Fondi Ue 2014-2020: le linee guida dell'Accordo di partenariato

 

Enrico Letta - fonte: GovernoE' imminente la presentazione alla Commissione europea della bozza dell’Accordo di partenariato sulla programmazione dei fondi strutturali 20142020. Lo annuncia una nota del Governo.

Risorse

La distribuzione dei fondi Ue, pari a circa 30 miliardi di euro, decisa dall'Esecutivo prevede:

  • l'assegnazione di 7 miliardi di euro alle Regioni dell'obiettivo Competitività;
  • un miliardo di euro per le regioni in transizione, cioè Abruzzo, Molise e Sardegna;
  • 20 miliardi per le regioni Convergenza, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, più la Basilicata.

A queste risorse vanno aggiunti 24 miliardi di euro di cofinanziamento nazionale, stanziati nell'ambito della legge di Stabilità insieme a 55 miliardi di euro per il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (ex Fondo aree sottoutilizzate). In totale, 109 miliardi di euro per le politiche di Coesione del settennato 2014-2020.

Aree di intervento

La prima novità della programmazione consiste nella decisione di dedicare il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione al finanziamento di grandi opere infrastrutturali, con particolare attenzione al settore dei trasporti e all'ambiente.

In questo modo, i progetti di lunga durata non saranno condizionati dalle scadenze dei fondi strutturali, che invece saranno dedicati:

  • al sostegno delle imprese e delle persone,
  • alle aree territoriali,
  • alla realizzazione di piccole opere infrastrutturali.

Nell'ambito delle 11 aree di intervento individuate dalla strategia europea, l'Italia si concentrerà su un numero limitato di obiettivi, in particolare:

  • ricerca, sviluppo tecnologico, innovazione e competitività delle PMI, che otterranno il 37% dei fondi, rispetto al 10% della precedente programmazione),
  • promozione dell’occupazione, che passa dal 4,1% delle risorse, nel periodo 2007-2013, al 14%.

Le altre priorità riguardano:

  • la valorizzazione dei beni ambientali e culturali,
  • l'inclusione sociale e il contrasto alla povertà,
  • la formazione,
  • i programmi urbani, con particolare attenzione ai temi della mobilità sostenibile, dell'efficienza energetica e dell'economia digitale,
  • le aree interne.

Misure per il Mezzogiorno

Per favorire la ripresa nel Sud, il Governo supporterà azioni su scala macroregionale, che si concentreranno su temi e filiere produttive comuni, quali manifatturiero, agroalimentare e turismo, e la realizzazione di infrastrutture leggere.

Coordinamento nazionale

La nuova programmazione sarà anche caratterizzata dal protagonismo delle istituzioni centrali:

  • da una parte, si rafforza il presidio nazionale dei fondi europei con l'attivazione dell'Agenzia per la Coesione territoriale, incaricata di coordinare e monitorare gli interventi per assicurarne una rapida attuazione;
  • dall'altra, saranno attivati alcuni schemi di intervento a carattere nazionale per promuovere l'innovazione, la produttività, l'occupazione dei giovani e il contrasto alla povertà.

I programmi operativi nazionali, sia che si applichino a tutto il territorio italiano o solo al Mezzogiorno, conterranno azioni che richiedono una capacità attuativa uniforme, per garantire parità di trattamento e di costo, ferma restando l'attenzione alla dimensione territoriale.

Infine, il Governo ridurrà il numero dei programmi operativi, che non saranno più documenti di orientamento, ma indicheranno precisamente obiettivi, risultati attesi e tempi di realizzazione.

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