Sblocca cantieri: gli emendamenti del MIT
Il Ministero delle infrastrutture e trasporti (MIT) sta lavorando su una serie di emendamenti da apportare al dl sblocca cantieri, da adottarsi nel corso della fase di conversione del decreto in legge da parte del Parlamento.
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Tutte le proposte di modifica del MIT hanno l'obiettivo di velocizzare i lavori pubblici e, al contempo, salvaguardare le piccole e medie imprese del settore costruzioni che, più delle grandi, soffrono dei tempi lunghi di pagamento oltre che di una crisi del comparto edilizia ormai decennale.
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Il Fondo “salva cantieri”
La misura contiene la proposta di creare un Fondo a cui attingere per pagare i crediti vantati dai subfornitori e subappaltatori verso le imprese aggiudicatarie delle gare entrate in crisi. Secondo il MIT, infatti, si tratta di una misura ormai necessaria alla luce della crisi del settore edilizio, che non accenna a diminuire, e della crescita del numero di procedure di concordato a carico delle imprese di maggiori dimensioni.
Il Fondo delineato dal Ministero sarebbe alimentato con piccole contribuzioni da parte del soggetto che si aggiudica l'appalto e inciderebbe in maniera positiva sul completamento delle opere pubbliche, garantendo i pagamenti alle numerose imprese subappaltatrici che rivestono un ruolo chiave nei cantieri e che, in questo modo, verrebbero messe nella condizione di poter continuare a lavorare.
Responsabilità erariale: tutela per chi firma le gare
L’intervento in materia di firma dei contratti da parte degli enti pubblici, a cominciare dalle Regioni, mira a proteggere questi soggetti da eventuali responsabilità erariali, attraverso l’introduzione del controllo preventivo della Corte dei Conti per appalti sopra i 150mila euro. In questo modo le pubbliche amministrazioni sarebbero in grado di tutelarsi maggiormente, escludendo la fattispecie della “colpa grave”, e potrebbero procedere in maniera più veloce allo svolgimento degli appalti e alla sigla dei contratti.
Anche in questo caso, quindi, l’intervento del MIT mira a garantire la realizzazione delle opere pubbliche e la velocità delle procedure.
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Esclusione dell'impresa, le violazioni devono essere confermate
Il MIT interviene anche sullo scottante tema dell’esclusione delle imprese dagli appalti in caso di violazioni degli obblighi previdenziali e contributivi non accertate in via definitiva, e che nelle settimane passate aveva comportato una levata di scudi da parte di tutto il mondo produttivo.
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Con l’emendamento proposto il Ministero intende “evitare”, si legge nella relazione illustrativa, “un’eccessiva discrezionalità della stazione appaltante nella decisione di escludere un offerente nei casi previsti”.
Per fare ciò il MIT prevede infatti che “un operatore economico possa essere escluso dalla partecipazione a una procedura d'appalto anche se le violazioni gravi agli obblighi relativi al pagamento delle imposte e tasse o dei contributi previdenziali non sono state ancora definitivamente accertate, purché contenute in atti amministrativi esecutivi; in tali circostanze la stazione appaltante motiva anche con riferimento al tempo trascorso dalla violazione e alla gravità della stessa".
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