Smart TEN-T: la direttiva che semplifica le procedure per le infrastrutture di trasporto
La direttiva Smart TEN-T renderà più snelle la concessione di permessi, appalti pubblici e altre procedure amministrative per i progetti infrastrutturali.
Nel Recovery Plan 8 miliardi e mezzo per la mobilità sostenibile
La proposta iniziale sulla Smart TEN-T è stata presentata dalla Commissione europea nel maggio 2018 come parte del terzo pacchetto mobilità. Dopo due anni, l'8 giugno 2020 i negoziatori di Parlamento e Consiglio hanno raggiunto un accordo provvisorio sul dossier, particolarmente importante per favorire la ripresa del settore dei trasporti. Accordo avallato il 17 giugno 2020 dagli ambasciatori degli Stati membri.
Da allora però i lavori avevano subito uno stop, dovuto all'attesa dell'adozione del programma Connecting Europe Facility 2021-27, in quanto l'allegato della direttiva Smart TEN-T che elenca le sezioni della rete centrale TEN-T individuate in via preliminare è collegato al corrispondente allegato del CEF. Solo a giugno 2021, in concomitanza con l'accordo del Consiglio sul CEF, i ministri dei Ventisette sono tornati a discutere la direttiva, trovando un accordo in prima lettura.
Il 20 luglio la direttiva 2021/1187 è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell'UE, entrando in vigore venti giorni dopo.
Concessioni e appalti più snelli: cosa prevede la direttiva Smart TEN-T
I colegislatori hanno convenuto che il testo avrà forma giuridica di direttiva (anziché di regolamento, come proposto dalla Commissione). In questo /modo gli Stati membri avranno la flessibilità necessaria per sfruttare le rispettive procedure in vigore per il rilascio delle autorizzazioni.
Oltre a progetti che rientrano nelle sezioni della rete centrale TEN-T individuate in via preliminare, la direttiva riguarderà anche altri progetti relativi ai corridoi della rete centrale, con un costo totale superiore ai 300 milioni di euro. I progetti riguardanti esclusivamente la telematica e altre nuove tecnologie saranno esclusi dall'ambito di applicazione in quanto la loro realizzazione non è limitata alla sola rete centrale TEN-T. Tuttavia gli Stati membri possono applicare la direttiva anche ad altri progetti della rete centrale e globale TEN-T per consentire un più ampio approccio armonizzato ai progetti nel settore delle infrastrutture di trasporto.
I progetti contemplati nella direttiva saranno trattati in via prioritaria dalle autorità degli Stati membri.
Per rendere le procedure più efficienti e trasparenti, gli Stati membri designeranno un'autorità che farà da punto di contatto per il promotore di ciascun progetto fornendogli indicazioni sulla trasmissione della documentazione e di altre informazioni. Gli Stati membri possono decidere di designare la stessa autorità per tutti i progetti oppure di avere, come autorità designata, autorità diverse in funzione della categoria di progetti, del modo di trasporto o dell'area geografica.
All'intera procedura di rilascio delle autorizzazioni si applicherà un termine massimo di quattro anni che, in casi debitamente giustificati, potrà essere prorogato due volte.
Le varie fasi della procedura di concessione delle autorizzazioni sono state inglobate in un'unica fase, portando a una notevole semplificazione. Nel contempo, tale disposizione consente agli Stati membri di stabilire diverse fasi entro il periodo di quattro anni, ai sensi del rispettivo diritto nazionale.