Fondi Ue: la bozza di Accordo di partenariato per il periodo 2014-2020
A partire dal settennato 2014-2020 l'utilizzo dei fondi comunitari sarà regolato, oltre che dai programmi operativi, da un accordo di partenariato - definito con tutte le autorità competenti, le parti economiche e sociali e gli organismi della società civile - contenente sfide e obiettivi della nuova programmazione. L'Italia sta lavorando al documento e ha inviato una prima bozza alla Commissione europea, che alla fine dovrà approvarlo.
L'accordo di partenariato
Il Regolamento sui Fondi comunitari del Quadro Strategico Comune (QSC), che riunisce le linee guida - attualmente separate - della politica di coesione, della politica agricola e di quella per gli affari marittimi e la pesca, definisce contratto di partenariato "il documento preparato da uno Stato membro con la partecipazione dei partner in base al sistema della governance a più livelli, che definisce la strategia e le priorità dello Stato membro nonché le modalità di impiego efficace ed efficiente dei Fondi del QSC per perseguire la strategia dell'Unione per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e approvato dalla Commissione in seguito a valutazione e dialogo con lo Stato membro".
In particolare, l'accordo individua per ciascun Paese:
- i fabbisogni di sviluppo,
- i risultati attesi,
- gli obiettivi tematici,
- i programmi operativi
- l'allocazione finanziaria di ciascuno dei fondi del Quadro Strategico Comune.
L'elaborazione dell'accordo di partenariato dell'Italia
Il dibattito sull'accordo è partito dal documento “Metodi ed obiettivi per un uso efficace dei fondi comunitari 2014-2020”, pubblicato a dicembre dal ministro per la Coesione territoriale, e si è sviluppato attraverso quattro tavoli tecnici organizzati attorno alle quattro 'mission' individuate nel documento ministeriale:
- Lavoro, Competitività dei sistemi produttivi e innovazione;
- Valorizzazione, gestione e tutela dell’ambiente;
- Qualità della vita e inclusione sociale;
- Istruzione, formazione e competenze;
e mediante il confronto tecnico-istituzionale tra le amministrazioni e gli stakeholder.
La bozza dell'accordo di partenariato dell'Italia
La prima bozza dell'accordo trasmessa alla Commissione europea affronta gli esiti del confronto su risultati attesi e azioni per ciascuno dei dieci obiettivi tematici individuati dal documento del Ministero e i risultati del lavoro di approfondimento condotto sui temi Città e Aree interne.
Obiettivi tematici
Per l'obiettivo 'Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione' le azioni previste mirano a:
- la diffusione delle attività di innovazione nelle imprese,
- lo sviluppo dei comparti del terziario che possono agire come leva di innovazione per altri settori,
- l’occupazione di profili di alta qualificazione tecnico-scientifica,
- la collaborazione fra imprese e strutture di ricerca pubblica,
- l'aumento dell’incidenza del portafoglio di specializzazioni innovative ad alto valore aggiunto,
- la promozione di nuovi mercati per l’innovazione.
Per l'obiettivo 'Migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, in attuazione dell'Agenda digitale' le azioni riguardano:
- la riduzione del divario digitale,
- la digitalizzazione della Pa,
- il potenziamento della domanda di Ict dei cittadini,
- la diffusione degli Open data,
- la diffusione delle Ict nelle imprese.
Per l'obiettivo 'Favorire la competitività dei sistemi produttivi e in particolare delle piccole e medie imprese, del settore agricolo e della pesca' le azioni mirano:
- allo sviluppo di comparti e filiere ad alto potenziale di crescita,
- al rilancio della propensione agli investimenti del sistema produttivo,
- alla ripresa delle aree territoriali colpite da crisi,
- alla diversificazione dei sistemi produttivi territoriali,
- all'internazionalizzazione dei sistemi produttivi,
- all'aumento del capitale umano qualificato,
- alla nascita di nuove imprese,
- al potenziamento delle opportunità di accesso al credito,
- all'efficienza della Pa.
Per l'obiettivo 'Sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni' le azioni puntano a:
- migliorare l’efficienza energetica e promuovere l’energia intelligente,
- favorire lo sfruttamento sostenibile delle bioenergie,
- aumentare la mobilità sostenibile nelle aree urbane,
- consolidare la filiera produttiva della Clean Economy.
Per l'obiettivo 'Promuovere l'adattamento ai cambiamenti climatici e migliorare la prevenzione/gestione dei rischi ambientali' le azioni mirano alla:
- prevenzione e mitigazione dei rischi e adattamento al cambiamento climatico.
- prevenzione e mitigazione dei cambiamenti climatici e del rischio di desertificazione.
