Milleproroghe - bando periferie, i tagli preoccupano le Regioni
I tagli alle risorse già impegnate con il bando periferie preoccupano la Conferenza delle Regioni. “Lo Stato non può tradire gli accordi sottoscritti e azzerare i tanti contratti già perfezionati”, denuncia Stefano Bonaccini.
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Preoccupazione per la possibile sospensione dei fondi per la riqualificazione delle periferie, inclusa in un emendamento al decreto Milleproroghe.
Pochi giorni fa, a chiedere alla Camera di non approvare l’emendamento erano stati l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), l’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili (ANCE), Legambiente e la Fondazione Riuso per la rigenerazione urbana e Associazione Aree Urbane Dismesse (AUDIS).
Ora è la Conferenza delle Regioni ad esprimere preoccupazione per i tagli paventati dal Governo.
Bando Periferie: cos’è e perché rischia lo stop
La Manovra 2016 ha stanziato i primi 500 milioni di euro per il bando dedicato al recupero delle aree degradate del nostro Paese. Risorse incrementate dalla Manovra dell’anno seguente di 1,6 miliardi provenienti dal Fondo Investimenti e dalFondo sviluppo e coesione.
Il Bando assegnava un massimo di 18 milioni di euro per le città capoluogo e di 40 milioni per le città metropolitane, considerando il cofinanziamento pubblico-privato come premialità.
I 2,1 miliardi di euro complessivamente stanziati servono a finanziare i 120 progetti approvati; ma l’emendamento al decreto Milleproroghe approvato da Palazzo Madama - e che attende il via libera della Camera - potrebbe togliere un miliardo di euro destinato a progetti già avviati in 96 dei 120 Comuni vincitori del bando, per destinarlo ad altri interventi.
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Regioni preoccupate per i tagli
“Bloccare gli interventi è non solo un errore politico, ma anche uno strappo istituzionale e un atto illegittimo”, sottolinea il presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini.
“Le Regioni pensano che il recupero delle periferie sia una priorità. E che bloccare il recupero delle parti più degradate delle nostre città rappresenti un danno alle comunità. C'è peraltro il rischio di alimentare un pericoloso conflitto istituzionale e giurisdizionale".
All’appello si uniscono anche i presidenti delle Regioni Lazio, Marche, Abruzzo e Piemonte.
“Non colpite le periferie delle città”, scrive in una nota il Governatore del Lazio, Nicola Zingaretti. “La Regione Lazio è a fianco dei Comuni per sostenere la loro giusta battaglia per il bando delle periferie e chiedere al Governo di rivedere i tagli previsti per circa un miliardo. Le zone più disagiate delle nostre città e dei nostri paesi vanno aiutate e non private dei fondi che servono per promuovere progetti di riqualificazione e sostegno del territorio”.
Rincara la dose il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli: “Nell'ultima seduta del Consiglio regionale abbiamo approvato a maggioranza una risoluzione per il mantenimento delle previsioni di spesa e di erogazione dei fondi per la riqualificazione delle periferie. Nelle Marche la sospensione del bando rinvia, incomprensibilmente, investimenti per 50 milioni di euro a beneficio in particolare dei Comuni di Ancona, Fermo, Macerata, Pesaro e Urbino".
Infine pieno sostegno del presidente del Piemonte, Sergio Chiamparino, alla richiesta avanzata da ANCI in merito allo sblocco dei fondi del bando periferie.