CDP - ultimi bilanci, utili in calo e boom su enti locali
I risultati della società del risparmio postale, alla vigilia del nuovo piano industriale, evidenziano luci e ombre
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Risorse mobilitate e gestite per circa 29 miliardi, in leggero calo rispetto all’anno precedente. E utile in flessione, soprattutto a causa del trend del tasso di interesse: -20% se consideriamo l’intero Gruppo. Mentre si segnala la vitalità di alcuni strumenti, come il plafond dedicato ai beni strumentali e quello riservato al settore residenziale, e la crescita sul fronte degli enti locali. Il nuovo corso di Cassa depositi e prestiti ha davanti sfide importanti. Il nuovo piano industriale, infatti, parte dopo un periodo nel quale i numeri della spa del risparmio postale hanno fatto registrare qualche incertezza. Non sono tutti positivi i dati che emergono dal bilancio relativo al 2014, ultimo disponibile, e che sono in parte stati confermati dai risultati della prima metà del 2015.
CDP: il bilancio della capogruppo
Partendo da Cdp spa, i risultati conseguiti nel 2014 evidenziano un utile di periodo in flessione, soprattutto a causa della riduzione dei tassi di interesse. A fine anno il risultato è stato pari a 1.161 milioni di euro, in flessione di circa il 54% rispetto al 2013. Sul fronte del patrimonio, invece, le disponibilità liquide sono pari a circa 181 miliardi di euro (+23%), con un saldo presso il conto corrente di Tesoreria di circa 147 miliardi.
Lo stock di crediti verso la clientela e verso le banche, pari a circa 103 miliardi di euro, evidenzia una sostanziale stabilità rispetto al saldo di fine 2013 (-0,1%). Scende, invece, di circa il 7% rispetto al dato di fine 2013 (32,7 miliardi di euro) il valore di bilancio relativo all’investimento in partecipazioni e titoli azionari, pari a circa 30 miliardi di euro. Questa riduzione va collegata principalmente all’operazione di conferimento di Terna in CDP Reti. La raccolta complessiva al 31 dicembre 2014 si è attestata a 325 miliardi di euro (+11% rispetto alla fine del 2013). All’interno di questo aggregato si osserva la crescita della raccolta postale (+4% rispetto alla fine del 2013): lo stock relativo risulta, infatti, pari a circa 252 miliardi di euro.
Utile in calo e risorse mobilitate
Guardando, invece, alla situazione del Gruppo Cdp, che ha dentro una lunga serie di partecipazioni, nel corso del 2014 è stato registrato un utile di 2.659 milioni di euro (di cui 1.158 milioni di euro di pertinenza della capogruppo), in contrazione di circa il 20% rispetto al 2013. Il margine di interesse, pari a 925 milioni di euro, si è ridotto di 1,5 miliardi di euro rispetto al 2013. Anche il contributo che arriva dalla gestione del portafoglio di partecipazioni è in calo.
“La dinamica decrescente - spiega la relazione di accompagnamento al bilancio - è largamente spiegata dalla riduzione nella redditività di Eni, connessa al calo dei corsi petroliferi, parzialmente controbilanciata dalle plusvalenze conseguite da Fsi su Generali, Ansaldo ed Hera”. Da segnalare anche il contributo fornito dalla gestione assicurativa, pari a circa 500 milioni di euro e in significativa crescita rispetto al 2013, e dalle attività non finanziarie del gruppo.
Numeri da completare con il quadro delle risorse mobilitate e gestite. Nel corso del 2014 il gruppo ha mobilitato e gestito risorse per circa 28,1 miliardi di euro. Se consideriamo anche le operazioni non ricorrenti, la forbice rispetto al 2013 è negativa: un anno prima le risorse erano state pari a 29,3 miliardi (-4%). Il contributo maggiore ai risultati del 2014 è stato fornito nel segmento imprese (54% del totale) e nel segmento enti pubblici e territorio (40% del totale). Il contributo fornito dai volumi mobilitati a favore delle infrastrutture risulta pari all’8% del totale.
Questi dati, calati nel bilancio della capogruppo Cdp spa, sono legati prevalentemente all’entrata a regime di nuovi strumenti di debito (plafond Beni strumentali e plafond nel settore residenziale), al nuovo programma relativo al fondo per le anticipazioni finalizzate al pagamento debiti della pubblica amministrazione (gestito per conto del MEF) e a prestiti a carico dello Stato di importo significativo.
Gli enti locali
Mentre, dal lato degli enti locali, la quota di mercato di Cdp si è attestata al 48,0% al 31 dicembre 2014, rispetto al 46,6% di fine 2013. (Il comparto di riferimento è quello dello stock di debito complessivo degli enti territoriali e dei prestiti a carico di amministrazioni centrali). Relativamente ai prestiti l’incremento è stato pari al 23% (da 12,2 milioni di euro al 31 dicembre 2013 a 15 milioni di euro al 31 dicembre 2014), ascrivibile principalmente al flusso di nuove concessioni.
I risultati del 2015
Bisogna, comunque, considerare che i risultati relativi alla prima metà del 2015 - ultimi ad essere pubblicati - non sono stati eccezionali. Il gruppo Cassa depositi e prestiti ha chiuso i primi sei mesi dell’anno con un utile netto in calo del 26% a 1,1 miliardi e +6% di attivo a 424 miliardi di euro. Anche se, in questo stesso periodo, ha mobilitato e gestito risorse per oltre 5 miliardi di euro, "uno dei risultati più significativi degli ultimi anni", con un +87% degli impieghi nelle infrastrutture e 3 miliardi a favore delle imprese.
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