Agenzia Coesione - dopo un anno riorganizzazione al palo
Il processo di organizzazione dell’Agenzia per la Coesione non è ancora completo. Al momento i posti chiave risultano tutti vacanti
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Poltrone vacanti all’Agenzia per la Coesione. Per l’esattezza, mancano due direttori di area e 19 dirigenti di seconda fascia. In pratica, le teste che dovrebbero far funzionare la struttura pensata per rimettere in moto la spesa dei fondi europei nel nostro paese, a più di un anno dall’insediamento del direttore generale Maria Ludovica Agrò, non sono ancora al loro posto.
L’organizzazione dell’Agenzia, guardando a quello che è accaduto negli ultimi mesi, stenta parecchio ad assumere la sua forma definitiva. Pesa come un macigno una trafila burocratica di valutazioni, circolari, provvedimenti e bandi interni che sta zavorrando la struttura.
Una premessa è obbligatoria: l’organizzazione non va confusa con l’operatività. L’Agenzia, infatti, si avvale del personale dell’ex Dipartimento Politiche di sviluppo e coesione, quindi, funziona e ha contribuito ad accelerare la spesa dei fondi Ue portandola verso il target del 100%. Nonostante il suo direttore generale, Maria Ludovica Agrò si sia insediato ormai da dicembre del 2014, però, non ha ancora raggiunto la piena funzionalità organizzativa. Non è bastato più di un anno di lavoro a chiudere il cerchio.
La dotazione organica
Per capire a che punto siamo, bisogna partire dai provvedimenti emanati dall’Agenzia della Coesione negli ultimi mesi. A ottobre viene pubblicato un decreto (datato agosto) che definisce in dettaglio l’organizzazione della struttura. L’Agenzia si articola in due aree di livello dirigenziale generale (Programmi e procedure, Progetti e strumenti) e in 19 uffici di livello dirigenziale non generale: cinque di questi sono uffici di staff del direttore generale. L’Agenzia opera anche attraverso unità di progetto. Quindi, la dotazione organica prevede due dirigenti di prima fascia, 19 dirigenti di seconda fascia, più 179 persone inquadrate in altre aree. Un totale di 200 persone.
Valanga di provvedimenti
Altri provvedimenti successivi servono a dettagliare meglio queste previsioni. Il 31 ottobre va in Gazzetta ufficiale il regolamento sulla contabilità dell’Agenzia. L’11 novembre 2015 arriva la direttiva sugli incarichi dei direttori generali. Il 13 novembre del 2015 arriva il decreto sulla ripartizione dei dirigenti non generali di prima, di seconda fascia e di terza fascia. Alla fine di questo percorso, a novembre dello scorso anno, l’Agenzia arriva a definire il suo assetto teorico, con la composizione dei diversi uffici.
Le procedure interne prevedono che le posizioni disponibili vengano rese pubbliche, per consentire ai dirigenti che vogliano fare domanda di spostarsi. Così dopo questa valanga di provvedimenti, arriva anche una serie di bandi interni. Per l’esattezza, il 18 novembre quello per le posizioni di direttore generale e il 16 dicembre quello per tutte le posizioni di livello non generale.
L'Area programmi e procedure
Il risultato di tutto questo complesso iter è verificabile sul sito dell’Agenzia per la Coesione. L’Area programmi e procedure è divisa in sette uffici di livello dirigenziale. Quattro hanno compiti di accompagnamento e sostegno ai programmi regionali, garantendo la necessaria sinergia con la programmazione operativa nazionale. Gli altri tre si occupano di attività collaterali. Al momento non risulta nominato il responsabile dell’area e nessuno dei dirigenti dei singoli uffici.
L'Area progetti e strumenti
Discorso molto simile per l’Area progetti e strumenti. Qui si lavora in sette uffici di livello dirigenziale, concentrati su: sviluppo sostenibile, infrastrutture e ambiente, lavoro e istruzione, normativa e appalti, statistica, programmi operativi di cooperazione territoriale, promozione di progetti sperimentali. Anche in questo caso, al momento non risulta nominato il responsabile dell’area e nessuno dei dirigenti dei singoli uffici.
Gli uffici di staff
A questi quattordici uffici di area si aggiungono cinque uffici di staff del direttore generale, per arrivare al totale di diciannove. Qui si lavora su relazioni istituzionali, bilancio e personale, sistemi informativi, gestione del Pon città metropolitane, gestione dei programmi operativi nazionali. Tutte le posizioni da dirigente, però, al momento risultano vacanti.
Agrò, vicini a obiettivo 100% spesa fondi Ue
Nonostante i ritardi a livello organizzativo, l'Agenzia per la Coesione è operativa e ha contribuito all'accelerazione nella spesa dei fondi europei registrata soprattutto nell'ultimo anno. Più in generale, se al 31 dicembre 2011 la spesa era pari al 15% del totale, al 31 ottobre 2015 ci si attestava a quota 86,1%. I dati di fine ciclo non sono ancora disponibili, ma secondo quanto anticipato dal direttore generale dell'Agenzia il target del 100% è vicino.
Siamo riusciti ad operare "una risalita impensabile nell’assorbimento delle risorse della programmazione europea 2007-2013 che sembrava largamente compromessa e con un rischio di perdita importante portandola al pieno assorbimento o, sicuramente, a sfiorarlo", ha dichiarato Maria Ludovica Agrò in un'intervista.
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