PNRR e Fondi strutturali 2021-2027: quale ruolo per gli strumenti finanziari?

 

Strumenti finanziari - Photo credit: Foto di Edar da Pixabay PNRR e fondi europei 2021-27 mettono a disposizione una mole straordinaria di risorse pubbliche. Risorse che, però, da sole non bastano a mettere il paese lungo un percorso di crescita duratura. Bruxelles punta sugli strumenti finanziari per aumentare l'impatto dei fondi UE e alcune Regioni sono già pronte a sfruttare la programmazione FESR per mettere a disposizione delle imprese nuove modalità di finanziamento.

Fondi europei 2014-2020: quasi 50 miliardi mobilitati dagli strumenti finanziari

“Datemi una leva e vi solleverò il PIL”. Con questa battuta il direttore operativo della Federazione Banche Assicurazioni Finanza (FeBAF), Gianfrancesco Rizzuti, ha sintetizzato il ruolo degli strumenti finanziari in occasione del webinar “Fondi strutturali 2021-2027 e PNRR”, promosso da FeBAF, FASI e ANFIR (Associazione nazionale finanziarie regionali), con la partecipazione dell'Ufficio del Parlamento europeo in Italia e della Rappresentanza in Italia della Commissione europea.

Gli strumenti finanziari (SF) possono essere decisivi nel massimizzare l'impatto dei fondi strutturali europei e del PNRR, a patto di prestare attenzione a tre aspetti, ha sottolineato Riccardo Barbieri del Comitato Direttivo ANFIR: la standardizzazione operativa degli strumenti, la semplificazione operativa e la proporzionalità, per evitare carichi burocratici eccessivi rispetto alla dimensione dello strumento e delle imprese beneficiarie.

Anche le banche sono in campo per contribuire alla realizzazione degli obiettivi del PNRR e della Politica di Coesione, primo fra tutti quello del riequilibrio territoriale tra le aree del paese, ha ricordato Raffaele Rinaldi, Responsabile Credito e Sviluppo dell'ABI. Una sfida che le vede impegnate nella prestazione di garanzie alle imprese per la partecipazione a gare, nella concessione di finanziamenti per aprire i cantieri in attesa dei contributi pubblici e nella funzione di canalizzazione degli incentivi pubblici verso i beneficiari. Con tre profili di rischio - per la dimensione del PNRR e del suo indotto, per i tempi ristretti di realizzazione e per le caratteristiche del tessuto imprenditoriale italiano – che impongono di procedere a una forte semplificazione degli incentivi alle imprese, approfittando della riforma prevista dallo stesso Recovery Plan, e un coordinamento rafforzato tra i diversi centri decisionali.

C'è poi il tema della capacità amministrativa, ha ricordato Fabrizio Spada dell'Ufficio del Parlamento Europeo in Italia, che richiede uno sforzo straordinario ad enti locali ed agenzie regionali e una forte regia a livello centrale per gestire la sovrapposizione temporale tra l'attuazione del PNRR, la conclusione del ciclo 2014-2020 dei fondi europei e la nuova programmazione della Politica di Coesione 2021-2027.

Risorse straordinarie, più di 2mila miliardi tra Next Generation EU e bilancio europeo 2021-27, ha ricordato Adelaide Mozzi, Responsabile del settore economico della Rappresentanza della Commissione europea in Italia e membro della Task Force Ripresa e Resilienza della Commissione, che hanno l'obiettivo di aumentare il potenziale di crescita e di risposta alle crisi e possono avere maggiore impatto sfruttando come modalità operativa gli strumenti finanziari. Nel ciclo 2014-2020 l'ultimo rapporto della Commissione ci dice che tali strumenti hanno permesso di mobilitare più di 50 miliardi, con l'Italia in testa per entità dei finanziamenti mobilitati, pari a oltre 17 miliardi di euro.

Le buone pratiche non mancano, a cominciare da Regioni, come Lazio e Lombardia, già rodate dal lavoro fatto nelle scorse programmazioni e ora pronte a mettere in campo una nuova generazione di strumenti finanziari nel quadro dei fondi europei 2021-2027.

