Bonus edilizi, le regole per le detrazioni e le nuove scadenze

 

Foto di Laurie Shaw da PexelsSisma bonus, interventi di efficienza energetica, fotovoltaico e colonnine di ricarica: il Mef ha pubblicato il decreto che fissa i criteri e le modalità con cui sarà possibile ricevere il contributo 2024 per questi interventi agevolati al 70%, che riguardano solo chi ha un reddito inferiore ai 15.000 euro. L'autunno si conferma, dunque, come un periodo intenso per coloro che intendono usufruire - o che stanno usufruendo - dei bonus edilizi. In attesa che in Parlamento approdi la discussione sulla riforma complessiva dei bonus edilizi, vi proponiamo una carrellata di scadenze e appuntamenti di fine anno. 

Cosa prevede il dl 39/2024 che ha riformulato il regime delle detrazioni

Un autunno caldo per i bonus edilizi, tra le scadenze in arrivo, le corse per poter rispettare prescrizioni e termini e la riforma generale dei bonus edilizi che dovrebbe approdare in Parlamento prima della legge di Bilancio. Molti bonus edilizi sono ancora attivi, nonostante siano stati ridimesionati molto dal dl Superbonus che in certi casi è intervenuto anche sulla loro durata e validità. Agevolazioni che adesso hanno nuove regole, nuove scadenze e che, in alcuni casi (vedi il bonus mobili), scadranno inderogabilmente a fine anno. 

In questi giorni Enea ha diffuso il nuovo report sui dati del Superbonus, aggiornato al 31 luglio 2024: in un mese gli edifici coinvolti dal Superbonus sono aumentati di 301 unità. Il totale degli investimenti ammessi a detrazione, sempre alla stessa data, è di 117 miliardi e quasi trecento milioni, in calo di 513 milioni rispetto allo step precedente. A farla da padrone per le asseverazioni è la Lombardia, mentre 5 miliardi di lavori, relativi soprattutto ai condomini, non sono stati ancora completati. Tra le motivazioni ci sono proprio le modifiche normative che hanno limitato la cessione del credito e lo sconto in fattura.  

Le regole per poter usufruire del Fondo indigenti superbonus

Il decreto del Mef sulle regole di ingaggio per le agevolazioni destinate ai redditi bassi è stato firmato il 6 agosto e pubblicato il 5 settembre: si riferisce agli interventi di efficienza energetica, sisma bonus, fotovoltaico e colonnine di ricarica agevolati al 70% per i soggetti con reddito sotto i 15mila euro.

Gli importi saranno sovvenzionabili al 70% della spesa, che si dovrà dimostrare di aver sostenuto tra il primo gennaio e il 31 ottobre 2024.

I cantieri per i quali è possibile richiedere il bonus devono aver raggiunto il 60% dell'avanzamento lavori al 31 dicembre 2023. Al massimo si potrà ricevere 96mila euro per ogni istanza, che non comporterà cumulo con il reddito complessivo ai fini Irpef.

Complessivamente vi sono a disposizione 16 milioni e 441 mila euro, in dotazione all'Agenzia delle Entrate. 

Superbonus, la parte superstite e le sanzioni ridotte 

Oltre al Fondo citato prima, che eroga un contributo a favore di contribuenti a basso reddito per le spese sostenute nel 2024 per gli interventi agevolati tramite Superbonus, questa agevolazione - che è stata senza dubbio la regina dei bonus casa - continua ad essere attiva, seppure in forma ridotta.

Nata al 100%, l'aliquota del superbonus è attualmente al 70%, ma solo fino al 31 dicembre 2024. Dal 1° gennaio 2025 il superbonus passerà, infatti, al 65%.

Vale la pena sottolineare che dal primo gennaio 2024 possono accedere alla detrazione solo condomini, Onlus, Associazioni di volontariato e Aps. La conditio sine qua non resta la presenza di un lavoro trainante, condizione tipica della ratio del Superbonus, unita al fatto che a fine lavori si richiede che l'edificio sia aumentato di almeno due classi energetiche.

Inoltre a partire dal 1° settembre 2024 si sono abbassate le sanzioni per i crediti “inesistenti” e “non spettanti”: quelle per eccesso di percezione del credito scendono dal 30% al 25%, mentre quelle per crediti non dovuti in assoluto calano da una forbice precedente del 100%-200% al 70%. In caso di frodi comprovate, infine, la sanzione va dal 105% al 140%. 

Fino al 30 settembre 2024 coloro che hanno aderito al Superbonus rafforzato (cioè per gli immobili colpiti dal sisma del 2009 e nel 2016), è aperta la finestra per rinunciarvi, passando al contributo per la ricostruzione.

Sismabonus ordinario e rafforzato

È il bonus che permette di effettuare interventi di messa in sicurezza antisismica nelle zone sismiche 1, 2 e 3: per le spese sostenute dal 2017 al 31 dicembre 2024 si prevede un ammontare massimo di spesa di 96.000 € per unità immobiliare.

