Bonus acqua potabile: fissata la percentuale fruibile
L'Agenzia delle Entrate ha stabilito la percentuale del credito d’imposta effettivamente fruibile per il bonus acqua potabile, che copre le spese in apparecchi che migliorano la qualità dell’acqua da bere.
Cos'è e come funziona il bonus idrico
Il bonus acqua potabile nasce con la legge di bilancio 2021 per favorire un maggiore utilizzo dei sistemi di filtraggio dell’acqua del rubinetto e di conseguenza razionalizzare l'uso di questa risorsa, riducendo l’utilizzo delle bottiglie di plastica di cittadini e imprese. In seguito la manovra 2022 ha prorogato il bonus al 2023, prevedendo l’ulteriore somma di 1,5 milioni di euro.
Come funziona il bonus acqua potabile?
Si tratta di un tax credit delle spese sostenute per migliorare la qualità dell’acqua da bere in casa o in azienda e ridurre, di conseguenza, il consumo di contenitori di plastica.
Con provvedimento del 16 giugno 2021 dell'Agenzia delle Entrate sono stati definiti i criteri e le modalità di fruizione del credito d’imposta.
Inizialmente la percentuale del bonus era fissata al 50% delle spese sostenute, cifra che è stata successivamente rideterminata al 30,37% circa in considerazione delle risorse a disposizione della misura e dei crediti richiesti nel 2021.
Possono accedere al credito d'imposta le persone fisiche e i soggetti esercenti attività d'impresa, arti e professioni, gli enti non commerciali, compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti.
Quali spese copre il bonus acqua potabile?
Il credito d'imposta copre le spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare E290, finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque destinate al consumo umano erogate da acquedotti.
Le spese coperte dal tax credit sono pari a un massimo di 1.000 euro per ciascuna unità immobiliare o esercizio commerciale e a 5.000 euro per gli esercizi pubblici. Il limite temporale per sostenere tali spese indicato era tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022, poi prorogato al 31 dicembre 2023 dalla legge di bilancio 2022 (legge n. 234-2021).
Come richiedere il bonus acqua potabile?
L’importo delle spese sostenute deve essere documentato tramite fattura elettronica o documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale del richiedente il credito. Per coloro che non sono tenuti a emettere fattura elettronica, invece, è considerata valida anche l’emissione di una fattura o di un documento commerciale nel quale deve essere riportato il codice fiscale del soggetto richiedente il credito.
Coloro che intendono avvalersi dello sconto fiscale devono comunicare all’Agenzia delle Entrate l’ammontare delle spese agevolabili sostenute nell’anno precedente. A tal fine, viene approvato il modello di “Comunicazione delle spese per il miglioramento dell’acqua potabile”, con le relative istruzioni. La comunicazione:
- va presentata nel periodo dal 1° al 28 febbraio dell’anno successivo a quello di sostenimento delle spese, inviando il modello approvato;
- va inviata esclusivamente con modalità telematiche, direttamente dal contribuente o da un intermediario, tramite applicativo web disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia o trasmissione di un file nel rispetto dei requisiti definiti dalle specifiche tecniche.
Una volta presentata la comunicazione, il Fisco rilascia una ricevuta, al massimo entro 5 giorni, che ne attesta la presa in carico o lo scarto, con l’indicazione delle relative motivazioni.
Le domande per il bonus acqua potabile 2021
Per le spese sostenute nel corso del 2021 la richiesta di accesso al bonus doveva essere comunicata all’Agenzia delle Entrate tra il 1° febbraio e il 28 febbraio 2022, inviando l’apposito modello tramite il servizio web disponibile nell’area riservata o i canali telematici dell’Agenzia delle Entrate.
Le domande per il bonus acqua potabile 2022
Per le spese sostenute nel 2022 le richieste da parte dei beneficiari del bonus acqua potabile possono essere inviate dal 1° febbraio 2023 e fino alla fine del mese.
Definita la percentuale del credito d'imposta per le spese 2022
Con provvedimento del 3 aprile 2023 l'Agenzia delle Entrate ha reso nota la percentuale del credito d’imposta utilizzabile dai soggetti che nel 2022 hanno acquistato apparecchi destinati al miglioramento qualitativo delle acque da bere. Percentuale fissata al al 17,9005%.
La quota è stata determinata dal rapporto tra il totale dei bonus acqua potabile richiesti in base alle comunicazioni validamente presentate dal 1° febbraio al 28 febbraio 2023, per le spese sostenute dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022, pari a 27.932.195 euro e il limite di spesa, pari a 5 milioni di euro.
Le ultime novità sul bonus acqua potabile
Con provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 9 gennaio 2024 sono state riviste le modalità di utilizzo del bonus acqua potabile, prevendendo in particolare modifiche al provvedimento del direttore dell’Agenzia delle entrate del giugno 2021 che definiva i criteri e le modalità di applicazione e fruizione del credito d’imposta per l'acquisto e l'installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E290, per il miglioramento qualitativo delle acque destinate al consumo umano erogate da acquedotti.
Le modifiche consentono di beneficiare del credito d’imposta anche per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023.
Con provvedimento del 22 marzo 2024 l’Agenzia delle entrate ha fissato la percentuale del credito d’imposta effettivamente fruibile per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare E290, per il miglioramento qualitativo delle acque destinate al consumo umano erogate da acquedotti.
Il bonus acqua potabile complessivamente richiesto in relazione alle spese sostenute nel 2023 è risultato di 23 milioni e 255.702 euro, a fronte di 1,5 milioni di euro di risorse disponibili, pertanto, con il provvedimento del 22 marzo l'Agenzia ha stabilito che la percentuale del credito d’imposta effettivamente fruibile da ciascun beneficiario è pari al 6,45% (1.500.000 /23.255.702) del credito richiesto.