Start up e incubatori: Registro Imprese, Lombardia in testa per numero iscrizioni
A poco più di due anni dal Decreto crescita 2.0 (Dl 18 ottobre 2012 n. 179) che ha introdotto il concetto di startup nell'ordinamento giuridico italiano, a inizio 2015 sono 3137 le nuove imprese iscritte nella sezione dedicata del Registro delle imprese, 33 gli incubatori certificati.
Quante startup, quanti incubatori
Continua a crescere il numero di startup innovative in Italia. Se a fine 2013 erano 2227 quelle iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese, a settembre 2014 - quando Info Camere ha realizzato un report con i dati strutturali riguardanti la nascita di nuove imprese in Italia - sono salite a 2.630.
I dati aggiornati al 5 gennaio 2015 segnano ancora una crescita: le startup iscritte al Registro delle imprese sono infatti salite a 3137.
Cresce anche il numero di incubatori certificati, società di diritto italiano o equivalenti europee che offrono servizi alle startup disponendo di particolari requisiti (strutture, attrezzature, competenze e relazioni con strutture di ricerca). Come nel caso delle startup, anche gli incubatori certificati sono tenuti ad iscriversi nella sezione dedicata del Registro delle imprese: se nella seconda metà del 2014 erano 26, i dati aggiornati a gennaio 2015 mostrano un aumento del numero di tali società, che salgono a 33.
Dove si trovano
In base ai dati forniti dal Registro delle imprese, oltre il 20% delle nuove imprese (683) ha sede in Lombardia. Seguono Emilia-Romagna (360), Lazio (298), Veneto (244), Piemonte (228) e Toscana (207). A seguire, troviamo Campania (177), Marche (136), Puglia (133), Sicilia (119), Trentino-Alto Adige (114). Sotto quota 100 startup Sardegna (99), Friuli-Venezia Giulia (87), Calabria (74), Liguria (53), Abruzzo (46), Umbria (36), Basilicata (19), Molise (14) e Valle d'Aosta (10).
Densità e collocazione geografica simile nel caso degli incubatori certificati. Anche in questo caso, infatti, se ne trovano in numero maggiore in Lombardia (8); seguono Emilia-Romagna e Piemonte, entrambe con 4 incubatori, Friuli-Venezia Giulia, Marche e Veneto (3 per ogni Regione), 2 soli incubatori nel Lazio. A quota 2 anche Sardegna e Toscana. Un solo incubatore certificato in Sicilia e Trentino-Alto Adige.
Iscrizione al registro delle imprese
La condizione per l’accesso alle agevolazioni previste dalla disciplina delle start-up innovative - come esenzioni per la costituzione e l'iscrizione nel Registro delle Imprese, agevolazioni fiscali, deroghe al diritto societario e una disciplina particolare per i rapporti di lavoro - è l’obbligo di iscrizione, per le newco o società già costituite e per gli incubatori certificati, in un'apposita sezione speciale del Registro Imprese.
Per le società di nuova costituzione, l’iscrizione nella sezione speciale del Registro delle imprese si aggiunge all’obbligatoria iscrizione nella sezione ordinaria. Per la presentazione della domanda si utilizzano i modelli informatici “S1” ed “S” per quanto riguarda gli aspetti tradizionali ed il modello “S5” per l’iscrizione nella sezione speciale, indicando le informazioni richieste per le Sti (“Start-up Innovative”) nel quadro dell’attività prevalente dell’impresa.
A decorrere dalla loro iscrizione nella sezione speciale, sia le start-up che gli incubatori sono esonerati dal pagamento dell’imposta di bollo e dei diritti di segreteria dovuti per l’iscrizione nel Registro delle Imprese. A pena di decadenza, le informazioni prodotte in sede di iscrizione devono essere aggiornate con cadenza non superiore a sei mesi, e, entro 30 giorni dall’approvazione del bilancio di esercizio, il rappresentante legale deve attestare il mantenimento dei requisiti richiesti, depositando apposita dichiarazione presso il Registro.
Photo credit: plewicki / Foter / CC BY-NC-SA
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