico e geografico (aree marginali, periferie urbane, quartieri disagiati, aree di montagna, insulari, aree esposte a rischi naturali, aree di transizione industriale), alle categorie e persone più vulnerabili, alla piena valorizzazione delle energie dei giovani e delle donne, al contrasto di ogni forma di discriminazione e alla promozione della partecipazione responsabile delle imprese con investimenti indirizzati a percorsi di sviluppo sostenibili e in grado di fornire occasioni di lavoro di qualità”.
I fondi UE saranno quindi investiti allo scopo di:
- fornire energia pulita e sicura, a prezzi accessibili;
- accelerare il passaggio a una mobilità sostenibile e intelligente;
- mobilitare l'industria per un'economia pulita e circolare;
- realizzare ristrutturazioni efficienti sotto il profilo energetico;
- ambire ad azzerare l'inquinamento per un ambiente privo di sostanze tossiche;
- preservare e ripristinare gli ecosistemi e la biodiversità;
- rendere le regioni, le città e le infrastrutture nuove o esistenti resilienti agli impatti dei cambiamenti climatici;
- mobilitare la ricerca e promuovere l'innovazione,
- favorire l’accrescimento delle conoscenze e delle competenze per la sostenibilità.
In linea generale, tutte le tipologie di intervento dovranno massimizzare il contrasto al cambiamento climatico e tenere conto del principio "non arrecare un danno significativo" negli investimenti realizzati.
Questo il quadro degli obiettivi specifici perseguiti con riferimento a ciascuno dei cinque obiettivi strategico di policy della Politica di Coesione 2021-2027:
Obiettivo strategico di Policy 1 – Un’Europa più intelligente
- Ricerca e innovazione (Obiettivo specifico 1.I)
- Digitalizzazione (Obiettivo specifico 1.II)
- Crescita e competitività delle PMI (Obiettivo specifico 1.III)
- Competenze per la transizione industriale (Obiettivo specifico 1.IV)
- Rafforzare la connettività digitale (Obiettivo specifico 1.V)
Obiettivo strategico di Policy 2 – Un’Europa più verde
- Energia (Obiettivi specifici 2.I, 2.II, 2.III)
- Clima e rischi (obiettivo specifico 2.IV)
- Risorse idriche, gestione dei rifiuti e economia circolare (obiettivi specifici 2.V e 2.VI)
- Biodiversità e inquinamento (obiettivo specifico 2.VII)
- Mobilità urbana sostenibile (Obiettivo Specifico 2.VIII)
Obiettivo strategico di Policy 3 – Un’Europa più connessa
- Reti TEN-T (Obiettivo Specifico 3.I)
- Mobilità di area vasta (Obiettivo Specifico 3.II)
Obiettivo strategico di Policy 4 – Un’Europa più sociale e inclusiva
- Occupazione (Obiettivi specifici FSE Plus 4.a, 4.b, 4.c, 4.d e FESR 4.I)
- Istruzione, formazione e competenze (Obiettivi specifici FSE Plus 4.e, 4.f ,4.g e FESR 4.II)
- Inclusione e protezione sociale (Obiettivi specifici FSE Plus 4.h, 4.i, 4.j, 4.k, 4.l, 4.m e FESR 4.III, 4.IV e 4.V)
- Cultura e turismo (Obiettivo specifico FESR 4.VI)
Obiettivo strategico di Policy 5 – Un’Europa più vicina ai cittadini
Per quanto riguarda il Fondo per una transizione giusta, il Just Transition Fund (JTF) ha come obiettivo specifico quello di consentire ai territori ed alle persone che li abitano di affrontare l'impatto sociale, occupazionale, economico ed ambientale della transizione verso un'economia climaticamente neutra. L'Italia ha previsto due Piani territoriali di transizione, uno per l’area del Sulcis Iglesiente e uno per l’area funzionale di Taranto, che indicano le aree di intervento, le sfide sociali, economiche ed ambientali oggetto dell'azione pubblica e le necessità ed opportunità di diversificazione economica, riqualificazione professionale e risanamento ambientale.
Quali sono i nuovi Programmi operativi 2021-27?
La scelta di gestire a livello centrale i fondi di REACT-EU, assegnandoli a misure e progetti di dimensione nazionale, dalla decontribuzione Sud al Fondo nuove competenze, e l'incertezza sull'effettivo riparto tra i territori delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), hanno complicato il negoziato interno sull'Accordo di partenariato 2021-27. Le regioni hanno chiesto infatti di poter gestire direttamente una quota significativa della nuova programmazione dei fondi strutturali europei e di far corrispondere al taglio del numero dei PON anche una riduzione dell'incidenza della programmazione nazionale sul budget totale.
