Buona Scuola – in arrivo risorse per nidi e scuole d’infanzia
Approda in Gazzetta ufficiale il piano d’azione nazionale pluriennale per la promozione del Sistema integrato d’istruzione da 0 a 6 anni. A disposizione, 209 milioni di euro.
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Edilizia scolastica, formazione continua del personale, spese di gestione. Sono le tre tipologie di intervento in cui si articola il Piano di azione nazionale pluriennale per la promozione del Sistema integrato di educazione e di istruzione, approvato dal Consiglio dei ministri l’11 dicembre scorso e approdato il 25 gennaio 2018 in Gazzetta ufficiale.
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Previsto dalla legge 107 del 2015, meglio nota come Buona Scuola, e dal decreto legislativo n. 65 del 13 aprile 2017, il piano riguarda, in particolare il sistema educativo dalla nascita sino a 6 anni, dunque nidi e scuole d’infanzia, e prevede l’assegnazione di 209 milioni di euro, che saranno erogati dal Ministero dell’Istruzione ai Comuni, in forma singola o associata.
Gli interventi del piano per il sistema integrato di educazione e istruzione
Nella sua articolazione triennale, il piano prevede tre tipologie di interventi:
- interventi di nuove costruzioni, ristrutturazione edilizia, restauro e risanamento conservativo, riqualificazione funzione ed estetica, messa in sicurezza meccanica e in casi di incendio, risparmio energetico e fruibilità di stabili di proprietà delle amministrazioni pubbliche;
- il finanziamento di spese di gestione dei servizi educativi per l’infanzia e delle scuole d’infanzia, in considerazione dei loro costi e della loro qualificazione;
- interventi di formazione continua in servizio del personale educativo e docente, in coerenza con quanto previsto dal piano nazionale di formazione di cui alla legge n. 107 del 13 luglio 2015.
Tali interventi dovranno porsi una serie di obiettivi:
- consolidare ed ampliare la rete dei servizi educativi per l’infanzia a titolarità pubblica e privata convenzionata;
- stabilizzare e potenziare gradualmente le sezioni primavera di norma aggregate alle scuole dell’infanzia statali o paritarie o inserite nei Poli per l’infanzia, per superare progressivamente gli anticipi di iscrizione alla scuola dell’infanzia;
- ampliare e sostenere la rete dei servizi per bambine e bambini nella fascia d’età compresa tra zero e 6 anni, in particolare nei territori in cui sono carenti le scuole dell’infanzia statali;
- riqualificare gli edifici scolastici di proprietà pubblica, già esistenti e sottoutilizzati, e promuovere la costruzione di nuovi edifici di proprietà pubblica, anche per costituire poli per l’infanzia;
- sostenere la qualificazione del personale educativo e docente e promuovere i coordinamenti pedagogici territoriali.
Come verranno erogate le risorse a disposizione
La Buona Scuola ha sancito la nascita di un sistema integrato di istruzione per la fascia 0-6 anni, stanziando risorse specifiche per il potenziamento dei servizi offerti alle famiglie e l’abbassamento dei costi sostenuti dai genitori.
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Il Piano prevede l’assegnazione alle Regioni di 209 milioni di euro che vengono erogati dal MIUR direttamente ai Comuni beneficiari, in forma singola o associata.
L’assegnazione delle risorse si realizza come cofinanziamento della programmazione regionale dei servizi educativi per l’infanzia e delle scuole dell’infanzia. Le Regioni assicurano un cofinanziamento pari almeno al 20% per il 2018 e, a partire dal 2019, pari al 30% delle risorse assicurate dallo Stato.
Entro il mese di febbraio di ogni anno il ministro dell’Istruzione, sentita la Cabina di regia costituita presso il Ministero con funzioni di supporto, monitoraggio e valutazione dell'attuazione e dell'efficacia degli interventi previsti dal Piano, definisce le linee strategiche d'intervento e promuove un'intesa, avente ad oggetto il riparto del Fondo, in considerazione della compartecipazione al finanziamento del Sistema integrato da parte dello Stato e delle Regioni.
Entro il mese di marzo di ciascun anno le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano definiscono le tipologie prioritarie d’intervento, le relative caratteristiche e le modalità di presentazione delle domande da parte dei Comuni, in forma singola o associata. Le Province autonome provvedono agli obiettivi del Piano con risorse a carico del proprio bilancio.
Le risorse verranno erogate ai Comuni entro il 31 luglio di ciascun anno.
> Delibera del Presidente del Consiglio dei Ministri dell'11 dicembre 2017