Per l'obiettivo 'Tutelare l’ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse' le azioni ambiscono a:
- garantire migliori servizi ambientali per i cittadini,
- tutelare e promuovere gli asset naturali e culturali,
- valorizzare il sistema turistico.
Per l'obiettivo 'Promuovere sistemi di trasporto sostenibili' le azioni riguardano:
- il potenziamento dell’offerta ferroviaria e la qualificazione del servizio,
- l'aumento della competitività del sistema portuale e interportuale,
- il miglioramento dei collegamenti multimodali con i principali nodi urbani e logistici,
- l'integrazione modale e qualificazione delle imprese logistiche,
- il rafforzamento connessioni tra ambiti territoriali contigui anche transfrontalieri,
- la razionalizzazione del sistema aeroportuale nel quadro della realizzazione del cielo unico europeo.
Per l'obiettivo 'Promuovere l'occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori' le azioni puntano a:
- aumentare l'occupazione giovanile,
- favorire la partecipazione al lavoro delle donne,
- favorire l'invecchiamento attivo,
- rafforzare l'inserimento lavorativo degli immigrati,
- ridurre la disoccupazione di lunga durata,
- favorire la permanenza al lavoro e la ricollocazione dei lavoratori colpiti da crisi,
- migliorare la qualità dei servizi per il lavoro,
- migliorare le basi informative, statistiche ed amministrative del mercato del lavoro,
- ridurre il lavoro sommerso.
Per l'obiettivo 'Promuovere l'inclusione sociale e contrastare la povertà' le azioni ambiscono a:
- ridurre la povertà e l'esclusione sociale,
- favorire l'occupazione dei soggetti vulnerabili,
- qualificare i servizi di cura socio-educativi rivolti ai bambini e alle persone con limitazioni dell’autonomia,
- potenziare la rete infrastrutturale e l’offerta di servizi sanitari e sociosanitari territoriali,
- migliorare l'accessibilità ai servizi nelle aree rurali e interne,
- definire meglio le figure professionali che operano nelle politiche sociali,
- ridurre il numero di famiglie in condizione di disagio abitativo,
- incrementare i livelli di istruzione, delle condizioni di salute e della partecipazione sociale e lavorativa delle popolazioni Rom, Sinte e Camminanti,
- ridurre la marginalità estrema,
- aumentare le attività economiche a contenuto sociale e le attività di agricoltura sociale,
- favorire la legalità nelle aree ad alta esclusione sociale e migliorare il tessuto urbano nelle aree a basso tasso di legalità.
Per l'obiettivo 'Investire nelle competenze, nell'istruzione e nella formazione' le azioni mirano a:
- ridurre il fallimento formativo precoce e la dispersione scolastica,
- migliorare le competenze chiave degli allievi,
- innalzare il livello di istruzione della popolazione adulta,
- migliorare l'offerta formativa,
- aumentare la partecipazione all'istruzione universitaria o equivalente,
- qualificare l'offerta di istruzione tecnica e professionale,
- migliorare la sicurezza e l'attrattività degli ambienti scolastici,
- diffondere la società della conoscenza nella scuola,
- migliorare le capacità di autovalutazione delle scuole.
La strategia per le Città
Gli orientamenti individuati finora relativamente alla strategia per le città pongono tra le priorità:
- una maggiore responsabilità delle amministrazioni comunali “importanti” nel progettare ed attuare la politica di coesione,
- la definizione di modelli e pratiche per il coordinamento tra l’amministrazione comunale e gli altri soggetti responsabili di investimenti localizzati nelle città,
- il potenziamento del ruolo delle Città metropolitane come protagoniste dell'innovazione sociale ed economica,
- la valorizzazione delle città impegnate in strategie di qualità per la crescita e per la sostenibilità.
La strategia per le Aree interne
In tema di aree interne sono in discussione tre opzioni strategiche:
- un’ipotesi minimalista, per cui la strategia per le aree interne viene attuata dalle Regioni attraverso i Programmi operativi regionali, prevedendo delle condizionalità ex ante,
- un'ipotesi riformista, che aggiunge a quella minimalista il lancio di alcuni progetti pilota, che opererebbero secondo una metodologia nazionale, ma gestita e partecipata dagli attori locali,
- un'ipotesi di attacco, che alle prime due aggiunge la costituzione di una federazione tra i progetti pilota, che comporterebbe, da una parte, l’adozione di requisiti più stringenti sul piano del metodo, ma metterebbe a disposizione, dall’altro lato, una piattaforma comune di conoscenze e competenze.
Links
La bozza dell'accordo di partenariato
Overview of the Common Strategic Framework
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