FEASR - bandi PSR in ritardo

 

Partenza a rilento per la Politica di sviluppo rurale 2014-2020, soprattutto nelle Regioni del Sud

Sviluppo rurale

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A inizio dicembre la Commissione europea ha chiuso il processo di adozione dei 118 Programmi di sviluppo rurale regionali e nazionali previsti dagli Stati membri per il settennato 2014-2020, per un valore di circa 161 miliardi di euro tra risorse del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e cofinanziamento nazionale o regionale.

Gli ultimi Programmi di sviluppo rurale regionali italiani, relativi alla Puglia e alla Sicilia, sono stati approvati il 24 novembre. Con un ritardo nei tempi di partenza che rischia di condizionare le performance di spesa delle Regioni italiane, dopo gli sforzi degli ultimi mesi per non perdere le risorse della programmazione 2017-2013.

Lo sprint finale sui PSR 2007-2013

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I finanziamenti per l'agricoltura, dai Programmi di Sviluppo Rurale - PSR ai bandi

L'accelerazione degli ultimi due mesi dello scorso anno ha portato la spesa delle Regioni italiane al 31 dicembre 2015 a quota 17,4 miliardi di euro, pari al 98,75% delle risorse dei PSR 2007-2013.

Il rischio di riconsegnare a Bruxelles circa un miliardo di euro di risorse FEASR è stato sventato: anche se solo otto Regioni sono riuscite a centrare il target del 100%, la quota da restituire si ferma all'1,26% del totale.

In totale si tratta di 114 milioni di euro di fondi Ue, che però comprendono anche gli importi non spesi a causa di procedimenti giudiziari e ricorsi amministrativi; se le richieste delle Regioni che hanno chiesto di interrompere i termini per il disimpegno saranno accolte, l'importo da restituire scenderà a 104 milioni di euro.

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Bandi PSR in ritardo

Il rischio corso dalle Regioni italiane imporrebbe di non ripetere gli errori del passato nella nuova programmazione. Purtroppo, però, con i ritardi nell'adozione dei PSR e nella pubblicazione dei primi bandi, il nuovo settennato non parte sotto buoni auspici. La situazione è preoccupante soprattutto al Sud, dove si concentrano risorse per circa 7,4 miliardi di euro.

I PSR di Basilicata, Calabria e Campania sono stati adottati dalla Commissione europea il 20 novembre 2015, mentre quelli di Puglia e Sicilia hanno ottenuto il via libera di Bruxelles pochi giorni dopo, il 24 novembre 2015. Nessuna di queste Regioni ha al momento bandi attivi, anche se nel caso della Sicilia due avvisi sono stati pubblicati nel 2015, uno in attuazione della Misura 11 per la conversione e il mantenimento dell'agricoltura biologica, con una dotazione complessiva di 210 milioni di euro, e l'altro, da 23,4 milioni di euro, per la concessione di indennità a favore degli agricoltori in zone soggette a vincoli naturali (Misura 13).

In Calabria nel 2014 era stato pubblicato un bando diretto a raccogliere elementi utili per la successiva presentazione di progetti di filiera a valere sul PSR 2014-2020. In Basilicata, Campania e Puglia, al 29 febbraio 2016, non risulta siano stati pubblicati bandi per l'accesso alle risorse per lo sviluppo rurale.

La task force di Confagricoltura

Un appello ad attivare rapidamente le Misure dei PSR è arrivato anche dal Comitato Direttivo di Confagricoltura, che nelle scorse settimane ha denunciato i ritardi delle Regioni nella pubblicazione dei bandi. A preoccupare non è solo il Sud. La Regione Lazio, ad esempio, ha pubblicato solo l'avviso per la selezione delle proposte di Piano di Sviluppo Locale (PSL) dei GAL (Misura 19).

Nel mirino c'è anche la Toscana, che al 26 febbraio 2016 risulta aver pubblicato diversi bandi, compreso quello relativo al Pacchetto giovani, ma - riferisce Confagricoltura - “intende rinegoziare con Bruxelles alcuni obiettivi del PSR per finanziare opere pubbliche”.

In generale, accusa l'organizzazione degli agricoltori, “in diverse Regioni, nell’allocazione delle risorse, c’è la tendenza a finanziare, attraverso i PSR, società pubbliche locali che non trovano più fonti di sostegno; in varie realtà, in base ai parametri adottati dai bandi, si tende a penalizzare le aziende maggiormente competitive”.

Alla luce di queste preoccupazioni il presidente di Confagricoltura Mario Guidi ha lanciato una task force “per monitorare costantemente gli usi e gli abusi dei fondi dei PSR per gli agricoltori”, mentre Coldiretti è impegnata, anche a livello territoriale, a promuovere la conoscenza delle Misure di sviluppo rurale accessibili ai giovani, dagli aiuti per il primo insediamento in agricoltura (Sottomisura 6.1) ai contributi per formazione e consulenza (Misure 1 e 2).

Nel frattempo altre iniziative sono in partenza anche a livello europeo. La Commissione europea e la Banca europea degli investimenti, ad esempio, hanno lanciato un progetto pilota per la sperimentazione, tramite la piattaforma di supporto Fi-Compass, di un servizio di coaching dedicato specificatamente alle autorità di gestione dei PSR, per migliorare l'utilizzo delle risorse FEASR.

Author: North Charleston / photo on flickr

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