Il Copernicus Hackathon 2020 ha scelto il DIH di Vicenza
Quest’anno il Copernicus Hackathon ha scelto il Digital Innovation Hub (DIH) di Confartigianato a Vicenza per la sua unica tappa italiana. A vincere la sfida 2020, un progetto sull'abitabilità delle città realizzato grazie ai dati del sistema satellitare europeo.
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Si è svolta a Vicenza il 15-16 febbraio la nuova edizione del Copernicus Hackathon, la competizione sull’utilizzo dei big data provenienti dal sistema satellitare Copernicus, per la creazione di soluzioni digitali di concreta applicazione ed utilità.
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Il Copernicus Hackathon al DIH di Vicenza
All’unica tappa italiana del Copernicus Hackathon, hanno preso parte un centinaio di partecipanti tra ricercatori universitari, ingegneri, startup e studenti che, in una maratona di 36 ore, si sono sfidati a colpi di data analysis e coding. Giovani provenienti da alcune delle più prestigiose università italiane e centri di ricerca: dal Politecnico di Milano, Istituto Italiano di Tecnologia di Genova (IIT), Ca’ Foscari, Università di Padova e Università S. Anna di Pisa, LUISS di Roma, Università di Udine.
Un'iniziativa importante, visto che solo altre due organizzazioni italiane hanno dimostrato di avere le carte in regola per aggiudicarsi il bando indetto dall’Unione Europea per il 2019-2020, e che ha portato le istituzioni promotrici dell’evento a ritenere le potenzialità delle PMI venete e vicentine quale terreno fertile dove seminare le loro idee nonostante in quest’area non sia presente un polo spaziale.
Il Copernicus Hackathon ha avuto il patrocinio dell’Agenzia Spaziale Italiana, dell’ESA, di Ispra, della Regione Veneto e del Competence Center Artes 4.0 ed è risultata tra le 30 iniziative supportate dal Ministero dell’Innovazione Tecnologia e la digitalizzazione nell’ambito del progetto Repubblica Digitale.
Che cos’è Copernicus
Per capire la portata dell'iniziativa, basti ricordare che Copernicus è il più ambizioso programma di Osservazione Terrestre (EO) finanziato e promosso dall’Unione Europea, con l’obiettivo di analizzare e monitorare il Pianeta Terra a vantaggio dell’intera società.
I dati del programma, offrono l’opportunità a chiunque fosse interessato di poter accedere e utilizzare in forma totalmente gratuita gli oltre 12 terabyte Open Data raccolti dai satelliti europei Sentinel e “in situ”.
Attraverso tali dati è possibile, per fare qualche esempio, sviluppare servizi e applicazioni in grado di ridurre le perdite di acqua nelle tubature, monitorare le infrastrutture quali ponti, strade oppure offrire informazioni utili ad offrire un migliore servizio negli ambiti più disparati quali il turismo sostenibile, monitorare le emergenze, ridurre i consumi energetici o curare il verde urbano.
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I temi del Copernicus Hackathon
Al centro della maratona di quest’anno c’è stato il tema del Climate change. Una scelta dettata anche dal fatto che “il nostro territorio dovrà sempre più spesso confrontarsi con gli effetti diretti e indiretti del cambiamento climatico”, ha affermato il direttore generale di Confartigianato Imprese Vicenza, Pietro De Lotto.
“Non abbiamo certo nessuna velleità, pensando che a Vicenza si possano costruire lanciatori di satelliti - ha proseguito De Lotto - ma le tecnologie spaziali sono oggi adattate e utilizzate nella vita economica di tutti i giorni attraverso il ricorso ai servizi downstream e agli Open Data geo spaziali. Tecnologie che vengono - ha concluso De Lotto - con bassissimi costi proprio per la loro diffusione, utilizzate direttamente o indirettamente anche dalle nostre imprese, basti pensare a settori quali l’impiantistica, la filiera dell’edilizia, la filiera della logistica e del trasporto, il settore della meccanica della componentistica auto e della meccatronica.”
Più nello specifico, le aree tematiche di questa edizione si sono concentrate su Cambiamento Climatico e Protezione Ambientale, Trasporti e Mobilità Sostenibile e su discipline quali il Machine Learning, l’Intelligenza Artificiale (AI) e la Cyber Security.
