Piano Invasi: finanziamenti per 30 infrastrutture idriche strategiche
Via libera al Piano straordinario da 250milioni di euro per il potenziamento delle infrastrutture idriche. Priorità andrà alle opere immediatamente cantierabili, con possibilità di supporto da parte di enti pubblici e società in house.
> Legge di Bilancio 2018 - 250 milioni per acqua, reti idriche e invasi
Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, di concerto con il Ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio, ha firmato il decreto di adozione del Piano straordinario invasi. A disposizione circa 250 milioni di euro per finanziare 30 opere nel settore idrico, che si aggiungono ai 450 milioni sbloccati dal Piano Irriguo Nazionale e dal Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020.
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Il Piano invasi nella manovra 2018
La legge di Bilancio 2018 ha previsto l'adozione di un Piano nazionale per la mitigazione dei danni connessi al fenomeno della siccità e per il potenziamento e l'adeguamento delle infrastrutture idriche. Nelle more della sua definizione, la manovra ha affidato al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il ministro delle Politiche agricole, l'adozione di un Piano straordinario invasi per la realizzazione degli interventi urgenti in stato di progettazione definitiva, con priorità per quelli in stato di progettazione esecutiva, riguardanti gli invasi multiobiettivo e il risparmio di acqua negli usi agricoli e civili, il cui contenuto andrà poi a confluire nel Piano nazionale.
Gli interventi previsti nel Piano straordinario sono realizzati dai concessionari di derivazione o dai gestori delle opere mediante apposite convenzioni con il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, anche avvalendosi delle competenze tecniche di enti pubblici e società in house delle amministrazioni centrali dello Stato, dotate di specifica competenza tecnica.
Il Piano straordinario invasi
Nei giorni scorsi è stata raggiunta l'intesa in Conferenza Unificata sul Piano straordinario, cui ha fatto seguito la firma del decreto di adozione da parte del Mipaaft e del MIT, che ha già predisposto le convenzioni con i 30 soggetti attuatori degli interventi.
La priorità sarà attribuita alle opere immediatamente cantierabili, tra cui rientrano, ad esempio, l'intervento sull’adduttore alimentato dalla diga del Liscia in Sardegna, finanziato con 19,5 milioni di euro e gestito dal consorzio della Gallura, e la cassa di espansione sul torrente Baganza, cofinanziata per 6 milioni di euro su 61 milioni di costo totale, il cui soggetto attuatore è l’Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPO).
Tra gli interventi figurano, inoltre, la realizzazione di una nuova diga in Molise, a valere su risorse per 30 milioni di euro, lavori sulla diga di Lentini in Sicilia e sul canale LEB del Veneto, la derivazione della diga di Montedoglio in Toscana e il completamento della galleria di derivazione dell’invaso di Castagnara in Calabria.
A breve la Direzione generale Dighe del Ministero delle Infrastrutture farà partire le lettere ai beneficiari del finanziamento, con le quali chiederà alcune informazioni propedeutiche alle sottoscrizione delle convenzioni, tra cui i dati necessari a programmare i pagamenti in coerenza con il finanziamento del Piano. Tali pagamenti saranno scaglionati in 50 milioni di euro in cinque anni, dal 2018 al 2022.
La Dg Dighe ha anche predisposto le linee guida per i soggetti attuatori che intendono dotarsi del supporto tecnico-specialistico di enti pubblici o di società in house dello Stato, i cui costi saranno riconosciuti tra le spese tecniche del quadro economico di ciascuna opera secondo soglie massime relazionate all’importo dell’intervento.
Nelle linee guida saranno specificate nel dettaglio anche le attività che possono entrare a far parte delle spese ammissibili, finalizzate a facilitare il ruolo di stazione appaltante da parte dei soggetti attuatori, a indire al più presto le gare di esecuzione dei lavori o di affidamento della progettazione (per quelle opere cui necessita l’esecutivo) e a velocizzare al massimo l’avvio degli interventi urgenti finanziati dal Piano straordinario invasi.
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