Edilizia scolastica – Corte costituzionale accoglie ricorso Veneto
La Corte costituzionale dà ragione alla Regione Veneto e dichiara illegittimo un comma della Legge di Bilancio 2017 relativo alle risorse Inail per l’edilizia scolastica: viola il principio di leale collaborazione con le Regioni.
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Brusca frenata per il piano da 100 milioni di euro messi a disposizione dall'Inail a titolo di investimento per realizzare scuole innovative. A bloccare i lavori, un ricorso presentato dalla Regione Veneto il 23 febbraio 2017 su cui, a distanza di oltre un anno, si è pronunciata la Corte costituzionale.
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100 milioni per nuove scuole in 10 Regioni
La Legge di Bilancio 2017 ha previsto la ripartizione di 100 milioni di euro per la realizzazione di nuove strutture scolastiche nell'ambito degli investimenti immobiliari dell'Inail.
La Manovra prevedeva che le proposte progettuali favorissero la realizzazione di nuovi edifici scolastici innovativi dal punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico, dell’efficienza energetica e della sicurezza strutturale antisismica, caratterizzati dalla presenza di nuovi ambienti di apprendimento e dall’apertura al territorio.
Le risorse a disposizione erano state ripartite tra 10 Regioni con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 27 ottobre 2017.
Il ricorso del Veneto
A febbraio dello scorso anno, la Regione Veneto aveva presentato un ricorso alla Corte costituzionale contestando - come si legge nella sentenza 71/2018 - non “la legittimazione dello Stato a disporre i menzionati finanziamenti vincolati in materie che reputa di /competenza legislativa regionale (in particolare, concorrente), ma il mancato coinvolgimento delle Regioni nelle decisioni relative alla gestione degli stessi”.
Sottolineava quindi che la norma non abbia previsto “forme di partecipazione regionale ai procedimenti di adozione dei decreti cui le norme impugnate fanno rinvio ai fini della determinazione dei criteri e delle modalità di ripartizione delle risorse finanziarie”.
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Ricorso accolto dalla Consulta: il mancato coinvolgimento regionale, si legge ancora nella sentenza, assume rilievo di incostituzionalità perché il finanziamento statale disposto dalla norma incide “su una pluralità di materie di legislazione concorrente, quali il governo del territorio, l'energia e la protezione civile”.
Ma quella della Corte non è una bocciatura completa del piano Inail per l’edilizia scolastica. La norma è infatti definita incostituzionale “nella parte in cui non prevede che il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri con il quale sono individuate le Regioni ammesse alla ripartizione, sono assegnate le risorse disponibili e sono stabiliti i criteri di selezione dei progetti sia adottato d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano”.
“La particolare rilevanza sociale del servizio scolastico – recita ancora la sentenza - e, più specificamente, della realizzazione di nuove scuole che rispondano ai requisiti della sicurezza strutturale e antisismica, e l'inerenza dello stesso a diritti fondamentali dei suoi destinatari, impongono, peraltro, che sia garantita continuità nell'erogazione delle risorse finanziarie e che restino, di conseguenza, salvi gli eventuali procedimenti di spesa in corso, anche se non esauriti”.