L'impianto progettato dalla ministra Carfagna individua quindi dieci PON, rispetto ai 13 della scorsa programmazione, cui va circa un terzo dei fondi 2021-27, per un totale di 25,5 miliardi.
PON Metro Plus e città medie del Sud (FESR-FSE Plus)
Successore del PON Città Metropolitane, potenziato con l'estensione alle città medie del Mezzogiorno, in aggiunta alle 14 Città metropolitane, e il nuovo focus sulla qualità della vita nelle aree periferiche e marginali, dispone tra fondi UE e cofinanziamento nazionale di circa 3 miliardi:
- FESR Più sviluppate 720.000.000 euro
- FESR Meno sviluppate 1.156.666.667 euro
- FSE+ Più sviluppate 337.500.000 euro
- FSE+ Meno sviluppate 788.333.333 euro
PON Capacità per la coesione (FESR), l'ex PON Governance, dedicato all'assistenza tecnica e al potenziamento delle strutture amministrative impegnate nella gestione dei fondi UE, in particolare attraverso il reclutamento di alte professionalità a tempo determinato, vale, tra fondi UE e cofinanziamento, oltre 1,2 miliardi:
- FESR Più sviluppate 41.000.000 euro
- FESR In transizione 9.000.000 euro
- FESR Meno sviluppate 1.050.666.667 euro
- FSE+ Più sviluppate 43.600.000 euro
- FSE+ In transizione 8.500.000 euro
- FSE+ Meno sviluppate 114.666.667 euro
PON Scuola e competenze (FESR-FSE Plus)
Dedicato al contrasto alla povertà educativa e la dispersione scolastica, con particolare attenzione al Sud, il Programma operativo vale complessivamente circa 3,7 miliardi, di cui:
- FESR Più sviluppate 30.000.000 euro
- FESR In transizione 95.000.000 euro
- FESR Meno sviluppate 834.723.333 euro
- FSE+ Più sviluppate 924.999.943 euro
- FSE+ In transizione 225.000.363 euro
- FSE+ Meno sviluppate 1.671.264.395 euro
PON Giovani, donne e lavoro (FSE Plus)
Diretto a sostenere la creazione di nuova occupazione giovanile e femminile di qualità e finanziato dal solo Fondo sociale europeo Plus, e relativo cofinanziamento, vale oltre 5 miliardi di euro:
- FSE+ Più sviluppate 1.575.000.000 euro
- FSE+ In transizione 278.335.000 euro
- FSE+ Meno sviluppate 3.235.333.333 euro
PON Inclusione e lotta alla povertà (FESR-FSE Plus)
Rinnovato con un nuovo focus su minori in condizioni di disagio, anziani non autosufficienti e disabili, vale circa 4 miliardi:
- FESR Più sviluppate 29.200.000 euro
- FESR In transizione 50.000.000 euro
- FESR Meno sviluppate 491.666.667,00
- FSE+ Più sviluppate 1.279.485.000 euro
- FSE+ In transizione 162.847.500 euro
- FSE+ Meno sviluppate 2.066.666.667 euro
PON Cultura (FESR)
Volto a rivitalizzare e promuovere spazi e luoghi della cultura nelle sole regioni meno sviluppate, vale 648,3 milioni di euro, tra fondi UE e cofinanziamento nazionale.
PON Innovazione, ricerca e competitività per la transizione verde e digitale (FESR)
Il Programma operativo che unisce gli interventi in passato distribuiti tra MISE e MUR e prevede anche azioni in materia di energia, si rivolge alle sole regioni meno sviluppate con fondi per 5 miliardi e 636 milioni tra fondi Fondo europeo di sviluppo regionale e relativo cofinanziamento nazionale.
PON Sicurezza per la legalità (FESR)
Diretto a tutelare lo sviluppo economico dei territori, attraverso il contrasto alle attività criminali e illecite e il rafforzamento dei presidi di sicurezza nelle sole regioni meno sviluppate, alla luce dei ritardi della programmazione 2014-2020 è stato ridimensionato a una dotazione totale di 235,2 milioni di euro.
PON Equità nella Salute (FESR-FSE Plus)
Il nuovo Programma nazionale volto ad affrontare le disparità territoriali nell'accesso ai servizi sanitari e al rafforzamento di medicina di genere, prevenzione e tutela delle persone con disagio psichico, in particolare tra le fasce più vulnerabili nelle regioni meno sviluppate, vale in tutto 625 milioni di euro.
