Cosa prevede la Legge di Bilancio 2019
Via libera del Consiglio dei Ministri alla Legge di Bilancio 2019. Fra le misure incluse nella Manovra, oltre a quota 100 e reddito di cittadinanza, flat tax per gli autonomi, Ires al 15% e rilancio degli investimenti infrastrutturali. Approvato anche il decreto semplificazione.
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Il Consiglio dei Ministri trova la quadra sulla Legge di Bilancio 2019. Approvato il disegno di legge relativo al bilancio pluriennale per il triennio 2019 – 2021 e il decreto semplificazione. Ecco cosa prevedono.
Le principali misure della Legge di Bilancio 2019
Il disegno di legge relativo al bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2019 include innanzitutto il reddito di cittadinanza e il superamento della Legge Fornero, con l’introduzione della cosiddetta “quota 100”. Ma non si tratta delle uniche misure approvate dal CdM.
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Reddito di cittadinanza
Partiranno nel primo trimestre del prossimo anno il reddito e le pensioni di cittadinanza. Il primo rappresenta una misura universalistica di sostegno al reddito, con la previsione che nessun cittadino abbia un reddito mensile inferiore ai 780 euro, che crescono in base al numero dei componenti della famiglia.
Allo stesso tempo le pensioni minime saranno aumentate fino a 780 euro, con una differenziazione tra chi è proprietario di un immobile e chi non lo è.
Quota 100 e pensioni d’oro
Partirà da febbraio la misura per il superamento dei limiti di età per i pensionamenti previsti dalla legge Fornero, introducendo la cosiddetta “quota 100”: si potrà andare in pensione con 62 anni di età e 38 anni di contributi versati, favorendo così chi ha iniziato a lavorare in età molto giovane e al contempo agevolando il necessario ricambio generazionale nella Pubblica Amministrazione e nel privato.
Per le donne si proroga “Opzione Donna”, che permette alle lavoratrici con 58 anni, se dipendenti, o 59 anni, se autonome, e 35 anni di contributi, di andare in pensione.
La Manovra interviene inoltre sulle pensioni d’oro, sopra i 4.500 euro mensili, in modo da rimodulare i trattamenti pensionistici più elevati e renderli più equi in considerazione dei contributi versati.
Flat tax per gli autonomi
Il forfait esiste già ed è al 15% per i professionisti con ricavi fino a 30mila euro e per le altre categorie con ricavi fino a 50mila euro. L'obiettivo è estendere la platea dei professionisti che optano per il regime di trasparenza con ricavi fino a 65mila euro.
Dai 65mila ai 100mila euro si pagherebbe un 5% addizionale. Le startup e le attività avviate dagli under 35 godrebbero di un supersconto al 5%. Il costo della misura è di circa 600 milioni il primo anno e di 1,7 miliardi a regime.
Si prevede inoltre una cedolare fissa al 21% sui nuovi contratti di affitto degli immobili commerciali.
Ires al 15% e Ires verde
Taglio dal 24% al 15% dell’Ires sugli utili reinvestiti per ricerca e sviluppo, macchinari e per garantire assunzioni stabili, incentivando gli investimenti e l’occupazione. Inoltre, la Legge di Bilancio 2019 introduce incentivi fiscali per le imprese che riducono l’inquinamento, usando tecniche di produzione con minori emissioni.
Rilancio degli investimenti pubblici
Si stanziano 15 miliardi aggiuntivi nei prossimi 3 anni per rilanciare gli investimenti pubblici, soprattutto nell’ambito infrastrutturale, dell’adeguamento antisismico, dell’efficientamento energetico, dell’intelligenza artificiale e delle nuove tecnologie. Si crea inoltre una task force per valutare, monitorare e attivare rapidamente i progetti d’investimento.
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Il Governo intende inoltre creare una task force per la revisione di tutta la spesa pubblica, che analizzerà nel dettaglio ogni singola voce di spesa nel bilancio dello Stato per intervenire sugli sprechi, in particolare su auto blu, voli di Stato e scorte.
Fondo PMI e manager innovativi
Annunciato il raddoppiamento delle risorse per il fondo per il microcredito alle PMI e la previsione di incentivi fiscali importanti per tutte le imprese che assumeranno un manager dell’innovazione altamente qualificato.
