UE: semplificare l'accesso ai fondi strutturali per superare la crisi
Affinché l'UE possa rispondere in maniera adeguata alla crisi, hanno affermato gli europarlamentari, le istituzioni europee dovranno semplificare le procedure di accesso ai fondi strutturali per finanziare i progetti delle autorità pubbliche.
Le proposte presentate prevedono:
- l'aumento dei pagamenti anticipati per supportare le PMI, per finanziare lo sviluppo delle infrastrutture e per i progetti di ricerca e sviluppo (il 2% dei pagamenti provverà dal Fondo sociale europeo e il 4% dal Fondo di coesione);
- la semplificazione delle norme per l'implementazione dei fondi strutturali;
- lo sviluppo di strumenti d'ingegneria finanziaria per supportare progetti volti ad incentivare l'uso di fonti energetiche rinnovabili e l'efficienza energetica.
Inoltre, è prevista la semplificazione della procedura di "disimpegno" dei fondi strutturali. In base alla normativa vigente, gli Stati membri devono restituire alla Commissione i fondi non spesi nel corso dei due anni successivi all'approvazione della richiesta di finanziamento (3 anni per i Paesi "EU-12", Portogallo e Grecia). La nuova proposta prevede periodi di rimborso più lunghi per i progetti non approvati o non implementati entro le scadenze previste.
Nel corso della seduta, gli europarlamentari hanno concordato una soglia di 50 milioni di euro per l'approvazione dei cosiddetti "progetti maggiori", che coinvolgono più nazioni e regioni europee. Il Parlamento esprimerà il suo voto definitvo sulla relazione presentata nella seduta plenaria del 21 aprile 2010.
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