Appalti - ecco le regole per le commissioni Anac
Anche i commissari interni devono iscriversi agli elenchi dell’Anac, mentre ordini professionali e università non svolgeranno più un ruolo di mediazione.
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Sono queste le due novità principali delle linee guida sui commissari di gara, appena pubblicate nella loro versione definitiva dall’Anac. Si tratta del settimo documento licenziato dall’Authority in attuazione del Codice appalti: sicuramente, uno dei più importanti finora. Le indicazioni del testo, infatti, saranno fondamentali per applicare le nuove regole in materia di offerta economicamente più vantaggiosa.
Novità sulle soglie di gara
Il provvedimento, che adesso sarà inviato a Parlamento e Consiglio di Stato per una consultazione, porta molte novità rispetto alla bozza di consultazione. A partire proprio dalla questione delle soglie al di sopra delle quali andranno utilizzati i commissari esterni. Sul punto, bisogna ricordare che il Dlgs n. 50 del 2016 impone gli esterni solo sopra la soglia comunitaria, pari a 5,2 milioni di euro per i lavori.
Nuovi vincoli per i commissari interni
Scompare, rispetto alla bozza, l’indicazione di dotarsi di commissari esterni anche sopra il milione. Anche se viene confermata la scelta di individuare almeno un presidente esterno per tutti gli appalti. Ma, soprattutto, arriva un nuovo vincolo per tutti i commissari, dal momento che “per poter far parte della commissione gli esperti devono essere necessariamente iscritti all'Albo, anche se appartenenti alla stazione appaltante che indice la gara”. Quindi, il requisito minimo dell’iscrizione vale per tutti.
Fuori Atenei e Ordini professionali
Altro punto importante riguarda gli ordini professionali e le università. Questi nella prima versione del testo venivano incaricati di svolgere una funzione di mediazione, tenendo nella sostanza i rapporti con i commissari per conto dell’Autorità. Questo meccanismo è saltato, probabilmente per il timore di queste strutture di essere oberate di adempimenti e costi difficilmente gestibili.
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Scattano le maxi sanzioni
Per iscriversi all’albo, allora, anziché passare dagli ordini bisognerà dialogare direttamente con l’Autorità, attraverso il suo sito. L’Anac, poi, potrà fare verifiche a campione sugli elenchi, irrogando sanzioni molto pesanti a carico di chi non fornisce informazioni o, peggio, trasmette documenti falsi: si arriverà fino a 50mila euro, per dissuadere comportamenti scorretti. Potranno iscriversi agli elenchi professionisti, dipendenti pubblici, docenti e ricercatori, a partire dalle date che saranno indicate dall’Authority.
I requisiti per l'iscrizione
In questo senso, sarà la stessa Anac, attraverso un atto successivo, a definire tempi e modi di accesso all’elenco. Alcuni requisiti, comunque, sono già noti. I dipendenti della Pa dovranno essere almeno laureati. Mentre gli esterni dovranno essere iscritti all’ordine da almeno cinque anni (dieci per le gare molto complesse) e avere svolto almeno tre incarichi di Rup, commissario o direttore lavori nel corso del triennio. Nel corso di un anno nessun commissario potrà partecipare a più di due commissioni. In questo modo si evitano situazioni di conflitto di interessi tra stazione appaltante e commissario.
Tempi lunghi per le regole sul PPP
Resta in piedi la sezione speciale a favore di Consip, Invitalia e dei soggetti aggregatori. In questo modo queste grandi stazioni appaltanti potranno contare direttamente su professionisti interni, con notevoli risparmi, e avranno tempi più rapidi. A questo punto, rimangono da approvare tre linee guida: rating di impresa, motivi di esclusione e partenariato pubblico privato. Saranno pubblicate dopo la pausa estiva. Soprattutto le prime due, infatti, hanno portato diversi dubbi agli operatori in fase di consultazione. E’ stato necessario, allora, un supplemento di riflessione.