Bonus Investimenti Sud – novita' su credito d'imposta beni strumentali
Il Governo intende modificare il credito di imposta sugli investimenti nel Mezzogiorno istituito dalla legge di Stabilità 2016
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Aggiustamenti in arrivo per il bonus investimenti al Sud, la misura introdotta dalla legge di Stabilità 2016 e finora sottoutilizzata dalle imprese. L'annuncio è arrivato dal ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno Claudio De Vincenti in un'intervista al Sole 24 Ore.
Il credito d'imposta per investimenti nel Mezzogiorno
Istituito per incoraggiare l'acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive situate in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo, il credito d'imposta disponeva inizialmente di risorse per 617 milioni all’anno fino al 2019, per un totale di oltre 2,4 miliardi, utilizzati finora per circa il 20%. Un uso inferiore alle attese, ha commentato il ministro De Vincenti, anticipando l'intenzione di modificare la misura per aumentare l'interesse del mondo imprenditoriale.
Tre aspetti, secondo l'analisi del Governo, stanno infatti rallentando il ricorso al bonus:
- i criteri di determinazione degli investimenti su cui calcolare l'incentivo, che vengono decurtati degli ammortamenti fiscali dedotti nel periodo d'imposta e sono ammessi entro il limite di 1,5 milioni di euro per le piccole imprese, di 5 milioni per quelle di media dimensione e di 15 milioni di euro per le grandi;
- i limiti in materia di cumulabilità, che viene ammessa nel caso di superammortamenti e iperammortamenti per Industria 4.0, ma è esclusa in caso di aiuti de minimis e altri aiuti di Stato per i medesimi costi;
- l'intensità dell'agevolazione - pari a al 20% per le piccole aziende, al 15% per le medie e al 10% per le grandi imprese - al di sotto dei livelli massimi previsti dall'Ue.
Oltre a intervenire su questi aspetti, l'Esecutivo potrebbe anche cercare di rendere lo strumento più attraente per le grandi imprese che intendono effettuare investimenti di dimensioni rilevanti, in complementarietà con i Contratti di sviluppo.
Le modifiche, ha detto De Vincenti, potrebbero rientrare anche nella conversione in legge del decreto n. 243-2016 per interventi urgenti in alcune aree del Mezzogiorno approvato a dicembre dal Consiglio dei Ministri, ma dovranno ottenere il via libera di Bruxelles prima di diventare operative.
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Photo credit: BMW Werk Leipzig
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