Per approfondire: Fondi europei: i consigli di Commissione e BEI sugli strumenti finanziari

Strumenti finanziari FESR: cosa stanno facendo Lazio e Lombardia

A raccontare concretamente in che modo i fondi strutturali europei possono essere impiegati, attraverso gli strumenti finanziari, per attrarre capitali privati e aumentare il sostegno allo sviluppo imprenditoriale sono stati Annalisa De Benedictis, Responsabile Progettazione, Orientamento e Assistenza finanziaria di Lazio Innova e Paolo Zaggia, Responsabile Relazioni Istituzionali e Comunicazione di Finlombarda. Due finanziarie regionali diverse per caratteristiche, ma accomunate da una storia di successo nell'uso degli SF.

Lazio Innova ha abbandonato negli ultimi anni il modello basato sulla presenza di società regionali specializzate ed ora affida la gestione degli strumenti finanziari ad operatori di mercato, mantenendo le funzioni di progettazione, regia dell'attuazione e monitoraggio. Una scelta che ha aumentato la capacità operativa della finanziaria del Lazio, permettendole di gestire volumi che non avrebbe potuto gestire in autonomia. Basti pensare, ha ricordato De Benedictis, che “con Pronto cassa in pochissimi mesi abbiamo messo a terra 360 milioni di euro in liquidità per le imprese, incastrando un intervento ad hoc per la pandemia su uno strumento esistente, Piccolo Credito”.

Nella nuova programmazione dei fondi europei l'obiettivo resta quello di coprire i fallimenti di mercato, in continuità con l'esperienza del Fondo di fondi Fare Lazio e dei suoi due comparti (Fare credito e Fare Venture) che ha permesso di portare avanti una strategia unitaria sul fronte del credito e del capitale di rischio, garantendo allo stesso tempo una grande flessibilità gestionale, grazie alla possibilità di rimodulare le dotazioni a seconda del tiraggio delle misure.

Esauriti i fondi della dotazione 2014-20, per il ciclo 2021-27 la Regione Lazio metterà a disposizione delle imprese un unico punto di accesso a tre strumenti fondamentali:

  • il Nuovo Fondo futuro, per le imprese in fase di avvio che non hanno storia finanziaria e garanzie da prestare
  • il Nuovo Fondo piccolo credito, che si rivolge alle imprese sane che hanno piccoli fabbisogni e non trovano risposta dal mercato perché non garantiscono marginalità elevate
  • il Fondo patrimonializzazione PMI, che eroga prestiti a fronte di aumenti di capitale e quindi incentiva gli interventi di rafforzamento patrimoniale delle imprese.

A questi si aggiungono la novità di un Fondo garanzia minibond, che ricalca le esperienze già realizzate da Puglia e Campania nelle scorse programmazioni, lo strumento Fare Venture II, che ripropone l'esperienza avviata nel ciclo 2014-2020, il fondo Venture Tech Lazio, per le imprese in fase very early stage, e TT Venture Lazio, un tassello di un più ampio programma di accelerazione.

Diverso il percorso di Finlombarda, soggetto in house controllato da Regione Lombardia, ma anche intermediario finanziario vigilato da Bankitalia, che oltre a gestire le agevolazioni regionali, offre prodotti, servizi finanziari e tutoraggio a sostegno di imprese e professionisti, ha spiegato Zaggia.

Dopo il successo della programmazione 2014-20 dei fondi europei, con quasi 5mila imprese finanziate, il Programma FESR 2021/27, tra i primi approvati dalla Commissione europea, è pronto a partire rapidamente anche sul fronte degli strumenti finanziari, grazie alle semplificazioni introdotte dalle nuove regole UE, che permettono di dare continuità a SF già esistenti, dando maggiori certezze di continuità dell'azione pubblica anche alle imprese del territorio.

Gli strumenti finanziari FESR Lombardia 2021-27 si concentrano sul primo asse tematico del Programma che tara più di un miliardo, e mirano al rafforzamento della capacità di R&I, e al sostegno alla competitività e alla creazione posti di lavoro.

Il primo bando, Ricerca e Innova, è imminente, e metterà a disposizione 84 milioni in sette anni per erogare contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati. Altri 15 milioni sono allocati sul nuovo bando Internazionalizzazione, che combina finanziamenti a tasso zero e sovvenzioni, e 40 milioni dovrebbero andare al bando Lombardia Venture, che si ispira proprio all'esperienza di Lazio Innova per sostenere startup e scale up deep tech in partenariato con soggetti qualificati. Infine, un nuovo strumento a sostegno degli investimenti delle PMI raccoglierà il testimone del bando Al Via del ciclo 2014-2020.

Per approfondire: Competenze, digitale e rinnovabili: via ai bandi FESR e FSE+ Lombardia 21-27

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