FP9 - Horizon Europe, anticipazioni sul nuovo programma UE per la ricerca
Si chiamerà Horizon Europe il Nono programma europeo per la ricerca e l’innovazione (FP9) e avrà un budget di circa 100 miliardi di euro. Le anticipazioni della Commissione UE, che a giugno presenterà la sua proposta legislativa.
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In occasione della presentazione della proposta di Quadro finanziario pluriennale post 2020, a inizio maggio, la Commissione europea ha rivelato alcune anticipazioni sul prossimo programma europeo per la ricerca e l’innovazione, che si chiamerà Horizon Europe.
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Da Horizon 2020 a Horizon Europe
Il nome del programma europeo per la ricerca post 2020, Horizon Europe, è stato scelto dalla Commissione UE per due motivi. Il primo è legato all’eccellenza raggiunta dall’UE a livello globale grazie ai successi registrati con Horizon 2020; il secondo riguarda l’Europa in quanto collettività, il cui impegno si è dimostrato fondamentale per superare crisi economiche, politiche e sociali.
“Con Horizon Europe stiamo attuando un'evoluzione non una rivoluzione”, ha sottolineato Carlos Moedas, commissario UE per la ricerca, ricordando l’importanza del valore aggiunto europeo nel campo della ricerca e dell’innovazione.
Horizon Europe avrà un budget di 97,6 miliardi di euro, lo stanziamento più alto mai assegnato ad un programma quadro europeo per la ricerca e l’innovazione.
La struttura del programma
La struttura del programma è stato definita tenendo in considerazione vari documenti di lavoro, tra cui la valutazione intermedia di Horizon 2020, le raccomandazioni del gruppo di esperti di alto livello, guidato dal presidente emerito dell’istituto Jacques Delors, Pascal Lamy, e il report della professoressa Mariana Mazzucato.
Horizon Europe si articolerà su tre pilastri:
- Scienza aperta (Open Science), per supportare i ricercatori con borse di studio, scambi e finanziamenti per i loro progetti, attraverso il Consiglio europeo della ricerca e le azioni Marie-Skłodowska-Curie;
- Sfide globali (Global challenges), per sostenere progetti di ricerca che riguardano le sfide sociali, come la lotta al cancro e la mobilità sostenibile; la leadership industriale rivestirà una grande importanza nell'ambito di questo pilastro e dell'intero programma;
- Innovazione aperta (Open Innovation), per sviluppare soluzioni innovative da immettere nel mercato, con il supporto del Consiglio europeo per l’innovazione.
Per individuare le sfide globali sarà utilizzato un approccio ‘mission-oriented’ - descritto nel report della Mazzucato - al fine di definire obiettivi ambiziosi e di massimizzare l’impatto degli investimenti.
Inoltre, Horizon Europe avrà regole più semplici e ridurrà gli oneri burocratici per i beneficiari.
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Commenti
L’European University Association (EUA) ha apprezzato la proposta della Commissione UE per il Quadro finanziario pluriennale 2021-2027, accogliendo positivamente la volontà di destinare maggiori fondi alla ricerca.
Tuttavia, la proposta di budget per Horizon Europe secondo l’EUA non è abbastanza ambiziosa per superare le difficoltà incontrate da Horizon 2020 - come il basso tasso di successo delle proposte - e per finanziare le ‘missioni’, che caratterizzeranno il prossimo programma quadro per la ricerca e l’innovazione.
Horizon Europe avrebbe bisogno di un bilancio pari al doppio (160 miliardi di euro) di quello assegnato al suo predecessore, Horizon 2020. A tal fine l’Associazione invita gli Stati membri a sottolineare, nel corso dei negoziati, l’importanza degli investimenti in ricerca e innovazione, il cui effetto leva è fondamentale per la crescita e lo sviluppo dell’Europa.
Secondo il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), lo stanziamento proposto dalla Commissione UE per Horizon Europe rappresenta “la soglia minima di partenza” per il negoziato. Pertanto il CNR “farà tutto il possibile per mantenere alta l’attenzione, affinché la dotazione venga incrementata e alla ricerca sia destinata una fetta consistente del bilancio UE”.
Tra le iniziative lanciate dal CNR per evidenziare la necessità di maggiori investimenti per le attività di ricerca e sviluppo nel bilancio UE post 2020 c’è il Manifesto ‘Multiannual Financial Framework (MFF) for Research & Innovation’, sottoscritto finora da oltre 2.400 soggetti pubblici e privati.
Il CNR auspica che “l’Italia scelga una posizione non influenzata dal mero ritorno economico dalle voci di bilancio (solitamente Competitività è penalizzata rispetto a Politica di Coesione e Politica Agricola) e più improntata alla crescita, come dovrebbe essere per un Paese fondatore dell’UE e membro del G7”.
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