Le altre misure della Manovra 2019
- Risarcimento per le vittime delle crisi bancarie, con un fondo da 1,5 miliardi di euro;
- Piano di assunzioni straordinario: stanziati 500 milioni per un grande piano di assunzioni per poliziotti, magistrati e personale amministrativo, in modo da assicurare ai cittadini maggiore sicurezza, processi civili e penali più rapidi e una Pubblica Amministrazione più efficiente;
- Stop al finanziamento pubblico per l’editoria;
- Incremento del Fondo per il servizio civile;
- Riduzione delle spese militari;
- Scuola e istituti tecnici e professionali: previsto lo stanzimetno dei fondi necessari a una profonda riforma della formazione tecnica e professionale, in modo da tornare a formare professionisti e tecnici sempre più richiesti nel settore dell’industria e della moda;
- Italia.it: più fondi per rilanciare Italia.it e trasformarlo in sito per la promozione del Made in Italy;
- Fondi per la salute, riduzione delle liste d’attesa e abolizione del numero chiuso nelle facoltà di medicina: tra le misure sanitarie della Manovra si prevede lo stanziamento di 284 milioni per i rinnovi contrattuali di tutto il personale del Servizio sanitario nazionale e di altri 505 milioni da attribuire alle Regioni per le spese farmaceutiche. Il CdM interviene inoltre per ridurre le liste d’attesa con lo stanziamento di 50 milioni destinati alle Regioni e l’istituzione del Centro Unico di Prenotazione (CUP) digitale nazionale. Si abolisce infine il numero chiuso nelle Facoltà di Medicina, permettendo così a tutti di poter accedere agli studi. Infine, si reintroduce l’incompatibilità tra la carica di commissario alla Sanità e ogni incarico istituzionale presso la regione soggetta a commissariamento;
- Tagli agli sprechi: previsto il recupero fino a 2 miliardi di euro grazie alla riorganizzazione della spesa, prevedendo l’obbligo per le amministrazioni pubbliche di acquistare beni e servizi tramite Consip.
Decreto semplificazione: cosa prevede
Il Consiglio dei Ministri ha poi approvato un decreto legge che introduce disposizioni per la deburocratizzazione, la tutela della salute, le politiche attive del lavoro e altre esigenze indifferibili.
Tra le misure previste per le imprese:
- semplificazioni per le imprese agro-alimentari;
- riduzione degli oneri per le startup, le piccole e medie imprese innovative e gli incubatori;
- riduzione di oneri informativi e obblighi delle imprese;
- snellimento delle procedure per la costituzione di società di capitali;
- definizione dei registri distribuiti (blockchain) e sostegno tramite un fondo di venture capital con Cassa Depositi e Prestiti per investire nelle startup innovative e un fondo blockchain per utilizzare questa tecnologia a sostegno del made in Italy;
- incentivazione dell'utilizzo degli strumenti di notificazione telematica;
- norma “Bramini”: si introducono norme a tutela di chi ha debiti nei confronti delle banche ma vanta crediti nei confronti dello Stato;
- disposizioni per favorire la circolazione degli immobili oggetto di donazione;
- esenzioni in materia di invenzioni dei ricercatori delle università e degli enti pubblici di ricerca;
- RC auto equa, con canoni differenziati rispetto al territorio, si eliminano i vincoli di trasferimento della polizza da un assicuratore a un altro.
Il decreto contiene poi una serie di disposizioni in materia di lavoro:
- CIGS per riorganizzazione o crisi aziendale – si consente la proroga degli ammortizzatori sociali per il 2018 e 2019 per le imprese con più di 100 dipendenti, che abbiano problemi occupazionali. La cassa integrazione può essere concessa per 12 mesi per riorganizzazione aziendale e sei mesi per il caso di crisi;
- trattamento di mobilità in deroga – il trattamento di mobilità in deroga è concesso per 12 mesi a favore di quei lavoratori che hanno cessato o cessano la mobilità ordinaria o in deroga dal 22 novembre 2017 al 31 dicembre 2018 a condizione che a questi lavoratori siano applicate misure di politica attiva. La stessa misura si applica ai i lavoratori dell’area di Termini Imerese e Gela che godono di tale trattamento dal 2016;
- riforma della governance dell’Agenzia nazionale per il lavoro (Anpal);
- abolizione del libro unico del lavoro;
- semplificazione del rapporto biennale del personale;
- semplificazione in materia di imprese dello spettacolo;
- semplificazione del deposito dei contratti collettivi;
- semplificazione in materia di appalti;
- semplificazione della gestione separata.
Infine, fra le altre misure del decreto si autorizza la spesa di 40 milioni di euro per il 2018 per finanziare la parte servizi 2016/2021, del contratto di programma tra Ministero delle infrastrutture e Ferrovie dello Stato. Per la parte investimenti 2017/2021, invece, si prevede la spesa di 600 milioni per il 2018.
E ancora, assegnati 735 milioni di euro per il 2018 per il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese per il 2018.
Per quanto riguarda infine i fondi per Genova, si stanziano 10 milioni per la ristrutturazione dell’autotrasporto e 15 milioni per l’adeguamento dei porti.
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