Programma per la transizione giusta (JTF)
Il Piano finanziato dal Just Transition Fund, a gestione nazionale ma a vocazione territoriale, è rivolto alla decarbonizzazione delle aree di Taranto e del Sulcis Iglesiente. In totale può contare su 1,2 miliardi.
A questi si aggiunge il Programma operativo FEAMPA 2021-27, a carico del nuovo Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura, che porta a 11 il numero dei Programmi a gestione nazionale previsti dall'Accordo di partenariato. La dotazione complessiva è pari a 987.290.803 euro, di cui 518,2 milioni di fondi UE e circa 469 milioni di cofinanziamento nazionale.
I restanti due terzi del budget vanno ai Programmi operativi regionali, i POR FESR e i POR FSE+.
Di seguito il dettaglio degli stanziamenti per ciascun Programma operativo regionale FESR e FSE+, con solo quattro regioni che hanno optato per Programmi plurifondo, uno in più (la Basilicata) rispetto alla scorsa programmazione:
- POR Molise FESR FSE+ 2021-2027 (402.488.588 euro)
- POR Puglia FESR FSE+ 2021-2027 (5.577.271.656 euro)
- POR Calabria FESR FSE+ 2021-2027 (3.173.078.863 euro)
- POR Basilicata FESR FSE+ 2021-2027 (983.046.287 euro)
- POR Abruzzo FSE+ 2021-2027 (406.591.455 euro) e POR Abruzzo FESR 2021-2027 (681.053.590 euro)
- POR Campania FSE+ 2021-2027 (1.438.496.089 euro) e POR Campania FESR 2021-2027 (5.534.632.274 euro)
- POR Emilia Romagna FSE+ 2021-2027 (1.024.214.643 euro) e POR Emilia Romagna FESR 2021-2027 (1.024.214.640 euro)
- POR Friuli Venezia Giulia FSE+ 2021-2027 (373.066.495 euro) e POR Friuli Venezia Giulia FESR 2021-2027 (365.562.813 euro)
- POR Lazio FSE+ 2021-2027 (1.602.548.250 euro) e POR Lazio FESR 2021-2027 (1.817.286.580 euro)
- POR Liguria FSE+ 2021-2027 (435.012.353 euro) e POR Liguria FESR 2021-2027 (652.518.528 euro)
- POR Lombardia FSE+ 2021-2027 (1.507.356.985 euro) e POR Lombardia FESR 2021-2027 (2.000.000.000 euro)
- POR Marche FSE+ 2021-2027 (296.126.142 euro) e POR Marche FESR 2021-2027 (585.685.326 euro)
- POR Provincia autonoma di Bolzano FSE+ 2021-2027 (150.000.000 euro) e POR Provincia autonoma di Bolzano FESR 2021-2027 (246.567.353 euro)
- POR Provincia autonoma di Trento FSE+ 2021-2027 (159.637.445 euro) e POR Provincia autonoma di Trento FESR 2021-2027 (181.028.550 euro)
- POR Piemonte FSE+ 2021-2027 (1.317.917.248 euro) e POR Piemonte FESR 2021-2027 (1.494.515.588 euro)
- POR Sardegna FSE+ 2021-2027 (744.018.224 euro) e POR Sardegna FESR 2021-2027 (1.581.038.727 euro)
- POR Sicilia FSE+ 2021-2027 (1.515.590.676 euro) e POR Sicilia FESR 2021-2027 (5.858.950.301 euro)
- POR Toscana FSE+ 2021-2027 (1.083.631.598 euro) e POR Toscana FESR 2021-2027 (1.228.836.115 euro)
- POR Umbria FSE+ 2021-2027 (289.692.900 euro) e POR Umbria FESR 2021-2027 (523.662.810 euro)
- POR Valle d'Aosta FSE+ 2021-2027 (81.560.363 euro) e POR Valle d'Aosta FESR 2021-2027 (92.489.293 euro)
- POR Veneto FSE+ 2021-2027 (1.031.288.508 euro) e POR Veneto FESR 2021-2027 (1.031.288.510 euro).
Infine, vi sono una serie di Programmi di cooperazione territoriale europea (CTE), i cosiddetti Programmi Interreg:
Sono in tutto 19, di cui alcuni già approvati. I fondi europei riservati all’Italia ammontano a 948 milioni di euro, cui si aggiungono 300 milioni di euro di cofinanziamento nazionale.
Per approfondire: Interreg 2021-2027: a quali programmi parteciperà l'Italia?
Il testo dell'Accordo di partenariato 2021-27
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