Parlamento UE: Recovery Fund da 2.000 miliardi in aggiunta al bilancio UE
La plenaria chiede che il Recovery Fund sia finanziato attraverso l'emissione di obbligazioni a lungo termine e sia erogato tramite prestiti e sovvenzioni. Il piano da 2.000 miliardi dev’essere incluso nel bilancio europeo 2021-27, non servire da argomento per ridurlo.
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Nella risoluzione sulla revisione del bilancio UE post 2020 e sulle proposte per la ripresa - approvata venerdì con 505 voti favorevoli, 119 contrari e 69 astensioni - il Parlamento europeo chiede un pacchetto solido.
Un pacchetto che abbia al centro il Recovery Fund, il nuovo fondo di ripresa e trasformazione, che nelle intenzioni degli eurodeputati dovrebbe valere 2.000 miliardi di euro.
Ma oltre ad insistere sulla portata del Recovery Fund, la plenaria chiede che il fondo abbia precise condizioni: ovvero, che sia finanziato attraverso l'emissione di obbligazioni a lungo termine e che le risorse siano erogate attraverso prestiti e, soprattutto, attraverso sovvenzioni, pagamenti diretti per investimenti e capitale proprio.
Inoltre, la Commissione non dovrebbe utilizzare "dubbi moltiplicatori per pubblicizzare cifre ambiziose" e non dovrebbe ricorrere a "sortilegi finanziari", poiché è in gioco la credibilità dell'UE.
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Gli investimenti per la ripresa devono essere aggiunti ai programmi finanziati dal QFP
Il piano di ripresa deve essere fornito in aggiunta al prossimo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP), e non a scapito dei programmi europei esistenti e futuri. Inoltre, i deputati insistono sulla necessità di aumentare il QFP, sottolineando come il Parlamento debba usare i suoi poteri di veto qualora le richieste del PE non venissero soddisfatte.
I fondi per la ripresa dovrebbero essere destinati a programmi rientranti nel bilancio dell'UE, per garantire il controllo e la partecipazione parlamentare. E il Parlamento deve anche essere pienamente coinvolto nella definizione, nell'adozione e nell'attuazione del Recovery Fund. Inoltre, la plenaria chiede alla Commissione di astenersi da qualsiasi “tentativo di elaborare una strategia di ripresa al di fuori del metodo comunitario e ricorrendo a mezzi intergovernativi”.
Non solo: i deputati chiedono di dare priorità agli investimenti sulla base del Green Deal e dell'Agenda digitale e insistono sulla creazione di un nuovo programma sanitario europeo a sé stante.
Vitale la riforma delle entrate UE
Per centrare tali obiettivi gli eurodeputati ribadiscono la loro richiesta di introdurre nuove "risorse proprie" (le fonti di entrata dell'UE), in modo da evitare un ulteriore aumento dei contributi diretti degli Stati membri al bilancio UE per soddisfare le esigenze del QFP e del Recovery Fund.
Poiché il massimale delle entrate UE è espresso in RNL (Reddito Nazionale Lordo), che dovrebbe diminuire significativamente a causa della crisi, i deputati chiedono anche "un aumento immediato e permanente del massimale delle risorse proprie".
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