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Il progetto vincitore
Dopo 36 ore di lavoro per dar vita a idee imprenditoriali innovative basate sull’utilizzo degli Open Data geospaziali, ad aggiudicarsi il primo posto dell’Hackathon è stato il progetto “S^3”, realizzato da gruppo composto da Sara Mazzucato, Jacopo De Luca, Federico Bollotta, Sibilla Ferroni, Silvia Biandrate, Stefan Fishes (Germania) e Louis Morais (Portogallo), che si è portato a caso un premio di 3mila euro, oltre alla possibilità di accedere al programma di coaching e tutoraggio finanziato dall’UE, il Copernicus Accelerator, che permetterà di proseguire lo sviluppo dell’idea partorita in occasione dell’hackathon vicentino.
Si tratta di un progetto dedicato all’abitabilità delle città. Partendo dai dati di Copernicus, dei satelliti Sentinel-5P e Sentinel-2, si vanno a effettuare delle previsioni quotidiane su fattori utili a valutare i potenziali rischi e fattori di discomfort di un territorio (come ad esempio i livelli inquinanti dell’aria o la temperatura del suolo) inserendoli in un sistema di raccolta informazioni.
Il sistema quindi, sfruttando algoritmi di Intelligenza Artificiale e tecnologie di Cloud Computing, metterà le informazioni a disposizione dell’utente finale, che sia l’ente istituzionale di competenza o il cittadino. Dal canto suo quest’ultimo è chiamato a dare un riscontro sui dati forniti in base alle previsioni. Nel caso di situazioni in cui gli elementi analizzati riferiscano di situazioni critiche, viene diramato un allarme che permette ai soggetti interessati di attivare le misure più adeguate.
Questa soluzione può essere utile soprattutto a chi, a vario titolo, amministra il territorio, applica servizi di pubblica utilità e più in generale a tutti i cittadini. E sono stati proprio questi aspetti, l’attenzione all’utente e un utilizzo concreto dei dati, oltre al punteggio dato nel corso delle presentazioni ai vari progetti, a convincere la giuria.
Secondo classificato Copenibees, al terzo posto Flat Earthers. Menzione speciale Interplanet sui temi della ciber sicurity invece per la squadra Sure Defence (composta Markos Karasamanis e Charalambos Papa provenienti da Grecia e Cipro) che si è aggiudicata un premio di mille euro.
A giudicare le idee elaborate è stata una giuria composta da Valentina Sumini (Space Architect and Researcher at MIT Boston); Joseph Paradiso (MIT Media Lab Professor. Director of the Responsive Environment Group); Camilla Colombo (Space Engineering at PoliMi), Andrea Taramelli (Ispra – Delegato nazionale Copernicus User Forum); Giorgio Magistrati (ESA ESTEC Exploration Preparation, Research and Technology Team Leader); Arianna Traviglia (Direttrice del Centro di Tecnologie per i Beni Culturali dell’Istituto Italiano di Tecnologia); Francesco Causone (professore associato del Politecnico di Milano – Dipartimento di Energia); Antonio Bartoloni (Dirigente del Mise – Divisione Politiche per lo Sviluppo eco sostenibile e la Competitività); e Pietro Francesco De Lotto (direttore generale di Confartigianato Imprese Vicenza).
Particolarmente soddisfatto dell'iniziativa è stato il presidente di Confartigianato Imprese Vicenza, Agostino Bonomo. “Abbiamo visto ragazzi che in 36 ore hanno realizzato progetti di una completezza, nella forma e nella sostanza, davvero stupefacenti - ha affermato infatti Bonomo - utilizzando il meglio della tecnologia disponibile. Il futuro, delle nostre società, della nostra economica, della gestione dell’ambiente, ha bisogno di queste menti che vedono davvero avanti e che possono davvero governare al meglio lo sviluppo. Ciò che ho visto in questi due giorni nel vostro lavoro - ha concluso Bonomo, rivolgendosi ai partecipanti - da forza alle scelte operate all’inizio del mio mandato di presidenza sulla digitalizzazione e sulla sostenibilità.”
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