Più investimenti per transizione verde e digitale. BEI pronta per Fondo sovrano UE
Dall'EIB Investment Report 2022-2023 la Banca europea per gli investimenti ha lanciato un allarme: senza un aumento significativo degli investimenti produttivi la competitività dell'UE a livello globale è a rischio. Bisogna puntare sull'innovazione e sui grandi progetti strategici, grazie anche all'European Sovereignty Fund, nell'ambito del quale il gruppo BEI è pronto a ricoprire il ruolo di 'spina dorsale finanziaria'.
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L'attuale livello degli investimenti UE non è sufficiente a tenere il passo né con i competitor internazionali - come gli Stati Uniti - né a raggiungere gli obiettivi climatici previsti dal Green Deal europeo. E' quanto emerge dal rapporto annuale della BEI sull'andamento degli investimenti in Europa, presentato a fine febbraio durante l'EIB Forum 2023 a Lussemburgo.
"Il futuro dell'Europa dipende dalla nostra capacità di trasformarci e di abbracciare la transizione verde e digitale. Questo richiede investimenti coraggiosi sia nel settore pubblico che in quello privato. Tuttavia, l'incertezza determinata dall'imprevedibilità delle condizioni politiche e di mercato si sta rivelando un ostacolo alle decisioni sugli investimenti", ha dichiarato Debora Revoltella, capo economista della BEI.
Nella cornice dell'EIB Forum 2023 è intervenuto anche il presidente della BEI, Werner Hoyer, che ha ricordato gli impegni della Banca a favore della twin transition, guardando anche al Fondo sovrano europeo previsto dal piano della Commissione UE per la competitività dell'industria europea a zero emissioni, il Green Deal Industrial Plan.
Ma prima di tutto vediamo i principali dati emersi dall'EIB Investment Report 2022-2023.
L'UE investe meno degli USA. Come superare il gap?
Il divario negli investimenti produttivi tra l'Unione europea e gli Stati Uniti è pari a circa il 2% del PIL, un ritardo che persiste da oltre dieci anni.
A questo scenario si aggiunge il calo, registrato nell'ultimo anno, delle imprese europee che investono in innovazione e nuove tecnologie rispetto alle aziende statunitensi. Si tratta di un gap persistente, esacerbato dalla pandemia Covid, che mette a rischio la capacità dell'Europa di competere a lungo termine.
Ci sono però delle distinzioni da fare quando si parla di innovazione: se da un lato l'UE sconta un ritardo rispetto agli USA sul fronte della digital innovation, nel campo delle tecnologie verdi l'UE detiene ancora il suo primato di leader innovativo. Guardando ai brevetti sulle tecnologie verdi i principali punti di forza dell'Europa sono i trasporti, le reti intelligenti e l'energia eolica.
Questa spinta tecnologica ha favorito gli investimenti verdi delle imprese europee, che sono aumentati nel 2022 dopo un calo registrato durante la pandemia. Tuttavia la BEI mette in guardia: se l'UE vuole mantenere il suo primato sulle tecnologie verdi deve consolidare la propria posizione sfruttando le opportunità create all'interno del mercato unico.
La concorrenza globale sulle green technologies si sta infatti intensificando, a causa dell'Inflation reduction act (IRA) degli Stati Uniti, della crescente attenzione della Cina in questo settore e della crisi energetica.
Secondo la BEI per rilanciare gli investimenti in Europa occorre massimizzare la complementarietà tra pubblico e privato, garantendo quadri politici chiari e parità di condizioni all'interno nel mercato unico da un lato, ed eliminando incertezze normative e barriere burocratiche dall'altro.
Un altro tassello importante sono le competenze verdi e digitali, indispensabili - insieme alla coesione regionale - per portare avanti i programmi di investimento sostenuti dal Recovery and Resilience Facility.
In conclusione, la BEI invita i governi a preservare e rafforzare gli incentivi per un mercato unico più verde e meglio integrato, affinché sia in grado di resistere alle turbolenze economico-finanziare e mettere in atto politiche per ridurre l'incertezza favorendo così gli investimenti delle imprese.
Consulta l'EIB Investment Report 2022-2023
BEI pronta per diventare la spina dorsale del Fondo sovrano europeo
Il Gruppo BEI è pronto a lavorare con la Commissione europea e gli Stati membri per diventare la "spina dorsale finanziaria" dell'European Sovereignty Fund, che andrà a sostenere "progetti europei su larga scala di importanza strategica" insieme agli investimenti ad alto rischio per sviluppare tecnologie innovative nell'ambito del Green Deal Industrial Plan. Lo ha annunciato il presidente della BEI, Werner Hoyer, durante il suo discorso d'apertura dell'EIB Forum 2023, che si è svolto il 27 e il 28 febbraio a Lussemburgo.
Il Forum è stata anche l'occasione per fare il punto sugli impegni della Banca, che intende aumentare da 30 milioni a 45 milioni di euro il suo contributo nell'ambito di REPowerEU, il piano energetico dell'UE per emanciparsi dalla Russia. Questo incremento di 15 milioni di euro - soggetto all'approvazione degli organi direttivi della BEI - permetterà di mobilitare investimenti per oltre 150 milioni di euro a favore delle tecnologie verdi in Europa, contribuendo a ridurre la dipendenza dell'UE dai carburanti fossili.
Sotto la spinta della legge statunitense contro l'inflazione, l'UE deve intensificare il proprio percorso verso la neutralità climatica e per la leadership tecnologica. "Dovremmo combinare i fondi dell'UE, gli incentivi e i prestiti agevolati in semplici strumenti di finanziamento che contribuiscano a dare un forte impulso alla transizione per tutti gli Stati membri, non solo per quelli che hanno le tasche abbastanza piene da offrire aiuti di Stato. Non ci mancano le risorse finanziarie per farlo. Abbiamo solo bisogno della volontà politica e di un piano che dia certezza agli investitori e raccolga capitali privati", ha dichiarato Hoyer.
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