Zone Economiche Speciali – ok a decreto per ZES Jonica
La Corte dei Conti ha registrato il decreto di istituzione di una nuova Zona Economica Speciale. Si tratta della ZES Jonica che coinvolge Puglia e Basilicata.
> Zone Economiche Speciali - via libera a ZES Campania e Calabria
Dopo la firma della ministra per il Sud Barbara Lezzi, la registrazione del decreto da parte della Corte dei Conti completa l'iter di istituzione della nuova Zona Economica Speciale Jonica, una ZES interregionale che include territori di Puglia e Basilicata, in particolare il porto e le aree produttive di Taranto, l'area aeroportuale di Grottaglie e le aree industriali di Melfi, Ferrandina e Galdo di Lauria.
"Una notizia importante per il tessuto imprenditoriale e produttivo di quei territori", commenta la ministra, augurandosi un'accelerazione da parte delle ZES ancora mancanti all'appello, "un'opportunità per il Sud che va assolutamente colta".
La ZES Jonica è infatti la terza a tagliare il traguardo, dopo quelle di Campania e Calabria. Perchè diventi operativa deve ora costituirsi il Comitato di indirizzo, l'organismo presieduto dall'autorità portuale di riferimento e partecipato da un rappresentante per ciascuna Regione, uno per la Presidenza del Consiglio dei ministri e uno per il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, deputato all'amministrazione dell'area.
La ZES Jonica
In base al Piano strategico per la ZES interregionale Jonica, il territorio interessato copre 1.518 Kmq e comprende:
- per il Polo di Taranto: l'area Portuale di Taranto, l'area Distripark di Taranto, l'area retroportuale ASI di Taranto, l'area retroportuale privata di Taranto, l'area PIP Talsano est Taranto, l'area PIP Paolo VI Taranto, l'area PIP di Statte, l'area industriale (ASI - Comune) di Massafra, l'area PIP di Massafra, l'area industriale espansione Martina Franca, l'area industriale di Mottola;
- per il Polo di Grottaglie: l'aeroporto di Grottaglie, il Centro intermodale di Francavilla Fontana, l'area di sviluppo aeroportuale di Grottaglie, l'area PIP ampliamento di Grottaglie, l'area industriale Monteiasi, l'area PIP di Faggiano, l'area industriale di San Giorgio Jonico, l'area industriale di Manduria, l'area PIP di Francavilla Fontana, l'area PIP di Carosino;
- per il Polo di Melfi: l'area industriale San Nicola di Melfi, l'area industriale Vitalba;
- per il Polo di Ferrandina: l'area industriale Balvano - Baragiano, l'area industriale Tito, l'area industriale Jasce-La Martella, l'area industriale Val Basento, il PIP Policoro, l'area industriale di Scanzano Jonico;
- per il Polo di Galdo di Lauria: l'area industriale Galdo di Lauria, l'area industriale di Viggiano, l'area industriale di Senise.
Le imprese insediate o che si insedieranno in questi territori avranno diritto alle semplificazioni amministrative e alle agevolazioni fiscali previste dal decreto Mezzogiorno, tra cui un credito di imposta sugli investimenti effettuati entro il 31 dicembre 2020, nel limite massimo di 50 milioni di euro per progetto.
Il decreto Crescita, inoltre, ha previsto un grande piano di investimenti per lo sviluppo delle ZES, con risorse per 300 milioni di euro, a valere sul Fondo sviluppo e coesione (FSC), per l'attrazione di nuove iniziative imprenditoriali e per l'ampliamento di quelle già esistenti.
> Zone Economiche Speciali – ZES: nel decreto Crescita il Piano grandi investimenti
Il bando per i Comuni pugliesi
La Regione Puglia intanto ha approvato un bando rivolto agli Enti locali per l'attribuzione delle aree residue e non assegnate della ZES Jonica e di quella Adriatica, la Zona Economica Speciale interregionale che coinvolge Puglia e Molise e che dovrebbe essere istituita a breve.
I Comuni della Regione Puglia possono candidarsi per ottenere l'inserimento delle aree di proprio interesse e ricadenti nel territorio di competenza nelle perimetrazioni definite dai Piani di Sviluppo Strategici delle due ZES, che contano aree non ancora assegnate pari a 88,85 ettari per la ZES Jonica e a 261,10 ettari per la ZES Adriatica.
Il bando ammette la candidatura congiunta degli Enti locali, come Sistema Territoriale Integrato, cioè come insieme di aree appartenenti a Comuni diversi che condividono siti produttivi, dotazioni infrastrutturali e logistiche - sia esistenti che programmate -, piani di sviluppo, servizi alle imprese e attività di promozione territoriale.
In linea con quanto previsto dalla normativa sulle ZES, l'area candidata dovrà configurarsi come porto, area retroportuale anche di carattere produttivo ed aeroportuale, piattaforma logistica o interporto e non potrà includere aree residenziali.
Sono ammesse le aree non territorialmente adiacenti purché presentino un nesso economico funzionale con l'area portuale, ad esempio la presenza o il potenziale sviluppo di attività economico produttive o di infrastrutture.
Le domande potranno essere inviate entro 90 giorni dalla pubblicazione dell'avviso sul Bollettino ufficiale regionale. Intanto, la Regione ha organizzato due incontri - a Taranto il 30 luglio sulla ZES Jonica e a Bari il 31 sulla ZES Adriatica - per illustrare agli Enti locali i criteri di valutazione e i requisiti per l'ammissibilità delle candidature, oltre che per fare il punto sullo stato di avanzamento delle attività relative all'avvio delle due Zone Franche interregionali che coinvolgono la Puglia.
> Decreto Mezzogiorno: il regolamento per le Zone economiche speciali - ZES
Photo credit: Francesco Nigro da Pixabay