Dl Liquidita': le domande al Fondo di Garanzia PMI superano i 6 miliardi
Con il Paese in piena emergenza coronavirus, arrivano i primi dati sulle domande finora presentate al Fondo di Garanzia. Sono più di 103mila e valgono più di 6 miliardi di euro.
> Guida al Fondo di Garanzia per le PMI
Il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) e il Mediocredito Centrale (MCC) pubblicano i numeri sulle domande di accesso al Fondo di Garanzia arrivate dal 17 marzo 2020 (data di entrata in vigore del Dl Cura Italia) al 6 maggio 2020. Sono 103.282, per un importo finanziato di oltre 6 miliardi di euro (6.047.663.327 euro).
Chi fa domanda e per cosa
Questi numeri permettono di avere un prima fotografia su quale tipologia di operazioni sia stiano concentrando le domande al Fondo e su quale sia il taglio di investimenti maggiormente richiesto.
Il primo dato da analizzare è che delle domande inviate, 101.253 fanno riferimento alle novità introdotte con i decreti Cura Italia e Liquidità.
Di queste:
- 80.873 operazioni riferite a finanziamenti fino a 25mila euro, con copertura al 100% per un importo finanziato di euro 1.711.069.274, per i quali l’intervento del Fondo è concesso automaticamente e possono essere erogati senza attendere l’esito definitivo dell’istruttoria da parte del Gestore;
- 42 operazioni di riassicurazione con copertura al 100% per finanziamenti di durata fino a 72 mesi;
- 827 operazioni di garanzia diretta con copertura al 90% per finanziamenti di durata fino a 72 mesi;
- 10.097 operazioni di garanzia diretta, con percentuale di copertura all’80%;
- 5.390 operazioni di riassicurazione, con percentuale di copertura al 90%;
- 1.242 di rinegoziazione e/o consolidamento del debito con credito aggiuntivo di almeno il 10% del debito residuo e con incremento della percentuale di copertura all’80% o al 90%;
- 66 riferite a imprese small mid cap con percentuale di copertura all’80% e al 90%;
- 2.716 con beneficio della sola gratuità della garanzia, che a normativa previgente erano a titolo oneroso.
2.029 domande sono state presentate invece ai sensi della previgente normativa.
In relazione alle operazioni di rinegoziazione e/o consolidamento, ammissibili ai sensi del decreto Cura Italia e Liquidità, l’incremento del credito aggiuntivo è del 68,5%, passando da € 138,1 milioni a 232,8 milioni di euro.