La detrazione varia tra il 50% all’85% a seconda degli interventi effettuati e in base all'oggetto (unità immobiliari, condominio o lavori su parti comuni in condominio).

Inoltre ancora per un anno, fino al 31 dicembre 2025, è attivo il Sismabonus Rafforzato che prevede il 110% per gli importi eccedenti il contributo previsto per la ricostruzione. 

Bonus Ristrutturazione (o bonus casa)

Il 31 dicembre 2024 è la scadenza anche per il bonus casa al 50%, che è stato modificato dal decreto Superbonus approvato a febbraio. Il bonus - che può essere richiesto non solo dai proprietari - consente di detrarre le spese sostenute per manutenzione ordinaria e straordinaria, interventi di restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia.

Anche in questo caso, si tratta di un bonus la cui intensità si sta affievolendo nel tempo. Se fino al 31 dicembre 2024, infatti, la detrazione è pari al 50% (con limite di spesa pari a €96.000), nei prossimi anni lo schema agevolato sarà il seguente:

  • dal 1°gennaio 2025 fino al 31 dicembre 2027 si passa al 36% con massimale di spesa di €48.000;
  • dal 1°gennaio 2028 fino al 31 dicembre 2033 detrazione al 30% con massimale di spesa pari a €48.000.

L'Ecobonus per l'efficientamento energetico

È il bonus energetico per eccellenza: riguarda gli interventi che servono a far aumentare di classe energetica gli edifici e che sono principalmente volti alla realizzazione di miglioramenti termici attraverso impianti di condizionamento/riscaldamento, pannelli solari, infissi, coperture, caldaie a condensazione. Con questo bonus però la detrazione, dal 50% all'85%, vale solo per interventi fino al 31 dicembre 2024.

Possono chiederlo non solo i privati ma anche enti e associazioni tra professionisti. Le aliquote dipendono dai massimali adottati e dal tipo di intervento: ad esempio la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento ha una aliquota del 65% e un massimale da 100mila euro, mentre coibentazioni e finestre hanno una aliquota al 50%. Ecco i massimali e le rate previste per le detrazioni:

  • con aliquota al 50% e un massimale di €96.000 da detrarre in 10 rate annuali di pari importo;
  • con aliquota al 65% e massimale pari a € 100.000 da detrarre in 10 rate annuali di pari importo;
  • con aliquota 70%-75% per le parti comuni dei condomini con massimale di spesa pari a €40.000 moltiplicato per ogni unità immobiliare che compone l’edificio;
  • con aliquota 80%-85% in quanto EcoSisma bonus: per le parti comuni dei condomini e lavori eseguiti in zona sismica congiuntamente ad interventi di adeguamento sismico con massimale di spesa pari a €136.000 moltiplicato per ogni unità immobiliare che compone l’edificio.

Bonus eliminazione Barriere Architettoniche 

Qui la detrazione è pari al 75% fino al 31 dicembre 2025 ma solo per interventi su scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici. Il bonus per l'abattimento delle barriere architettoniche è, infatti, uno dei più impattati dal Decreto Superbonus che nel 2024 ha completamente eliminato la possibilità di usufruirne per ristrutturare bagni, porte, serramenti, infissi.

La detrazione  - dieci rate annuali di pari importo - è calcolata su un ammontare complessivo non superiore a:

  • 50.000 euro per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi; 
  • 40.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici fino a otto unità immobiliari;
  • 30.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari. 

Il decreto Superbonus è intervenuto pesantemente anche sulla possibilità dello sconto in fattura per il bonus barriere architettoniche: sulle spese sostenute tra il 1° gennaio 2024 ed il 30 marzo 2024 si potrà optare per lo sconto in fattura solo per gli interventi sulle parti comuni degli edifici residenziali, per le persone fisiche che risiedono in case unifamiliari con reddito inferiore ai 15mila euro o se nella famiglia ci sia un disabile destinatario della legge 104. Nel caso di interventi realizzati e spese sostenute dopo il 31 marzo 2024, bisognerà dimostrare che antecedentemente a questa data sia stato presentato un titolo abitativo, se i lavori non sono ancora iniziati, e, oltre al contratto stipulato, dovrà essere stato versato un acconto. 

Bonus Mobili 

Il bonus mobili scadrà invece improrogabilmente a fine anno, il 31 dicembre 2024: si può detrarre il 36% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici ad alta efficienza fino a 5.000 euro.

Ma per ottenere il bonus bisogna dimostrare che nell'anno precedente al sostenimento delle spese, quindi nel 2023, siano state effettuate spese per interventi di recupero del patrimonio edilizio.

Bonus Verde

Infine, fino al 31 dicembre 2024 è attiva la detrazione Irpef del 36% per spese sostenute per la manutenzione e il miglioramento degli spazi verdi degli edifici.

Il massimale è pari a €5.000 per unità immobiliare, ovvero la detrazione massima sarà di € 1.800 (36% di 5.000).

C'è tempo fino a fine anno, quindi, per migliorare le aree verdi private che contribuiscono a creare zone d'ombra, a drenare l'acqua piovana e ad abbassare la temperatura in città. 

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